Vie..

di InkHeart_Tai
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Dal petto usciva un grido.. 
Un misto di rabbia, odio.. veniva contrastato dalla compassione che provava verso quella creatura.. 
L'armadio la chiamava.. Quell'armadio dove conteneva tutto le sue cose, cose che si sarebbe portata con se nel viaggio dell'addio.. 
La voglia si faceva sempre più incalzante in lei, tanto che andò dritta verso la zoccolatura del muro e con una leggera pressione verso di sè l'asta in legno si staccò. 
I risparmi di una vita, una vita sudata, goccia dopo goccia, amarezza dopo amarezza, erano lì davanti a lei e nessuno le impediva di prendere e fuggire.. 
Per la prima volta era libera di prendere in mano la propria vita. 
Il dispiacere dell'addio le fece venire un nodo in gola, e dolcemente le lacrime iniziarono a scaldarle le guance fredde. 
Un respiro profondo, l'odore di cioccolato che aleggiava davanti ai suoi abiti le entrò fino a colpire appieno ogni essenza vitale, e gli occhi tornarono vivi della loro vitalità. 
Il pianto, non lo faceva mai.. Da piccola le era capitato ma i rimproverei e le ammonizioni erano così tragici che col tempo una barriera si instaurò davanti agli occhi.. Era segno di debolezza, non portava a nulla, le tipiche frasi che sentiva dire. 
E così si girò per l'ultima volta verso quell'angolo di muro, ne avevano passate tante insieme.. 
L'aria venne trafitta come un lampo nel più oscuro dei cieli, e andò a fermarsi contro la superficie tiepida. 
Rivoli di sangue cadevano come fiumiciattoli che da tempo non vedono una pioggia estiva e in quel momento il tempo si bloccò per qualche istante. 

***

 

Valmir giocava entusiasta con quella sfera di piccole dimensioni che rimbalzava, gli portava un senso di pace e tranquillità. 
Trovava, anche, estremamente eccitante cercare di individualizzare la sua traiettoria, era così.. imprevedibile. 
La porta si spalancò di colpo, ma Vamir non subì nessun effetto, si limitò a dire: 
-"Sei troppo rumoroso quando cammini"- 
Un uomo nero, alto, con spalle grandi ed una muscolatura corposa che rivestiva le sue braccia si avvicinò cautamente; ignorando completamente la frase porse la lettera che teneva fra le mani giganti piene di graffi e tagli. 
Una mano affusolata, magra la prese fra le sue dita curate. Con estrema calma venne scartata e di seguito letta. 

Caduta la stella è

 

Bastò un cenno con la testa e il gorilla se ne andò, non prima di essersi assicurato di aver bruciato ciò che prima stava tastando con le proprie mani. 
Valmir spalancò la finestra, si fece accarezzare da quell'aria di pieno inverno, aria che richiamava neve, lo poteva percepire con l'odore che circolava. 
Attese per qualche istante, poi si buttò e sparì nel buio della notte. 





Vorrei sapere che ne pensate..
Mi farebbe piacere sapere..Curiosità femminile si dice no?..xD

A parte le mie stronzate.. Mi farebbe davvero piacere, anche perchè vorrei milgiorare..
E poco importa se sono negative.. L'importante è che mi diano una mano a diventare grande..
Che frase ad effetto..xD




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