invisible touch
*Autore: Rota
*Titolo della storia: Invisible touch - She reaches in, and grabs right hold of your heart
*Fandom: Loveless
*Personaggi: Yamato Nakano, Kouya Sakagami
*Pair: YamatoKouya
*Rating: Verde
*Avvertimenti: Shojo ai, Flash fic, What if...?
*Genere: Fluff, Romantico
*Credits: Tutti i personaggi
ivi descritti e mossi non appartengono alla sottoscritta ma alla mente
assai brillante di Yun Kouga. Io non ricavo altro che immane
soddisfazione dalla pubblicazione di questa opera (L)
Inoltre, tutte le lyrics presenti nel titolo appartengono al gruppo musicale "Genesis".
*Note dell'autore: Questa, devo
ammetterlo, è la seconda coppia yuri che mi prende tanto. Le
adoro, con molta semplicità. Leggendo il quarto volume di questo
piccolo, splendido manga mi sono sorpresa ad amarle con
un'intensità assurda. Io adoro quest'opera e adoro ognuno dei
suoi personaggi.
La mia conoscenza si ferma al volume 4 di Loveless, precisamente al capitolo 22.
Spero possiate gradire ^^
Invisible touch
She reaches in, and grabs right hold of your heart
Se era vero che quelli come loro - gli esperimenti chiamati dalla
dottoressa Nagisa con il nome di "zero" - non avevano sviluppato la
giusta sensibilità nel tatto da sembrare almeno un poco umani,
allora Kouya si chiedeva come facesse a sentire così bene le
carezze di Yamato sulla pelle.
Prima sulle spalle, risalivano sul collo e scendevano ancora,
lungo le braccia si soffermavano presso i gomiti, percorrendo
quell'ultima parte più sensibile prima dei polsi facevano greche
immaginarie e poi arrivavano a depositarsi, come stanche, nei palmi
aperti e chiarissimi. La ragazza sorrideva, sempre, a quel punto, e si
sporgeva verso l'altra chiedendo in silenzio un solo, singolo bacio. A
labbra chiuse e con gli occhi appena aperti, perché così
facevano gli innamorati pazienti e sinceri. Kouya guardava le sue dita
immobili nelle proprie mani e alzava a fatica lo sguardo solo
perché era inebriante la delicatezza della sua pelle e il colore
tenue della carnagione - la vergogna di mostrarsi nuda l'una all'altra
era sparita molto prima che le orecchie sulle loro teste. Ma quando lo
faceva, Kouya guardava a lungo Yamato prima di sporgersi quel poco che
le bastava per arrivare a baciarla, sulla bocca.
Poi i baci diventavano decine e decine, neanche si contavano. Le mani
di Yamato dai polsi risalivano fino alla vita e si stringevano attorno
alle spalle, perché i petti fossero più vicini. Il calore
non lo sentivano eppure percepivano distintamente il battito del cuore
che gonfiava di poco il corpo, attraverso il sangue. Era come sentire
tutto quello che non era concesso loro.
E anche lontano, in mezzo a quella gente insignificante che valeva poco
e neppure mezzo dei bellissimi sorrisi di lei, Kouya conservava cara la
sensazione di quei polpastrelli sul proprio corpo. Sentendosi appena un
poco più umana nel riconoscere in sé quella sensazione
tanto forte capace di non farla sentire mai sola, mai triste, mai
sbagliata.
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