VITA DI COPPIA
Non era per nulla facile, convivere
con un uomo più grande
di dieci anni e che per altro di mestiere faceva lo chef -in uno dei
più grandi
e rinomati ristoranti della città-, spesso lo rendeva
insicuro.
Dean era magnifico, sempre premuroso, attento alle sue esigenze ed in
più,
nonostante tornasse a casa sempre stanco dal lavoro, trovava ogni volta
del
tempo da dedicargli.
Anzi, da che erano insieme, Simon non aveva mai cucinato una volta. Ci
pensava
sempre Dean a preparare dei piatti succulenti per loro due.
Non era una situazione semplice da digerire, per uno studente
universitario che
nella vita aveva sempre dovuto cavarsela da solo, si sentiva un peso
immenso
sulle spalle di Dean e la cosa non gli piaceva per nulla.
Perciò quella sera, complice il fatto che Dean avrebbe
ritardato dal lavoro,
aveva deciso che sarebbe stato lui a cucinare per entrambi.
Il problema stava tutto nel fatto che lui e la cucina non erano proprio
pappa e
ciccia. Anzi, ad essere onesti l’unica cosa che riusciva a
cucinare senza fare
danni era il latte per la colazione del mattino.
Però quella era ormai diventata una questione di emergenza,
DOVEVA creare un
qualcosa di originale e commestibile per il suo fidanzato, era orma da
troppo
tempo che si sentiva inutile per il loro ménage familiare.
Simon si aggirò in cucina indeciso su cosa fare e su dove
trovare gli ingredienti.
Poi dandosi una lieve pacca sulla fronte si diresse verso il suo
computer
portatile.
Certamente su internet avrebbe trovato una ricetta carina e poco
complessa da
poter ricreare, anche perché Dean non teneva neppure un
ricettario in casa –dato
che a lui non servivano- perciò diversamente non avrebbe
saputo come fare.
Dopo alcuni minuti di navigazione finalmente fu certo di aver trovato
il piatto
adatto: Gamberoni ai porri.
Non troppo insulso, abbastanza ricercato nei sapori, comunque con una
preparazione fattibile.
Mancavano esattamente due ore all’arrivo di Dean,
perciò aveva tutto il tempo
per preparare quel manicaretto prelibato.
Non
era per nulla facile, convivere con un ragazzo più giovane
di lui di dieci anni
e che nella vita studiava ingegneria genetica mantenendosi agli studi
solo
grazie al lavoro part-time e ad una borsa di studio, spesso lo faceva
sentire
inadeguato.
Simon era fantastico, sempre con delle idee nuove da fare insieme,
sempre con
le sue risposte pronte ed intelligenti che lo spiazzavano e sempre con
quel
sorriso che non perdeva mai, neppure nei momenti brutti.
Da che erano insieme Dean si sentiva una persona nuova, aveva ritrovato
la
passione di vivere anche al di fuori del suo ristorante.
Non era una situazione semplice da accettare, per un uomo che aveva
imparato a
cucinare da auto didatta e che nella vita non aveva mai avuto nessun
altra
passione al i fuori della cucina, l’idea di risultare noioso
era una costante.
Ecco perché quel giorno, con la scusa che sarebbe tornato
tardi dal ristorante,
aveva preso appuntamento in una agenzia di viaggio e aveva comprato due
biglietti per partire esattamente la mattina dopo, in un viaggio di tre
giorni.
Il fatto era che tra i due quello che organizzava cose divertenti e
strane era
sempre Simon, lui non era per nulla capace di trovare idee nuove per
passare il
tempo.
Perciò quel giorno si era fatto consigliare
dall’agente di viaggio. La proposta
che poi aveva accettato era stata una visita guidata in tutti i musei
più
importanti dello stato. Era certo che a Simon sarebbe piaciuto, nulla
di troppo
faticoso, ma comunque abbastanza celebrale ed originale da potergli
piacere,
per lo meno lo sperava.
Quando Dean aprì la porta
stringeva tra le mani i due
biglietti con l’opuscolo per il viaggio del giorno dopo.
Quando Simon sentì aprire la porta sistemò
l’ultimo gamberone sul vassoio.
Entrambi si guardarono con aria shockata e poi scoppiarono a ridere
all’unisono.
Era davvero strano vivere insieme, un tentativo che richiedeva sempre
da parte
di entrambi sforzo ed impegno, però era la cosa migliore che
fosse capitata a
tutti e due.
In quei momenti, quando erano così in sintonia tra di loro,
Simon non si
sentiva così un peso per Dean, e Dean non si sentiva
così inferiore a Simon…
forse era l’amore che provavano ma quello bastava a
compensare tutto il resto.
I gamberoni cucinati da Simon erano
immangiabili, gommosi e
troppo salati, Dean se ne accorse subito non appena li vide e ne
sentì semplicemente
l’odore.
Il viaggio organizzato da Dean sarebbe stato una fregatura, Simon se ne
accorse
non appena lesse l’opuscolo e vide le tappe previste per il
tour.
Ma in fondo poco importa e poi questa è un’altra
storia.
PICCOLO SPAZIO PRIVATO:
Scritta per la challenge di Kymyit Dal
libro degli antipasti....
la ricetta completa è questa:
Gamberoni ai porri!
Ingredienti per 4 persone:
8 gamberoni
0,5 dl di Vermut
1 grosso porro
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
sale e pepe bianco
Preparazione 20 minuti, più 30 di marinatura, cottura 10
minuti, vino associato: Bianchello del Metauro.
Sgusciate i gamberoni , eliminate con cura il filo nero interno,
lavateli, asciugateli con un canovaccio, metteteli in una capiene
terrina con il Vermut, aggiungete un pizzico di sale e pepe e
lasciateli marinare per 30 minuti.
Mondate il porro, lavatelo eliminando il terriccio tra le foglie,
tagliatelo a metà nel senso della lunghezza e sbollentatelo,
sgocciolatelo, passatelo sotto l'acqua fredda, asciugatelo e mettetelo
da parte.
Sgocciolate i gamberoni dalla marinata e avvolgeteli ciascuno in una
foglia di porro. Ungeteli con olio, fateli cuocere su una griglia per 2
minuti per parte e servitli subito in tavola molto caldi.
Se usate una griglia con brace di legna, fatte cuocere i gamberoni a
distanza 30 cm dalla superficie delle braci velate di cenere
Se amate lo slash, vi piace leggerlo scriverci o addirittura disegnare
fumetti con questo tema... allora questo forum è quello che
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