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Personaggi: Fiyero Tigelaar, Elphaba Thropp.
Pairing: Fiyeraba.
Timeline: durante City of Emeralds. Okay, devo precisare che questa scena mi é “
flashata” in mente per una serie di ragioni tra cui “ voglio l'inidirizzo di
chi ha tradotto questo libro perché forse il mio inglese é peggiore di quanto
credessi”. Mettetela dove volete, basta che sia dopo la citazione sotto citata
(!) e prima della sex!scene più bella e dolce della storia, awww (L)
scena dell'olio; é una sorta di scena opposta a quella del libro – che per
inciso amo – ma viene molto dopo, nel senso che Fiyero deve digerire la
cosa e la scena gli torna in mente inseguito ( sappiamo che il ragazzo pensa con
molta calma, eh ùù).
Oh, e per il fatto che vega dopo il “ Yero, my hero” diciamo che ...é Fae.
Ha i suoi alti e bassi.
Note: il titolo viene da Anothe day, la canzone più bella di Rent
– che tra l'altro ha un paio di versi perfetti, perché la frase precedente é “
looking for romance? Come back another day!”, che poi
viene ripresa in “ you wanna prove me wrong?/come back another day!”.
( Avviso dell’ultimo minuto: ho betato la fic dal pc della scuola, percio’
alcuni accenti dell’ultimo minuto saranno apostrofi, avendo la tastiera British.
Spero di sistemare la cosa a breve :D ).
...you wanna prove me wrong?
“ She smiled, not
nicely.
« When I do disappear again,
dearie, I'll surely be less real than I am now. »
She made to simulate sex
against him; he turned his head,
surprised at the vigor of his aversion.”
Elphaba, City of Emeralds – pag. 223
Wicked by Gregory Maguire
Il fatto che facesse freddo, di notte, non era mai stata una
giustificazione sufficiente per abbracciarla mentre dormiva. Ma il fatto
che non avesse giustificazioni non era comunque abbastanza perché lui non
lo facesse. Così si era arrivati al compromesso che Fiyero poteva fare un po'
quel che voleva, purché non la svegliasse, non pretendesse di venire ricambiato
e, in sostanza, la lasciasse in pace.
Era un buon compromesso, per Elphaba, ed un compromesso accettabile per
Fiyero.
Fino a quel giorno, naturalmente, quando la solita minaccia – scomparire
– si era presentata più reale del solito, più minacciosa, e gli aveva
lasciato dentro qualcosa di terribilmente amaro. Non era affatto sicuro di
quale fosse il problema, pero’ non riusciva a smettere di ripensarci e proprio
nei momenti meno opportuni. Un giorno qualunque di una settimana qualunque, la
sensazione si era ripresentata piu’ intensa e fastidiosa del solito,
impossibile da ignorare. Per tutta la sera non era riuscito nemmeno ad
avvicinarsi a Fae senza sentirsi, in qualche modo assurdo, male; tanto
che alla fine lei si era stufata ed era andata a dormire, lasciandolo in
soggiorno solo come un cane – e con un gatto – per la prima volta.
Fiyero guardò di sbieco il gatto, accucciato sotto il tavolo, che pareva
ridersela sotto i baffi.
« Scommetto che se tu potessi parlare saresti un vero stronzo, vero palla
di pelo? »
Malky soffiò, la coda che sbatacchiava di qua e di là contro una gamba di
legno, come un metronomo. Sì, si stava decisamente godendo la scena.
A Fiyero occorse quasi un'altra ora prima di trovare la voglia di
raggiungere Elphie e quando s'infilònel
letto lei si era già addormentata. Faceva un freddo terribile. Quando sollevò
la coperta, Elphaba fu scossa da un brivido; e non appena si ritrovò disteso
accanto a lei, il desiderio di stringerla diventò quasi irresistibile. Immaginò
che, nella mente di Elphaba, quella fosse la punizione per essere stato
insopportabilmente sulle sue tutta la sera – serata in bianco dopo una
settimana che non si vedevano ...dio, poteva vederla ridacchiare mentre
pronunciava quelle paroleo qualcosa di molto simile. Eppure quel
pensiero non aveva niente a che fare con il famoso malessere; era così
terrorizzato all'idea che lei sparisse davvero, tanto da non riuscire a
respirare?
Perché ora, con il viso a un millimetro dalla sua schiena, non stava
respirando, no.
Forse si era addormentato, forse no. Forse sta sognando, pensò
Elphaba, svegliata da un improvviso movimento alle sue spalle.
Inaspettatamente, Fiyero si fece più vicino e appoggiò la propria guancia
contro la sua.
« Fae... » la chiamò piano, in un sussurro, la bocca sul suo
orecchio.
« Uhm, qualcuno si é deciso a venire a letto...? » lo apostrofò di rimando,
ancora assonnata ma pronta allo scontro.
Fiyero però parve ignorare le sue parole. Si mosse ancora e questa volta la
strinse contro di sé, cingendola con un braccio appena sotto il seno. Del tutto
incapace di muoversi, Elphie sbatté due o tre volte gli occhi. Ora era
completamente sveglia.
« Fiyero..? Tutto bene? »
« Mmmh... » fu l'unica risposta che ricevette.
L'abbracciò ancora più stretta, quasi togliendole il fiato. Sembrava
davvero sonnambulo – ma un sonnambulo molto furbo, brontolò tra sé
Elphie, quando l'altra mano di Fiyero le si posò sullo stomaco, facendola
sussultare per quanto fosse calda.
« Fae... » la chiamò ancora, la voce diversa dal solito « Non te
ne andrai, vero? »
« Io... »
Intrappolata in quell'abbraccio che non riusciva a spiegarsi, Elphaba si
rese conto che non era davvero una domanda; e che una risposta non avrebbe
cambiato nulla, lui non la stava ascoltando. Dormiva, sognava, vaneggiava.
Eppure, qualunque cosa stesse facendo, pensava a lei.
E se mi pensa un altro po', finirà per stritolarmi.
Quando tentò, molto gentilmente, di trovare una via d'uscita, riuscì solo a
peggiorare le cose; Fiyero premette il corpo contro la sua schiena con maggiore
forza, dissuadendola dal riprovarci. Erano talmente vicini adesso, come
quando facevano l'amore.
Un pensiero scosse Elphaba.
Quante storie, Tigelaar. Bastava chiedere. Sbuffò, tornando in sé, e provò a girarsi,
senza allontanarsi di un millimetro – risolviamo questa cosa da adulti e
possibilmente in fretta.
Ma non funzionò.
Semplicemente, lui non le permetteva il minimo movimento. Quasi avesse
voluto dirle che era lui ad abbracciare lei, abbracciarla e fine
della storia.
« Dimmi che non te ne andrai. » mormorò.
C'era una nota dolorosa nella sua voce, che terrorizzò Elphie fin
quasi alle lacrime. Non riusciva a credere che Fiyero stesse ancora pensando a
quella conversazione. Il ricordo era sbiadito e somigliava a tutte le altre volte
in cui aveva lanciato minacce a vuoto per tenerlo a bada.
E poi, lo sguardo di Fiyero, l'espressione sconvolta e ferita di quella
volta e quella soltanto, la travolsero senza preavviso. Tante frasi le
rimbalzavano in testa, stordendola, ripescate dai momenti più impensabili.
C'era stata una sola volta, una, in cui lei gli avesse fatto capire che
lo voleva lì per contare i diamanti sul suo visto, per schizzarlo con la
farina, per quel “ buonanotte” che le sussurrava sulle labbra appena prima di
dormire?
« Fae, Fae... » ripeté lui per la millesima volta; e la strinse, la
baciò sulla guancia, rendendo quella vicinanza sempre più insopportabile e
indispensabile insieme.
Ti amo, pensò Fae, maledicendosi per la propria stupida testaccia dura. Ti
amo, lo sai che ti amo.
Fu allora che la stretta si allentò. Senza lasciarla, ma lasciandola libera
di decidere se andarsene o meno, Fiyero si accoccolò contro di lei, e cercò le
sue mani tra le lenzuola per intrecciarvi le proprie.
« Non te andrai. »
No, non era più una domanda.
Notes
Diciamo che mi ha colpito il fatto che in inglese, a quanto pare, si
dica “ to have sex against someone”. Signori, che violenza O.O Va bene
che innamorarsi é fall, ma sta diventando una cosa pericolosa...! Però
per qualche ragione non mi sono ancora decisa a chiedere delucidazioni al mio
teacher di English – però già mi vedo la faccia, da spanciarsi XD ( oh, ma che
si lamenti, l'Arsenal ce ne ha rifilati 5 quindi gli starebbe pure bene ._. ).
( Si può scrivere una fic partendo da un dubbio di traduzione? YEAH. Se si
può riscrivere la storia di un romanzo che riscrive un classico per bambini e
farci su un musical per carenza di effetti speciali, mi sento molto tranquilla
XD).
Secondo me Fae tende al melodrammatico. Passa da momenti “ muwawawa! Sono
fredda e senz'anima è.é” ad altri più “ bwaaa >.<, sono una persona orribile
e cattiva, merito atroci sofferenze perché sono sempre cattiva con Yero”,
ditemi che non é melodrammatica..! No, nel senso che quando il POV e’ il suo
non é necessariamente una fonte attendibile – per dire, lei lo dice a destra e
manca che lo ama, in realtà.
[ Non fateci caso, domani ho un esame di Critical Thinking e sono
qui a farnientare cercando di tenermi lontana dalla nutella nonostante
la Coinquy non aiuti XD]