Note
iniziali:
se ci sono dei termini che non capite, non temete. Sono termini tecnici
da gioco di ruolo, e chi non gioca di ruolo non può
conoscerli; a fine storia ho messo un mini glossario in cui li spiego.
Tattoos&Dragons
-Ma guarda qua che schifo… Un mago come Silente screditato
in questo modo infame! Il primo ministro del mondo magico è
scandaloso, voi giovani dovreste scendere tutti in piazza…
il problema è che ve ne fregate, se fossi stato un mago mi
sarei fatto sentire, anzi, quasi quasi una bella lettera alla Gazzetta
del Profeta la mando lo stesso…-
-Lascia stare, papà…-
Da quando a undici anni Ned aveva ricevuto la lettera che aveva
cambiato la sua vita e quella dei suoi familiari, suo padre riceveva
ogni mattina il Times, il Mirror, l’Independent, il Financial
Times e la Gazzetta del Profeta. Aveva preso atto
dell’esistenza di una nuova fetta di realtà, una
società magica parallela alla sua, e aveva deciso di
interessarsi a politica, economia e finanza di quella specie di mondo
parallelo, invece di considerarle appena come facevano gli altri
genitori babbani.
A Ned invece non bastava neanche più il mondo magico. Lui
sognava altri mondi ancora.
Sognava Terre Di Mezzo e Forgotten Realms, Melnibonè e
Krynn, Magnamund e Mondo Disco; per viverci bastavano qualche manciata
di dadi e un manuale. Più tutti i compendi, ma sono
dettagli. La cosa negativa era che poteva giocare a
Dungeon&Dragons solo in estate con i suoi amici babbani,
perché ad Hogwarts a nessuno andava di fare un gioco non
magico; quella positiva era che, essendo un mago, poteva tentare di
mettere in atto nella realtà alcune delle cose che per i
compagni di gioco erano confinate al regno della fantasia.
Un bel tatuaggio magico, ad esempio.
Era da un anno che ci pensava; a luglio sarebbe diventato maggiorenne
per la legge magica, e sapeva benissimo dov’era lo studio di
un tatuatore mago, a Londra. Ok, Notturn Alley non era una via
bellissima, però insomma, non poteva aspettarsi che la sua quest per avere il
tatuaggio magico iniziasse in un posto troppo tranquillo.
Quell’estate aveva anche lavorato, pur di mettere da parte
abbastanza soldi: sapeva bene che i tatuaggi magici costano, anche se
non sapeva di preciso quanto. Suo padre, che era all’oscuro
del progetto, era stato molto soddisfatto di tutto quel fervore.
-Allora, vai a prendere i libri per la scuola? Sicuro che non vuoi che
ti accompagni?-
Ned sbuffò.
-Mi arrangio, pà. Ci troviamo là con Carter,
Mason e forse anche Jordan.-
Naturalmente non era vero. Si sentì come se la quest fosse appena
iniziata.
Fai un tiro di raggirare,
disse la Voce Interiore Del Dungeon Master dentro di lui.
-Va bene… quando torni indietro prendi una vaschetta di
gelato da Fortebraccio. Fatti dare i soldi dalla mamma, per i libri.
Sei sicuro che non devo accompagnarti in banca a cambiare le sterline?-
-Ma no, papà, so cambiarli i soldi, non sono mica scemo!-
Per fortuna suo padre mollò. Si rimise a leggere il
giornale, borbottando qualcosa tipo “E questo povero ragazzo,
perché non lo lasciano in pace…”. Si
riferiva a Potter, probabilmente. Lui sì che accumulava
livelli su livelli, cazzo.
Ma adesso iniziava la sua prima quest.
Anzi, era già iniziata.
Master, uso
l’oggetto magico cercando di non farmi vedere.
Ned mise una mano in tasca e passò rapidamente davanti al
negozio, in cui una vetrina nera e viola con dipinto sopra il disegno
di una farfalla recava la scritta “Peverell,
tatuaggi”. Lasciò cadere quello che sembrava un
lungo filo color carne, stringendo l’altro capo e svolgendolo
con più attenzione possibile, mentre si allontanava. Il filo
sembrava invisibile, nella penombra del vicolo.
Ned si incuneò nell’androne di una porta;
cercò un modo per sembrare disinvolto ma non gli venne in
mente niente.
Vabbè…
Master, faccio finta di
niente.
Bene, tira
“nascondersi”.
Funzionò, perché nessuno dei pochi passanti fece
caso a lui. E adesso come si faceva? Doveva infilarsi il filo nelle
orecchie, forse. Gliel’avevano mandato Fred e George una
settimana prima, “Perché ci hai dato
l’idea tu, cazzone!”. Doveva essere stata quella
volta a Storia della Magia: lui era talmente annoiato che aveva tirato
fuori il manuale e si era messo a pensare alla scheda di un mago
specializzato in Divinazione, materia che era inutile in D&D
quasi quanto nella realtà. I gemelli erano di fianco a Ned e
lui si era messo a spiegargli l’incantesimo “Occhi
indagatori”, Fred aveva ribattuto che sarebbero state meglio
le orecchie e a quanto pare l’idea gli era piaciuta
abbastanza da spingerli a lavorarci su.
Ned si infilò il filo nelle orecchie, sperando che non fosse
uno scherzo dei loro e che non gliele riempisse di cerume o cose
così.
Tira
“utilizzare oggetti magici”.
Captò dei rumori da dentro al negozio. Grandi gemelli
Weasley.
-…È tornato.-
A parlare era stata una donna, dalla voce bassa e roca. Una voce da
succube, pensò Ned, o anche da telefono erotico.
-Sul giornale dicono di no, Nessa-, le rispose un uomo. Lei
scoppiò a ridere.
-Caramell è sotto Imperius oppure è un completo
idiota-. La succube concordava con suo padre, evidentemente.
Ned rimase in ascolto. Quella era una conversazione su Voldemort che si
teneva a Notturn Alley, chissà quante cose macabre e oscure
avrebbe scoperto; invece sentì solo un rumore di sedie che
si spostavano, l’uomo che rispose: –Potrebbe
essere- in tono calmo e poi il rumore di un bacio. Purtroppo, i due non
andarono oltre; uno si allontanò e l’altro rimase
lì, probabilmente a sistemare delle cose.
Ned raccolse il filo e tirò un grosso sospiro. Ok, Master, vado lì
ed entro.
La porta si aprì con un allegro scampanellio, che nel
generale clima di tetraggine della via risuonò parecchio
inquietante. Prese un bel respiro e oltrepassò la soglia.
Master, tiro
“osservare”. Dimmi cosa vedo.
Con il suo tiro Ned vide, nell’ordine: le pareti piene di
foto che rappresentavano tatuaggi appena fatti, con persone che
mostravano con orgoglio il tatuaggio nuovo (notò in
particolare la foto di un tizio enorme che fletteva il bicipite su cui
era tatuata un’ammiccante sirena mezza nuda, e quella di una
ragazza di schiena con le spalle scoperte e una mezzaluna con dentro
dei ghirigori vorticanti appena sotto il taglio a caschetto), una tenda
alla sua destra dietro a cui probabilmente stava lo studio, una
scrivania con sopra dei fogli di pergamena pieni di disegni
coloratissimi e, dietro la scrivania, un uomo. Era piuttosto giovane,
aveva lunghi capelli neri che gli ricadevano ai lati del volto
affilando ancora di più un viso già affilato,
occhi grigio scuro e pizzetto; sul collo sbucava quello che doveva
essere un enorme tribale nero. Vestiva interamente di scuro; se sulla
tunica, stretta da una cintura in pelle con delle borchie argentate,
avesse avuto scritto il nome di un gruppo, Ned l’avrebbe
scambiato per un metallaro babbano. Forse era un metallaro mago,
però.
-Ciao… posso esserti utile?-
L’uomo aveva una voce bassa e calma, una via di mezzo tra il
pacato e lo strafatto.
Primo png della quest.
-Salve… Vorrei un tatuaggio.-
L’uomo (che si presentò con il nome di Liam)
fissava la fotocopia a colori di un drago rosso che Ned gli aveva messo
davanti. Era una fotocopia babbana, non un’immagine magica,
ma le immagini dei draghi che stavano sui libri di Cura delle Creature
Magiche non andavano bene. Ned voleva un drago più fantasy
di quelli veri.
-Lo sai che si muoverà, vero?- gli disse Liam.
–Ma certo, sono venuto qui apposta!-, esclamò Ned.
L’altro annuì.
-Dovresti dirmi dove lo vuoi, perché sarà il
luogo in cui tornerà a dormire e a riposarsi.-
Che figata. Liam gli parlava come se il drago fosse vivo. Che. Immensa.
Figata.
-Nel braccio, qui.-
Liam annuì di nuovo. Prese una pergamena, una piuma scura e
cominciò a disegnare il drago dell’immagine;
quando lo finì, il drago era molto più bello
dell’originale.
-Va bene così? Sul braccio sta meglio, con l’ala
in questo modo; seguirebbe le linee del tuo muscolo. Tieni conto che
poi si muoverà, comunque.-
Ned annuì. Non era del tutto certo di avere un muscolo che
facesse delle linee, nel braccio.
Chiese il prezzo. Liam glielo disse.
Tira
“valutare”, devi convertire sterline/galeoni/MO.
Onesto. Non ti sta
ingannando.
-Ma me lo potresti anche incantare, vero?-
Liam lo fissò. Aveva uno sguardo acutissimo. Ned
notò che sugli avambracci aveva degli strani tribali:
sembravano fermi, ma era come se si muovessero attorno a se stessi. Non
sapeva spiegare di preciso in che senso, però avevano un
effetto quasi ipnotico.
-Incantarlo come?-
-Con Scudo e Contingenza!- esclamò Ned, convinto. Poi si
accorse dell’espressione perplessa di Liam.
-Cioè: dovresti fare in modo che se qualcuno mi casta
un’Avada
Kedavra, automaticamente parta un Protego.-
A quel punto accadde una cosa: qualcuno, che trafficava al di
là della tenda (Ned pensava che stesse sistemando lo
studio), cominciò a ridere, ridere come se avesse sentito la
più grande battuta del secolo.
Ned riconobbe quella risata da succube: doveva essere la donna di prima.
-Un tatuaggio che ti attiva uno scudo se ti lanciano un’Avada Kedavra?-
Come aveva pensato, una donna scostò la tenda e fece qualche
passo verso di lui.
A Ned si seccò il palato. Aveva lunghi capelli neri, troppo
neri per essere naturali, occhi chiari truccati di nero e quel tipo di
pelle che di solito si ha in mente appena compare un pg vampiro. In
più aveva quei fisici perfetti, magra ma con le tette
grosse, che sono il requisito essenziale per portare un tatuaggio come
quello che aveva lei senza venire prese per il culo a vita.
Sì, perché la donna indossava una specie di
canottiera che le lasciava scoperte spalle e braccia, sulle quali erano
tatuate (e tutto faceva pensare che il tatuaggio continuasse anche
sotto la canottiera e anche sotto la gonna lunga, a dire il vero) rose,
roveti di rose, tralci di rose che si muovevano come sfiorati dal
vento, e tra le rose volavano farfalle coloratissime, alcune enormi e
altre minuscole, interi sciami di farfalle in volo.
Ned stimò il suo carisma attorno al 20-22. Il tatuaggio le
dava un +3 netto.
Ned non aveva mai visto da vicino persone dal carisma superiore a 16,
se si escludeva Fleur Delacour che comunque non gli era mai andata
particolarmente vicino (e che castava Splendore dell’Aquila a
volontà. E anche Charme).
-Nessa…- cominciò Liam, in tono piatto.
-Ma tu pensi sul serio- continuò lei imperterrita
–che se si potesse fare una cosa del genere
l’Oscuro Signore sarebbe caduto, quindici anni fa?-
-…no?- balbettò Ned. Qualcosa non gli quadrava.
Fai un tiro saggezza.
Niente.
-Certo che no. Mio padre stesso aveva fatto a lui e ai suoi seguaci il
tatuaggio…-
-Era sotto Imperius-, la interruppe Liam. Lei gli rivolse un sorriso
sardonico.
-Certo, era sotto
Imperius, naturalmente…-
-Nessa, finiscila. Sto lavorando. Senti, Ned, ovviamente non posso
fartelo, credo che nessuno sia in grado di fare un controincantesimo
del genere… però, con un aumento di prezzo, posso
farti qualche incanto minore. C’è qualcosa che
potrebbe piacerti?-
Secondo te io ti faccio
avere un tatuaggio che ferma “parola del potere:
uccidere” che è un nono livello di magia? Con uno
“scudo”, oltretutto, che è di primo?
Cerrrto, credici, bello… ringrazia che ti ho fatto trovare
il png tatuatore, và…
Ned se l’aspettava. Maledetto DM.
-Allora… visto che è un drago… Incendio?-
Liam si grattò il pizzetto.
Fai una prova di
“osservare”.
Aveva un tatuaggio all’anulare sinistro, sembrava una
scritta, ma non riuscì a distinguere la parola.
Eh, con un tiro
così basso!
Riprese il disegno del drago, pensieroso. Notò che
modificò leggermente le linee: gli voltò appena
il muso, girò una zampa, allungò un po’
la coda… poi evidenziò delle rune con
l’inchiostro. Non sembrò soddisfatto, le
cancellò, riprovò.
-Così ti va bene? Posso incantarlo, ma devo inserire delle
rune nel disegno, saranno quelle a veicolare l’incantesimo.
Faranno le veci della bacchetta, in un certo senso: solo che
funzioneranno solo per l’incantesimo Incendio. Quando
vorrai, il drago volerà sulla mano che tenderai e
lancerà l’incantesimo. Potrebbe andarti bene?-
Ned era quasi commosso. Un drago che gli vola sulla mano e sputa fuoco.
Che. Grandissima. Figata.
-Sei un sangue… nato
babbano, vero? Lo sai che non è che sparerai
fuoco di continuo, le rune dovranno ricaricarsi, ed è come
la magia con la bacchetta: se potrai farlo meglio o più
spesso dipenderà dalla tua forza e dal tuo esercizio.- lo
apostrofò Nessa.
-Ehm… adesso lo so?- Bisognava sforzarsi, per guardarla in
faccia. Tutto quel volo di farfalle sul suo corpo lo distraeva di
brutto. Per non parlare delle tette.
Fai un tiro saggezza con
un malus di -2, lei ti distrae.
Niente.
Nessa fece una risatina sprezzante.
-Nessa-,
disse Liam in tono tagliente. Lei smise di ridere, ma non di fissarlo.
-Ti ha detto tutto lei, Ned. Se vuoi ti dico quanto ti verrebbe a
costare, e poi decidi. Puoi tornare un altro giorno, o possiamo
iniziare subito, in ogni caso.-
Liam gli scrisse la cifra sul foglio. Porco cazzo. Aveva lavorato
un’intera estate, davvero voleva sputtanarsi tutti i risparmi
in un tatuaggio magico?
Cosa credi, gli oggetti
magici costano.
Va bene, Master, li
spendo. Tanto poi li recupererò nelle prossime quest.
Ned annuì.
-Iniziamo subito-, disse.
Come aveva sospettato, lo studio era dietro la tenda. Non sembrava
tanto diverso da un normale studio da tatuatore, a parte le boccette di
forma strana che probabilmente contenevano inchiostri magici.
Liam applicò dei cosi che sembravano aghi sulla punta della
sua bacchetta, che era scura e sottile. Poi mormorò qualcosa
e la bacchetta emise una specie di ronzio; Ned provò a
capire che incantesimo avesse usato, ma Liam aveva una voce molto bassa
e inoltre sussurrava. Forse erano segreti del mestiere.
All’inizio Ned provò fastidio, più che
male, quando la punta degli aghi gli toccò la pelle. Un
fastidio intenso e ripetuto, a tratti più acuto e a tratti
meno.
Fai un tiro
d’intelligenza.
Ti viene in mente che
probabilmente esiste un incantesimo che renda il tutto indolore, no?
Bene, Master, provo a
chiederglielo.
Tira anche saggezza.
Però il
dolore fa parte del tatuaggio. È tipo un rito di passaggio,
cose del genere. Ti viene in mente che Nessa penserebbe che sei un
idiota se chiedessi una cosa del genere.
Ma adesso Nessa non
c’è, è di là.
Sì, ma ti
sente. Prima era di qua e tu di là e lei ti ha sentito, fai
tu…
Ok, Master, sopporto.
Bene. Fai un TS tempra.
Cazzo, adesso cominciava a fare proprio male.
Ned strinse i denti.
-È da molto che fai questo lavoro?- chiese, per cercare di
distrarsi.
Liam finì di ripassare la membrana di un’ala, poi
rispose.
-È da quando sono uscito da Hogwarts, più o meno.
Solo che non avevo uno studio… poi ho conosciuto il signor
Atramentus, il padre di Nessa: lui lavorava qui, ma dopo la guerra non
aveva più clientela, sai, era quello che aveva tatuato i
Mangiamorte… Mi ha insegnato i segreti del mestiere.-
-Nessa… glieli hai fatti tu quei tatuaggi?-
Lui fece un lieve sorriso. Insistette sulla coda. Mormorò
qualcosa che suonava come “Ignus”, o roba del
genere… forse era una delle rune.
Fai un TS tempra.
-No, non io. Glieli ha fatti suo padre. Ce li aveva già
quando è arrivata a Hogwarts, era una ragazzina stranissima.
Però si può dire che se faccio questo lavoro
è merito delle farfalle di Nessa.-
-Suo padre ha tatuato Voldemort?- Gli uscì un tono fin
troppo entusiasta.
Fai un tiro saggezza,
cazzo!
Ancora niente.
Liam non trasalì a sentire quel nome. Continuò a
lavorare con gli aghi sulla spalla di Ned come niente fosse.
Mormorò un altro incantesimo.
Fai un
“ascoltare”… niente, non hai capito.
-Sì. Colui Che Non Deve Essere Nominato, e anche altri
Mangiamorte. Naturalmente il signor Atramentus si è limitato
a eseguire il disegno, agli incanti ci ha pensato… Lui. Non
credere che sia una bella cosa, non lo è. Ed era sotto
Imperius-, ribadì, come a voler sottolineare quel concetto.
Poi proseguì.
-Solo che dopo la guerra ha dovuto chiudere. In quel periodo la gente
voleva tatuarsi il nome dei propri morti, o magari i loro volti, e non
riusciva a farlo dallo stesso uomo che aveva tatuato chi li aveva
uccisi. Io l’ho conosciuto per caso: volevo aprire uno
studio, lui aveva i locali… La facciata del negozio
è cambiata, la gestione anche, erano passati anni e lo vedi,
la gente come te non si ricorda la guerra e quelli che
c’erano non se la vogliono ricordare, così la
clientela è tornata, anche se da me e non da Atramentus.-
-Tutto deve cambiare affinché tutto rimanga
com’era-, commentò Ned. Gli era sempre piaciuta
questa frase, chissà da chi l’aveva sentita.
Tolkien, forse.
Liam si fermò un istante. –Precisamente-,
annuì, con un sorriso nella voce.
Ned voleva chiacchierare ancora, ma non ne ebbe la
possibilità. Liam passava e ripassava la bacchetta sugli
stessi punti (-Ti sto facendo le sfumature… adesso sto
rendendo il colore più intenso… devo rifinire
bene questa parte qui…-) e faceva un male cane. Si
trovò a stringere i denti.
Fai un TS tempra.
-Vuoi fare una pausa?-
Tiro riuscito.
-No, tutto ok.-
Il Master lo premiò. Nessa entrò nella stanza e
si mise a girellare, guardando Liam al lavoro; era talmente gnocca che
stordiva.
La presenza di Nessa ti
da un bonus temporaneo di +4 alla tempra, sopporti molto meglio il
dolore del tatuaggio.
Finalmente Liam bisbigliò l’ultimo incantesimo,
poi agitò la bacchetta toccando il disegno; il drago per un
attimo si illuminò, poi tornò come prima. La
bacchetta di Liam smise di produrre quel rumore simile a un ronzio e un
sorriso gli increspò per un attimo le labbra. Nessa
annuì, con l’ammirazione non troppo stupita di chi
è abituato a guardare capolavori. Gli porse uno specchio,
per fargli vedere meglio il risultato.
La pelle attorno era arrossata, ma Ned non lo notò neppure:
il tatuaggio era splendido.
Il drago era quello del suo disegno, ma molto più bello.
Sembrava pervaso da una specie di fremito interno, un respiro, quasi il
suo corpo stesse prendendo vita, ed era ancora lucido e splendente come
se fosse appena uscito dall’uovo. Ogni scaglia andava dal
rosso all’arancione, per poi sfumare in un giallo carico; le
ali membranose erano traslucide. Con un fremito più intenso
degli altri, il drago cominciò a svolgere le sue spire.
Ned era senza fiato.
Lo riscossero le mani di Nessa, che gli sfiorava il tatuaggio
spalmandogli una specie di pomata che prendeva da un vasetto celeste.
Ned notò che il drago sembrava gradire il tocco delle mani
di lei: fosse stato un gatto, probabilmente avrebbe fatto le fusa.
-Adesso te lo copriamo; fra tre ore lavalo con del sapone neutro, e
tienilo sempre idratato con questa pomata… mi raccomando,
non metterci creme babbane, se il drago si muove non lo seguono e
sarebbero inutili.
-Non è che mi sale in faccia, vero? Non vorrei che mio padre
lo vedesse…-
Nessa rise. Cristo (o Merlino, andavano bene entrambi), che risata.
-Se sale lo sposti. Così!- Sfiorò con le dita una
farfalla che si era posata sul bocciolo di una rosa sul suo polso. La
farfalla svolazzò via. –Comunque dopo un
po’ impara, non preoccuparti-, aggiunse, scrollando le
spalle. Poi prese una specie di garza trasparente e gliela
applicò sul tatuaggio.
Master, le guardo le
tette… oh, ho fatto 20 su “osservare”!
Le vedi benissimo.
Quello che non vedi lo immagini.
Cazzo.
Liam doveva averlo notato, perché aveva un mezzo sorriso.
Non sembrava seccato, comunque.
-Sai, all’inizio non ti avrei dato mezzo zellino. Invece
guarda! Certo, se l’Oscuro Signore ti fa l’Avada Kedavra sei
morto, però l’idea del drago che fa Incendio
è proprio bella!-, rise lei.
Ned capì improvvisamente cosa non gli quadrava (Fai un tiro
saggezza… Oooh, finalmente! È entrato!):
Nessa non diceva Colui Che Non Deve Essere Nominato, o al limite
Voldemort. No, lei lo chiamava L’Oscuro Signore.
Decise di giocarsela. Inutile stare lì a cincischiare, se
doveva fare una quest bisognava andare fino in fondo, o no?
E di solito in D&D era questa la strategia giusta.
Master, sorrido con
espressione complice.
Fai un tiro di carisma.
-Non era sotto Imperius,
vero, il signor Atramentus? Voi due sapete che Voldemort è
tornato e sareste pronti ad appoggiarlo, esattamente come lui!-
Fu come se il clima della stanza passasse immediatamente da temperato a
polare artico. Oh, cazzo.
Liam e Nessa si guardarono in faccia. – O ci pensi tu, o ci
penso io-, sibilò lei, con un luccichio negli occhi celesti.
Master, scappo. Ho la
sorpresa, quindi non mi becco attacchi
d’opportunità.
Non arrivò nemmeno alla porta.
Liam aveva
l’azione preparata. Ti casta Imperius. Fai un TS
volontà.
-Vieni qui.- Ned obbedì.
TS fallito.
-Raccontaci le tue brillanti deduzioni, Ned.-
Lui parlò, come un automa. Non avrebbe voluto, in
realtà. Era una sensazione tremenda.
–Voi due avete capito che Voldemort è
tornato davvero, non so se perché avete informazioni certe,
magari dal signor Atramentus stesso che con ogni probabilità
era un Mangiamorte, o se perché non siete stupidi e non
sottovalutate Silente… nessun Mangiamorte serio
sottovaluterebbe Silente, che sarà almeno di ventesimo
livello, nemmeno Voi Sapete Chi lo sottovaluta… e siete
pronti a dargli appoggio quando lui lo chiederà…
dal semplice tatuare i suoi nuovi seguaci, all’appoggio
politico, all’aiuto agli altri Mangiamorte, o magari anche a
combattere per lui…-
Nessa camminava avanti e indietro; sembrava furibonda, le rose si
scuotevano come se ci fosse un forte vento e le farfalle volavano sul
suo corpo come impazzite, senza riuscire a posarsi. Liam, al contrario,
era calmissimo, ma il suo sguardo acuto suggerì ad un
angolino della mente di Ned che la trama della quest era proprio
quella, l’aveva azzeccata in pieno.
Rifai il TS
volontà.
-E cosa ne avresti fatto di queste deduzioni?-
Niente. TS fallito
un’altra volta.
-Non so… avrei visto come andava a finire la
giocata… avrei potuto denunciarvi, magari a Silente, dato
che al ministero non mi avrebbero ascoltato… oppure avrei
potuto sentire cosa mi avreste offerto in cambio del mio
silenzio… non escludo che avreste potuto convincermi ad
unirmi a voi, sarei potuto diventare legale malvagio ma più
probabilmente avrei cercato un modo per essere una spia caotica
buona…-
Liam alzò un sopracciglio. Nessa scoppiò a
ridere, provocando un altro volo di farfalle.
-Questo qui è un idiota, Liam! Un completo deficiente!-
Un angolino della mente di Ned si sentì sprofondare.
-Nessa. Sarà un idiota ma ha dedotto perfettamente tutto
quello che tu
vorresti fare. Questo non ti suggerisce che forse è una
stupidaggine…-
Non riuscì a finire la frase. Lei gli si avvicinò
e gli tappò la bocca con la mano.
-Ne parliamo dopo-, gli sussurrò all’orecchio. I
capelli neri le sfiorarono la spalla disturbando una farfalla che si
era appena posata su una rosa gialla. Svolazzò via. Liam le
tolse la mano, indugiando un attimo ad accarezzargliela; Ned
notò vagamente che la scritta che aveva tatuata attorno
all’anulare era il nome “Vanessa”.
Liam sospirò. -Va bene. Finisco il lavoro.-
Lei sorrise. -Non posso proprio giocarci un po’
anch’io, con lui?-
Lo sguardo che le rivolse fu esaustivo. Lei scosse le spalle
(ondeggiamento di rose, volo di farfalle). –Come non detto,
finisci il lavoro!-
Posso rifare il TS,
Master, per piacere, posso rifarlo, posso, eh, posso?
Liam alzò la bacchetta.
No, non puoi.
-Oblivion!-
Cazzo, però,
non è giusto.
Fare il tatuaggio doveva essere stata un’esperienza
più traumatica di quanto si aspettasse Ned; si sentiva
leggermente annebbiato e aveva la testa pesante. Però il
drago era venuto bellissimo, cominciava già a sgranchirsi,
cercando un po’ alla volta di distendere le ali ancora
lucide, e avrebbe lanciato Incendio
dalla punta delle sue dita, volando fino alla mano. Liam gli aveva
prosciugato le finanze, ma Ned dovette riconoscere che gli aveva fatto
un ottimo prezzo, e poi valeva la pena spendere quei soldi anche solo
per vedere da vicino una come Nessa.
Peccato per quel dannato mal di testa; comunque, adesso si sentiva
pronto: avrebbe affrontato qualunque quest gli si fosse
parata davanti, poco ma sicuro.
Epilogo
Ned Clearwater fu uno dei giovani eroi della Guerra Magica; nel periodo
delle persecuzioni riuscì a mettere in salvo i suoi genitori
e numerosi altri babbani e mezzosangue. Si distinse particolarmente
nella battaglia contro un gruppo di Ghemidori nella periferia della
Londra babbana, quando riuscì a sconfiggerne un contingente
da solo; fu decisivo l’uso magistrale
dell’incantesimo Incendio connesso al suo tatuaggio a forma
di drago. Anche suo padre rischiò più volte la
vita, collaborando attivamente con la resistenza e riuscendo a salvare
molti nati babbani; alla fine della guerra risultò che tutti
pensavano fosse un Magonò. Ned entrò nel
ministero, nell’Ufficio Relazioni Maghi-Babbani, del quale
è attualmente a capo. Ogni terzo giovedì del mese
ha la serata D&D con i vecchi amici babbani.
Vanessa Atramentus si unì a Voldemort durante la guerra,
trascinandosi dietro anche Liam. Venne uccisa da Bellatrix Black quando
suo padre tentò di ribellarsi a Lord Voldemort; per punirlo,
Bellatrix la uccise lentamente davanti ai suoi occhi. Il signor
Atramentus sopravvisse, ma in stato di perenne confusione mentale.
Morì anni dopo al San Mungo, convinto che Nessa avesse
undici anni e frequentasse Hogwarts.
Dopo l’uccisione della sua compagna Vanessa, William Peverell
riuscì a sfuggire ai Mangiamorte ed unirsi alle schiere di
coloro che combatterono Voldemort. Si rivelò un abile
tattico: la sua freddezza apparentemente priva di emozioni, volta solo
a procurare il maggior danno possibile ai nemici, gli valse parecchi
riconoscimenti dopo la guerra. I riconoscimenti tuttavia sembrarono per
lui essere privi di valore; riaprì il suo negozio, in cui
ancora lavora. Non ha mai avuto nessun’altra compagna e firma
ogni suo tatuaggio con una piccola farfalla svolazzante.
Fine
Se siete arrivati qui
e avete capito tutto, ho una notizia per voi: siete dei nerd! Comunque,
siete in buona compagnia; io ho un tavolo fisso al BillioNerd e potete
unirvi tutti... portate i dadi!
Per gli altri, ecco a
voi il
Glossario
Dungeon&Dragons,
o D&D:
è il gioco di ruolo fantasy più famoso al mondo.
Molto brevemente: un giocatore (il "Dungeon Master") inventa
un'avventura; gli altri giocatori (da uno a taaanti) creano il proprio
personaggio e vivono in prima persona l'avventura creata dal Dungeon
Master. Per giocare bastano il manuale base col regolamento, e i dadi.
Poi se uno è particolarmente
nerd vuole ci sono millemila compendi ed
espansioni, ma vabbè.
Quest: letteralmente, "cerca". In
linguaggio da gioco di ruolo, la missione che si da al personaggio. Le
quest danno punti esperienza, i punti esperienza servono per passare a
livelli successivi, ogni livello da dei poteri aggiuntivi al
personaggio, rendendolo più forte.
Tiro
di raggirare: D&D
si gioca con i dadi. Alla creazione di ogni personaggio gli si
assegnano punteggi vari in determinate caratteristiche o
abilità (punteggi che possono aumentare mano a mano che si
sale di livello); quando il giocatore vuole usare una di queste
abilità il master gli chiede di tirare un dado e di sommare
il risultato del dado al suo punteggio di abilità.
Più il risultato è alto, più il
personaggio riesce bene in quell'azione. "Raggirare" è,
ovviamente, l'abilità che serve a contare balle ad altra
gente.
Dungeon Master,
Master, DM: i giocatore che crea l'avventura e la storia entro la quale
si muovono i personaggi degli altri giocatori. A livello di gioco, il
Master ha sempre l'ultima parola.
Livelli: man mano che si gioca e si
risolvono quest, il personaggio acquista livelli.
Tira
"nascondersi":
come sopra: anche "nascondersi" è un abilità...
indovinate a cosa serve? Bravi.
Manuale: vi ho detto che il gioco ha
delle regole, vero? ecco, sono spiegate nel "Manuale del giocatore".
Lì ci sono sia le regole di gioco sia quelle per crearsi il
personaggio e farlo avanzare di livello.
Scheda: la scheda del personaggio
è il foglio in cui sono segnate tutti i punteggi,
caratteristiche e abilità del proprio personaggio.
Mago
specializzato in Divinazione: D&D è un
gioco fantasy, quindi ovviamente si può fare il mago e
ovviamente ci sono delle scuole di magia in cui ci si può
specializzare. Personalmente, ritengo che specializzarsi in Divinazione
sia la cosa più inutile del mondo, ma queste sono cose da
nerd e non vi ammorberò otre.
Incantesimo
"Occhi indagatori": se
sei un mago, ovviamente fai incantesimi. Questo è uno degli
incantesimi a disposizione: crei degli "occhi" che puoi mandare in
esplorazione e vedere quello che succede.
Tira
"Utilizzare oggetti magici": altra abilità che
serve a usare un oggetto magico nel modo corretto (senza che ti esploda
in faccia o cose così) o a intuirne l'uso.
Succube: demone donna strafiga e molto
zoccola. Il sogno erotico di ogni nerd morto di figa.
Tiro
"osservare":
anche questa è un'abilità. Ovviamente non
è che se non la tiri sei cieco; diciamo che serve a notare
più o meno dettagli a seconda di quanto è alto il
punteggio che fai.
Png: Personaggio Non Giocante. I
Personaggi Giocanti (pg) sono quelli dei giocatori che materialmente
sono lì a giocare, vivi e operanti; tutti gli altri (il
cattivo, il vecchietto che aiuta i personaggi e gli dà saggi
consigli, la taverniera allegrotta che ci sta, il tizio da cui vai a
farti fare un tatuaggio magico...) sono in mano al DM e sono detti
appunto "personaggi non giocanti".
Tira
"valutare":
altra abilità; serve a valutare il valore di oggetti o
capire se ti stanno facendo prezzi vantaggiosi o meno.
MO: Monete d'Oro. La "valuta
ufficiale" dei mondi fantasy alla D&D.
Scudo
e Contingenza:
sono due incantesimi. "Scudo", beh... crea uno scudo magico davanti
all'incantatore. "Contingenza" fa sì che, se si verifica una
data azione decisa al momento del lancio dell'incantesimo,
automaticamente parta una seconda azione, anche quella decisa al
momento dell'incantesimo. Sembra un casino, in verità
è più una cosa del tipo "Appena mi lanciano una
freccia parte lo scudo".
Casta: voce del verbo "castare",
prima coniugazione... scherzi a parte: il verbo "castare" sta per
"lanciare un incantesimo" in lingua nerd. Deriva dall'inglese "to cast
a spell", immagino.
Carisma:
ogni
personaggio ha sei caratteristiche, tre fisiche e tre mentali; il
carisma è una di queste e, più è alto,
più il personaggio è bello e/o affascinante. Le
caratteristiche vanno da un punteggio minimo di 3 a uno massimo di 18.
Ognuna di queste caratteristiche può essere aumentata con
l'avanzare dei livelli o tramite oggetti e/o incantesimi che diano un
bonus alla caratteristica. Il carisma si può usare per
convincere o affascinate altre persone; più la
caratteristica è alta, più saranno bendisposte
nei tuoi confronti.
Splendore
dell'Aquila e Charme:
due incantesimi. Il primo incrementa temporaneamente il punteggio di
carisma, il secondo fa agire temporaneamente la vittima come se fosse
il tuo migliore amico.
"Tiro
saggezza":
la saggezza è un altra delle caratteristiche mentali del
personaggio. Se il DM ritiene che il tuo personaggio possa intuire
qualcosa che tu non hai intuito fa fare questo tiro; se riesce ti aiuta.
"Parola
del potere: uccidere": è un incantesimo
molto potente che beh... uccide. Tipo l'Avada Kedavra!
Livello
di magia: il
personaggio mago ha incantesimi più potenti mano a mano che
sale di livello. Il nono livello di magia è quello con gli
incantesimi più forti, il primo quelli più
deboli. In linea di massima il bilanciamento delle regole di gioco
impedisce che un incantesimo di primo livello blocchi quelli di nono.
Malus
di -2:
niente di trascendentale. In circostanze avverse o favorevoli, il
master assegna dei malus o dei bonus, che vanno semplicemente sottratti
o aggiunti al risultato del tiro di dado.
"Tiro
di intelligenza":
ed ecco un'altra caratteristica.
TS
tempra: TS
sta per "tiro salvezza". I tiri salvezza servono per "salvarsi" o per
vedere se il personaggio riesce a sopportare alcune situazioni. Se
fallisce si riceve un danno, se riesce il danno è assente o
ridotto; il TS tempra si fa per situazioni fisiche (sopportare il
dolore, resistere a una sbornia, non cedere a incantesimi che
indeboliscono). Nel caso di azioni prolungate (farsi un tatuaggio) il
TS va ripetuto ogni tot di tempo.
"Ascoltare":
un'abilità.
Anche qui, non è che se non la fai sei sordo; serve per
sentire cose bisbigliate, lontane, o per fare caso ad alcuni rumori.
"20
su osservare": il
dado usato per tutti i tiri citati precedentemente è il dado
a 20 facce. 20 è il punteggio massimo, ossia il successo
automatico: quello che stai facendo ti riesce benissimo (1 al contrario
è il fallimento... io facevo sempre 1. Sempre. Ma sempre!)
"Ho
la sorpresa, quindi non mi becco l'attacco di opportunità": se si inizia un combattimento
(con le armi, ma anche con gli incantesimi) e qualcuno vuole scappare,
l'avversario ha la possibilità di provare ad attaccarlo
anche se non è il suo turno (nei combattimenti, a
D&D, si fa un'azione per uno). Se però qualcuno
agisce di sorpresa, non provoca questo attacco.
"azione
preparata":
molto semplicemente, quando si decide qualcosa tipo "se quello scappa
io faccio questo incantesimo". L'azione scatta automaticamente al
verificarsi delle condizioni.
TS
volontà:
si fa per tentare di resistere ad incantesimi che agiscono sulla mente
della vittima; se si fallisce, si è preda dell'effetto
dell'incantesimo. In questo caso, pensate a quando nel libri Harry
tenta di resistere (riuscendo) all'Imperius: è una
descrizione perfetta di come agisce un TS volontà.
"Ventesimo
livello":
il livello massimo a cui può arrivare un personaggio (usando
il manuale base).
"legale
malvagio" e "caotico buono": l'indole del personaggio si
definisce tramite quelli che sono chiamati "allineamenti" e descrivono
la sua moralità e il modo in cui affronta le situazioni. Un
"legale malvagio" segue le leggi ma le applica in modo crudele (per
esempio lo è un inquisitore che gode a mandare la gente sul
rogo), un caotico buono è il classico Robin Hood.
Note
vere, finalmente:
La storia nasce per il contest “Diagon&Notturn
Alley: aprite il vostro negozio!”, indetto da OttoNoveTre. Ogni partecipante doveva
scrivere una storia incentrata su un negozio magico tutto nuovo e il
suo proprietario. La mia storia è ambientata
all’inizio del quinto libro, quando il ministero cerca di
screditare Silente e Harry; i gemelli Weasley inventano le Orecchie
Oblunghe durante quell’estate. Terra Di Mezzo, Forgotten
Realms, Melnibonè, Krynn, Magnamund e Mondo Disco sono
ambientazioni di libri fantasy (volevo mettere anche Westeros, ma
ancora non esistevano) e se le avete riconosciute tutte, di nuovo,
siete dei nerd. “Peverell” è il cognome
dei fratelli che ricevono i doni della morte, ma è anche un
cognome parecchio comune nel mondo magico; insomma, l’ho
usato perché mi sembrava figo e semplice allo stesso tempo.
Incendio sembra un incantesimo abbastanza facile, mentre
Imperius… il fatto che abbia il TS volontà
è praticamente canon! Ned usa indifferentemente il nome
Voldemort o le varie formule per nominarlo perché suppongo
che, essendo nato babbano, sia privo del terrore che provano i maghi
nel sentire il suo nome. Il tatuatore che guarda un disegno, fa due o
tre prove sul foglio e poi lo riporta sul corpo senza stencil
né niente deriva diretto dall’esperienza di mio
fratello, che ne ha beccato uno bravissimo. “Tutto deve
cambiare affinché tutto rimanga com’era”
è una frase del “Gattopardo” di Tomasi
di Lampedusa, non di Tolkien.
Il nome del
protagonista è quanto più simile a Ne(r)d sia
riuscita a trovare!
Atramentus viene
nominato qui. Io ho ripreso il nome e il
negozio di tatuaggi per un semplice motivo: quando è stato
indetto il contest non avevo tatuaggi, ora ne ho uno (è tra
quelli descritti nella storia) e ne vorrei già altri due,
che devono essere dispari, si sa! I tatuaggi mi affascinano, e
parecchio. Invece Ned, Liam e Nessa sono miei.
Grazie a chi
è arrivato fin qui, grazie a chi si sarà fatto
due risate, grazie a OttoNoveTre per avere indetto questo contest,
ma soprattutto ai miei compagni di gioco e a quella merda del
DM; grazie a voi ho vissuto anch’io avventure splendide!
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