È un cuore duro quello che un gattino non riesce a sciogliere

di Will P
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Note: Per il prompt "Kitty!Castiel/Dean, this" di ai_sellie @ Notte Bianca #4 (maridichallenge). Prima o poi arriverà una trama, giuro.


È un cuore duro quello che un gattino non riesce a sciogliere

Se qualcuno gli dicesse qualcosa, la risposta è che si annoia.

Era lì, sul letto, con il libro più noioso, e inutile, ma soprattutto noioso della storia in mano, cercando di capire i principi della trasfigurazione angelo-gatto (indizio: non esistono) o, in alternativa, quanto ci vuole ad ammazzare di noia un essere umano adulto nel pieno delle sue facoltà fisiche, quando aveva sentito qualcosa muoversi tra i suoi piedi. Aveva abbassato il tomo e aveva trovato Cas, intento e concentrato come nemmeno davanti all’Apocalisse, appeso ai lacci dei suoi stivali.

Sul colpo aveva sentito qualcosa all’altezza del petto – la sua dignità, probabilmente – sciogliersi e colare via, poi aveva riposto il libro e si era dato agli esperimenti. Per la scienza. Di sicuro era più utile quello che cercare di dare un senso alle ciance nel libro.

Prima aveva mosso un po’ i piedi, cauto, per vedere che succedeva. Le facce di Cas mentre inseguiva i suoi lacci erano esilaranti, ma aveva deciso di smetterla quando in una capriola era quasi rotolato giù dal letto. Meglio non rischiare la sua testolina pelosa.

A quel punto aveva gattonato (no, non è una battuta) fino ai piedi del letto e si era ritrovato faccia a faccia con Cas. Si erano guardati negli occhi, a lungo – ed era incredibile come gli occhi di Cas fossero sempre di un blu assurdo, sia da umano che da gatto – poi Cas si era avvicinato e, solennemente, gli aveva dato una zampata sul naso.

È per questo che adesso si trova in questa situazione. Nell’ultima mezz’ora ha scoperto che: cadere dal letto non fa male, anzi, Cas sembra divertirsi come un matto; i dentini di Cas sono minuscoli e delicatissimi ma per qualche oscuro motivo le sue mani stanno sanguinando da una miriade di taglietti invisibili; una grattatina appena sopra la coda, sul… sopracoda (si sta sforzando in tutti i modi di non chiamarlo sedere, nemmeno nella sua testa. Non. Chiamarlo. Sedere.) e Cas impazzisce completamente, dimenandosi fino a rotolare giù dal materasso con dei miagolii indignati.

“Tanto non ce la fai a prenderlo,” chioccia, agitandogli due dita ad appena qualche centimetro dal muso. Cas si lancia in avanti e dopo un microsaltello cade a testa in giù, con la codina scura tra le orecchie, poi rotola su un fianco e inizia ad agitare le zampine verso l’alto mirando a casaccio. Dean ridacchia, e inizia a fargli i grattini sul pancino candido.

Se qualcuno gli dicesse qualcosa, la risposta è che si annoia.

Fortunatamente non c’è nessuno a dirgli niente, solo Sam, alla scrivania lì accanto, che scuote la testa tenendosi il viso tra le mani.





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