Happy Halloween
Trick or Treat?
Elena si chiese per l'ennesima volta come avessero fatto Bonnie e
Caroline a convincerla a fare di nuovo "Dolcetto o Scherzetto" alla
veneranda età di diciotto anni, ma si stampò sul
viso un
sorriso e prese l'ombretto nero per colorarsi le palpebre, tentando di
non pensare a quanto risultasse sciocca quella iniziativa. In
realtà, anziché raccogliere dolcetti, avrebbero
dovuto
raccogliere fondi per l'associazione dei fondatori, una delle brillanti
proposte di Carol Faccia-di-bronzo Lockwood che tutte le ragazze
avevano
accettato più che volentieri.
Quest'anno la
ragazza aveva rinunciato al costume da infermiera sporco
di sangue -oltre che finto, dopo l'ultima volta, anche vero-
per
cambiare stile e affidarsi ad un travestimento più
tradizionale
ma che faceva un bell'effetto sul suo corpo sempre più
snello:
un fidanzato squartatore è molto meglio di una dieta,
constatò guardandosi il petto sempre più
strinzimito.
Caroline
entrò nel bagno ridendo, ridestando Elena dai suoi
pensieri: per giocare con la professione dello sceriffo Forbes, aveva
noleggiato un completino da poliziotta che la fasciava in modo
indecente, ma per lei non era mai stato un problema mettere in luce i
suoi punti di forza, fra cui una lunghissima e setosa chioma bionda che
spuntava allegramente dal capello scippato alla madre. <<
Allora,
che ne pensi? >> Cinguettò la ragazza
volteggiando su se'
stessa. << Bonnie è scoppiata a ridere quando
ho estratto
la pistola... >>, disse rifancendo la mossa e suscitando
il riso
anche in Elena, che gettò la testa all'indetro, e poi -una
volta
ripresasi- sorrise bonariamente all'amica.
<<
Sei perfetta, Care >>, le disse guardandola con nostalgia
dei tempi in cui era quello il loro mondo, pieno di risate, scherzi, e
vestiti corti. << Potresti passarmi la mano da Freddy
Kreuger che
c'è sul letto? >>, domandò
rimirandosi nello
specchio: niente di particolarmente spaventoso, un semplice vestito
corto a righe rosse e marroni (anche se a tutti sembravano verdi lei
giudicava quell'assurdo colore come marrone) come il maglione del
protagonista di "Nightmare", i capelli piastrati ricadevano
morbidamente sulle spalle e gli anifibi con il tacco noleggiati al
negozio di costumi la slanciavano un po'. Si mise il cappello
marrone con la fascia nera in testa e ringhiò,
minimamente soddisfatta della sua opera di restaurazione.
<<
Sono contenta che tu abbia cambiato costume. Questo ti fa
più... >>
Elena si
infilò il guanto di cuioio muovendo le dita e le
lame a
sua volta. << Solitaria? >>,
domandò con una punta di
tristezza, ricordando i tempi delle uscite in coppia con Matt, evitando
di ripensare a quelle con Stefan lo Squartatore.
In quel
momento spuntò anche Bonnie, che insieme a Caroline la
abbracciò. << Aggressiva, Elena. Avrei detto
"aggressiva". >>
Dopo
l'abbraccio di gruppo Elena e Care insultarono
Bonnie per essersi vestita di nuovo da strega, perché anche
se il costume era
diverso da quello dell'anno precedente la situazione rimaneva comunque
piuttosto bizzarra.
Nel loro
gruppo, oltre ad esserci Tyler travestito da vampiro (ormai
adorava la sua natura di ibrido e ne faceva ampio sfoggio), c'era un
Matt
meravigliosamente mummificato e un Jeremy scheletro: il gruppetto
sovrannaturale era
pressocché al completo, mancavano solo Alaric e Damon
all'appello e probabilmente almeno uno dei due si trovava all'interno
della casa alla quale erano
ormai arrivati.
La pensione
dei Salvatore era l'unica abitazione non addobbata, ma era
inquietante anche normalmente. Anche senza sapere che lì
dentro
vi abitavano tre vampiri, due dei quali non propriamente "buoni", per
quanto poi Damon potesse essere definito tale.
Toccò
ad Elena questa volta bussare alla porta, e tutto ciò non la
rendeva affatto felice.
La porta si
aprì dopo una frazione di secondo, e ad Elena non
servì guardare di fronte a se' per capire che c'era Damon,
aveva
sentito il suo profumo ancor prima di arrivare al portale.
<<
Dolcetto o scherzetto? >> Un coro festoso si
levò
in aria mentre un sospiro rassegnato usciva dalla bocca del vampiro,
che strinse forte la bottiglia nascondendola bene dietro la porta.
Alzò un sopracciglio, corrucciato, squadrando il gruppetto
di ragazzi davvero troppo cresciuti per quel genere di iniziative.
<< Non vi sembra pericoloso bussare alla mia
porta? >>
Caroline
squittì, staccandosi da Tyler. << Volere della
signora Lockwood, Damon. E' l'ultima casa la tua, quindi fa' la
donazione e non rompere! >>
Damon
ghignò, aprendo leggermente di più la porta.
<< Non ho intenzione di compiacere di nuovo quella
tardona... >>
<<
Ehi, non parlare così di mia madre! >> Disse
Tyler sorridendo.
Il vampiro
vero guardò il mezzo vampiro finto con ribrezzo.
<< Niente dolcetto,bambini, quindi...sparite. Siete davvero troppo
vecchi per queste cose. >>
E si chiuse la
porta alla spalle, bevendo un altro sorso dalla
bottiglia di bourbon e poggiando la schiena contro il legno freddo
della porta, in attesa che Freddy bussasse di nuovo.
Sentì
la voce di Witchie e Barbie insultarlo come al solito, e
tirò un sospiro di sollievo udendo i passi degli altri
allontanarsi: il battito della ragazza dietro di lui
accelerò un
poco quando la sentì mormorare a Jeremy un "Non
aspettarmi alzato".
Era davvero
prevedibile, pensò Damon aprendo di nuovo la porta senza
aspettare che lei bussasse.
<<
Niente infermierina sexy quest'anno? >>, chiese lui
porgendole un bicchiere di bourbon che Elena trangugiò tutto
d'un sorso.
Lei lo
incenerì con lo sguardo, tirando il bordo del vestito che
sotto gli occhi vispi di lui sembrava eccessivamente corto,
eccessivamente stretto ed eccessivamente strappato. Eccessivamente...tutto.
<<
No, era troppo sporco di sangue persino per Halloween >>,
rispose, evitando di incrociare lo sguardo perforante di lui.
<<
Sì, me lo ricordo quel vestito >>, disse lui
sedendosi accanto a lei sul divano. << Ti dona questo
stile, Freddy. Il miglior costume
della combriccola. >>, fece poi dandole un colpetto sul
cappello che le si
ficcò ancora di più in testa.
<<
Ehi! >>, si lamentò la ragazza, togliendoselo
definitivamente e posandoselo sulle cosce scoperte. <<
Anche se
non pensavo fossi una da "Nightmare" >>,
commentò Damon
guardandola di sottecchi e sorridendo. << Beh, ormai
è la
mia vita ad essere un incubo >>,
ma si pentì immediatamente di averlo detto, così
aggiunse
una battuta finale, rendendosi conto che in fondo anche Damon era parte
di quell'incubo. Anzi, all'inizio era stato proprio lui il suo incubo
personale. << Chi meglio di un incubo ambulante potrebbe
impersonificare meglio
l'assassino di bambini più famoso del mondo?
>>
Domandò sorridendo e versandosi dell'altro bourbon usando la
mano alla Kreuger. Damon ridacchiò leggermente, fingendo di
non
sentirsi causa del suo stato d'animo. Elena fece vorticare il liquido
ambrato nel bicchiere, tristemente. << Che fine ha
fatto Stefan? >> Chiese con sguardo basso, vergognandosi
della
propria gelosia nei confronti di un guscio vuoto.
<<
Jack the Ripper e
Barbie-Klaus
sono usciti sta mattina. Cercano altri licantropi
da ibridizzare, o qualcosa di simile. >>, rispose Damon
atonicamente, bevendo di nuovo dalla bottiglia e tornando a guardare la
dea seduta al suo fianco. Improvvisamente ebbe un flash di qualcosa
accaduto parecchi anni prima: una bimbetta vestita di tulle arancione,
dei sacchetti neri con dei finti ragni sopra, e tante caramelle.
<< Preferivo il costume da zucca,
però. >> In realtà non avrebbe
dovuto dirlo,
si era ripromesso di non ricordarle mai che loro due si erano
già visti una volta tanto tempo prima.
Elena lo
guardò storto per un attimo, chiedendosi quando mai avrebbe
potuto vederla.
<<
Come scusa? >> E nel vederla sgranare gli occhi Damon
scoppiò a ridere.
Tutto ad un
tratto
tornò serio, posando i polpastrelli sulle palpebre abbassate
di
lei.<< Rilassati e tieni gli occhi chiusi
>>,
le sussurrò prima di
portarla nel passato.
Halloween,
anno 2005.
Damon era
tornato a Mystic Falls per una delle sue puntantine decennali
sperando di staccare un po' dalla dura vita di disturbatore della vita
di suo fratello.
Elena, una
ragazzina di dieci-undici anni, faceva "Dolcetto o Scherzetto" insieme
alle stesse Bonnie e Caroline di oggi.
La ragazza si
vide catapultata in quella stessa serata di sei anni
prima, e riconobbe la se' stessa di quel tempo aggiustarsi un vestitino
arancione fru-fru da zucca che nascondeva delle favolose calze rigate
di verde chiaro e nero. Caroline aveva un vestitino da vampira nero e
viola, con delle ragnatele nere al posto delle maniche, cosa comica
dato come erano andate poi le cose per lei. Bonnie invece era vestita
da
diavoletta, con tanto di corna rosse e forcone in tinta. L'aria era
come raffinata, leggera e presente in modo surreale come solo nei sogni
poteva accadere.
Ognuna di loro
aveva un sacchetto ricolmo di dolcetti, ma non erano
ancora soddisfatte: nessuno aveva mai aperto la porta di quella casa, e
loro erano curiose di vedere se quest anno avrebbero avuto fortuna.
Elena, col suo
carré castano, aveva bussato alla porta.
<< Tanto non ci sarà nessuno >>,
aveva detto Bonnie
imbronciandosi.
E Damon, col
suo solito stile da bello e dannato, aveva aperto
scocciato. Loro tre, paralizzate dai suoi grandi di ghiaccio,
balbettarono qualcosa che avrebbe dovuto suonare come un: "Dolcetto o
Scherzetto?"
<<
Non darò a nessuna di voi piccole pesti tutte le mie
caramelle, chiaro? >>
Elena,
prendendo in mano la situazione -come aveva sempre fatto in futuro nel
loro rapporto- gli aveva risposto a tono.
Senza fare
troppi complimenti gli aveva passato il sacchettino nero,
sorridendo con gli stessi lucciconi agli occhi che aveva attualmente,
persa in un ricordo dato per dimenticato dalla propria mente
soggiogata. << Ma noi non le vogliamo tutte, Signore.
Solo un
pochino! >>
Damon, con il
tipico atteggiamento che ora Elena conosceva bene, aveva
sapalancato la porta. << Solo un pochino, tu dici, eh?
>>
E le tre
bambine avevano annuito contemporaneamente, mentre la serata
scivolava via, portando con se' le foglie autunnali in una manciata di
orsetti gommosi.
<<
Orsetti gommosi? Sul serio? Damon Salvatore che ha delle
caramelle da dare ai bambini per Halloween? >> Elena
gettò
la testa all'indietro mentre la sua voce scintillava in quella casa
buia. << Beh, non sono
io quello
che
fra noi uccide i bambini! >> Commentò il
vampiro alzando la
mani in segno di difesa e la ragazza rise ancora più
forte, forse per colpa della visione, forse per colpa del bourbon,
forse per colpa di Damon.
Il ragazzo
scomparve per
una frazione di secondo e quando tornò
aveva in mano un sacchetto di orsetti gommosi: ne estrasse uno, rosso,
e se lo rigirò fra le dita diverse volte, ed Elena si
trovò a pensare che probabilmente avrebbe voluto essere lei
stessa quella caramellina. << Sai, Freddy >>,
disse lui mentre faceva zampettare bambinescamente
l'orsacchiotto sul polso della
ragazza con un'espressione dolce e maliziosa insieme,
e poi su fino a fargli risalire l'avambraccio, mentre la ragazza
vibrava come
una corda di violino e una strana pelle d'oca le si
diffondeva
dove lui la sfiorava con i polpastrelli caldi. Elena aveva chiuso di
nuovo gli occhi e la
voce di Damon le si diffuse dentro come una melodia suadente.
<< Eri la migliore anche vestita da zucca.
>> Anche ad occhi
chiusi Elena si accorse che il ragazzo le stava scivolando sempre
più vicino, mentre la caramella risaliva sempre
più la
china della sua spalla seminuda. Quando ricominciò a
respirare (come mai
non si era nemmeno accorta di trattenere il respiro?) l'orsetto era
arrivato fino al collo e stava risalendo la mascella. Sulla pelle del
viso sentì il respiro alcolico del vampiro, e la caramellina
accarezzò le sua labbra timidamente per farsi
poi
largo in bocca. << Eri anche allora la mia preferita.
>>
E la serata
scivolò via così, portando con se' le foglie
autunnali in
una manciata di orsetti gommosi e un'infinita quantità di
desideri taciuti.
Angolo "Autrice":
Seraaaa (:
Eccomi con una
nuova One shot. All'inzio volevo scrivere qualcosa
di Halloweenoso (?? xD) ma mi è venuto un mix di
conversazioni
che vanno a concludersi con uno dei miei soliti momenti Delena. Non so
perché ma quei due fanno sempre coppia nella mia testa,
escono
da soli anche quando non li chiamo.
Sono in
ritardo rispetto al 31 Ottobre, ma spero possiate perdonarmi comunque.
A dirla tutta
non sono
una grande fan degli orsetti di gomma, ma mi sembrava carina l'idea di
lui che glielo passava sulla pelle, facendolo camminare, in un gesto
infantile e incredibilmente sincero che è ispirato un po' a
Armageddon (quando Ben Affleck fa camminare il biscotto sulla pancia
della ragazza) e un po' a Forever (non so se lo conoscete ma ve lo
consiglio, Maggie Stiefvater, ultimo della serie di Shiver). Diciamo
che è comparso anche lui per i fatti suoi, tirato fuori da
un
cappello da strega.
Lasciate un
commento, per
favooooooreeee (: Vi permetto anche di insultarmi, picchiarmi,
lapidarmi... (tanto non sento niente attraverso lo schermo xD)
Me ne torno a
fantasticare su Damon, Elena e un orsetto gommoso rosso come le foglie
fuori dal balcone. Adooooro l'autunno *_*
Recensite, dai!
Hope you liked
it (:
-Alexys-
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