ESCAPE
FROM THIS AFTERLIFE
Scesi
dalla mia macchina, mi accesi una sigaretta e aspirai il primo tiro
come se non fumassi da anni. Mi diressi automaticamente davanti alle
porte dell’ospedale, finii di fumare e gettai il mozzicone in
una
pozzanghera; dopo di che entrai.
Presi
subito l’ascensore e, dopo esservi entrato e aver schiacciato
il
pulsante del quarto piano, una voce parlò in tono severo:
“Ha
fumato, Brian?”
Riconobbi
la voce in questione e alzai lo sguardo verso il volto
dell’uomo
che aveva parlato.
“Dr.
White!”
“Eh,
finalmente! Bentornato sulla terra!” scoppiai a ridere e mi
scusai.
Dopo
di che posi la domanda che ripetevo tutti i giorni da un anno:
“Come
sta Zackary?”
Le
porte dell’ascensore si aprirono.
“Come
stava ieri, temo. Anzi, come sta da un anno. Oggi, se non sbaglio,
è
il 22 maggio e…”
“…e
il 22 maggio dell’anno scorso c’è stato
l’incidente. No, non
sbaglia, Jack.”
Già,
è da un anno esatto che Zacky è in coma, per
colpa di quel fottuto
incidente d’auto. Mi congedai dal dottore ed entrai nella
stanza
del mio chitarrista, senza far rumore, come per paura di svegliarlo.
Se fosse bastato un minimo rumore per farlo svegliare dal coma sarei
andato a chiamare subito quei casinari di Johnny e Matt.
Mi
ricordo quel giorno come se fosse ieri.
Eravamo
usciti da un locale, con gli altri, che si erano subito diretti alle
loro macchine, salutandoci. Io e Zacky rimanemmo ancora un
po’ a
parlare, al posto di andare subito a casa.
Ma
quella non fu affatto una serata come le altre. Tutt’altro.
Quella
sera io e Zackary avevamo capito quali sentimenti ci legavano
l’uno
all’altro. Quello che provavamo, quello che proviamo
tutt’ora, è
più di semplice amicizia.
Le
ultime parole che lui mi aveva rivolto erano state tre, semplici, ma
piene di significato e sussurrate a fior di labbra: “Ti amo,
Brian.”
Io
lo baciai.
Fu
il nostro primo e ultimo bacio.
Salimmo
sulla sua macchina, ancora inebriati dal turbine di emozioni che ci
aveva appena travolti e con il sapore dell’altro ancora in
bocca.
Eravamo
sobri e potevamo guidare entrambi tranquillamente.
Dopo
cinque minuti… il buio.
Ci
eravamo schiantati. O meglio, la macchina di un ragazzo,
completamente ubriaco, che guidava contromano, si schiantò
sull’auto
di Zacky.
Io
rimasi ferito, non gravemente per fortuna, ma Zacky… cazzo.
Trattenni
a stento le lacrime, perché ero sicuro che non gli sarebbe
piaciuto
vedermi piangere, neanche in quella situazione.
“Non
morire, ti prego.” sussurrai “So che vuoi un bene
dell’anima a
Jimmy, come tutti noi del resto, ma non azzardarti a raggiungerlo,
altrimenti dovrò scrivere una ‘So far
away’ anche per te!” mi
sforzai di sorridere, ma non ce la feci.
Sentii
una lacrima scendere sul mio volto, seguita da mille altre.
Mi
sembrava quasi che bruciassero, talmente il dolore che provavo era
lancinante.
“Ti
amo, Zacky, più di qualsiasi altra cosa al mondo. Non
lasciarmi. Non
lasciare gli Avenged Sevenfold. Non lasciare i fan. Pensa alla tua
famiglia. Quando potrò sentire i brividi ripercorrere la mia
schiena
mentre ti guardo negli occhi? Quando ti rivedrò suonare con
noi e
trasmettere emozioni ai nostri fan? Mi manchi così tanto.
Non
riuscirei mai ad immaginare la mia vita senza di te. Mai. Non sarebbe
una vita degna di questo nome.”
Le
lacrime smisero di solcare il mio volto.
Chiusi
gli occhi e, istintivamente, gli strinsi la mano, per quanto flebo e
tubicini vari me lo potessero permettere.
Non
so quanto tempo trascorsi in quella posizione, so solo che mi
sembrò
quasi di sentire il mio nome pronunciato da lui un paio di volte.
Alla
terza…
“B-Brian.
Lasciami, mi fai male.” sentii la sua voce soffocata dal
respiratore.
Aprii
gli occhi, che vennero nuovamente invasi dalle lacrime.
“Baker,
sei sveglio?! CAZZO!” fu tutto quello che riuscii a dire o
meglio,
a gridare.
“Che
è successo?” chiese debolmente, stupito.
“Vado
a chiamare il dottore e gli altri. Poi ti spiegheremo!”
Mi
fiondai fuori dalla porta. Il mio cuore batteva
all’impazzata,
carico di una gioia mai provata prima, di cui neanche sospettavo
l’esistenza, probabilmente.
Quelle
stesse lacrime che si erano impossessate di me per dodici interi
mesi, quella sera mi avrebbero risparmiato. Ed ero sicuro che non mi
avrebbero più tormentato per un bel po’.
SEI
MESI DOPO.
“Hey,
Brian, mi dai tu un passaggio a casa?”
“Certo,
Zack.”
“Dopo
quel cazzo di incidente ho una paura porca a guidare!” rise,
tristemente. Era maledettamente bello quando rideva, gli si
illuminavano gli occhi, perfino in quella debole risata lugubre, che
celava, ne ero certo, il terrore di sapere di aver rischiato di
perdere la vita.
“Zacky,
è da un bel po’ che ti devo parlare.
Ascoltami.”
Credo
che avesse capito perfettamente a ciò che mi riferivo, non
ebbi il
coraggio di guardarlo negli occhi, tuttavia vidi che annuì e
mi
rispose con un: “Ti ascolto, Syn.”
Feci
partire la macchina.
“I
miei sentimenti nei tuoi confronti non sono cambiati. Ti amo
esattamente quanto ti amavo un anno e mezzo fa. Ecco, l’ho
detto.”
dissi tutto d’un fiato. Accostai la macchina e mi fermai.
“Sei
libro di ridermi in faccia, se vuoi. Di uscire dall’auto
gridando
che Synyster Gates è un fottuto mania…”
mi interruppe
appoggiando il suo indice sulle mie labbra. Quel contatto mi fece
rabbrividire.
“Non
farò nulla di tutto ciò, Haner. Perché
anch’io provo le stesse
cose. Ti dirò di più: aspettavo con ansia questo
tuo discorso.”
“D-Davvero?!”
Lui annuì e ci guardammo negli occhi.
Mi
baciò.
Fu
il bacio più bello che avessi mai dato e ricevuto nella mia
fottuta
vita, anche meglio di quello che ci eravamo scambiati un anno e mezzo
prima.
Ci
staccammo e ci guardammo negli occhi.
“Ti
amo.” Sussurrarono all’unisono le nostre voci.
Angolo
del delirio.
Mh,
salve a tutti.
Questa
è la mia prima Synacky (dedicata alle mie caveH Maggie
e Cams :3),
spero che vi sia piaciuta o perlomeno che non vi abbia fatto chiudere
nel cesso a vomitare per tre ore di fila. ç_ç
Aspetto
una vostra recensione, ci tengo a sapere le vostre opinioni.
Grazie
a tutti coloro che hanno letto. :)
Baci,
Laura.
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