Come siamo potuti arrivati a questo punto?
Come hai potuto infliggere una ferita tale proprio all’organo del quale ti avevo eletto supremo custode, unico e legittimo proprietario?
Eppure mi ami e io ti amo.
Le corolle dei fiori di ciliegio si sfrangiano su di noi.
Il mallo di noce indurisce sugli alberi e la melagrana fragante si spacca matura e pronta ad essere colta.
Odore di Golden Virginia e rimorso.
Barche girovaghe sulla superficie di un pelago corazzato d’argento.
Stasera la vodka e le lacrime diverranno un’unica nauseabonda mistura nel bicchiere di frigido PMMA.
Tutto questo sei tu. Tu. Dannazione, tu. Sempre e solo tu.
Insignificante esercizio di stile ispirato al BellDom.
Di chi sia il punto di vista è irrilevante e non spetta a me deciderlo...
Ciauz. |