"Kufufu..."
La stanza completamente buia venne pervasa da una risatina quasi
soffocata, proveniente da un punto indefinito del luogo. Lentamente una
sagoma umana indistinguibile al momento si stava facendo strada tra i
banchi della classe. Lentamente. Lentamente. STONK.
"Per la miser-...Kufufu..."
Quasi come d'incanto, una flebile luce stava LENTAMENTE inondando la
stanza e si poteva intravedere qualche dettaglio in più
sulla suddetta sagoma. Innanzitutto, la prima cosa che saltava
all'occhio era sicuramente un ciuffetto sparato all'insù,
che dal modo in cui risaltava ricordava sicuramente un'ananas con le
gambe. E le braccia. E la testa. Insomma, un'ananas in tutto e per
tutto.
Dopo circa tre quarti d'ora di camminata lenta, l'ananas aveva
finalmente raggiunto quella che sembrava essere la cattedra della
classe. Ed ecco che d'un colpo, luce fu, e la figura scattò
con movimento felino sul banco più vicino imitando una mossa
di danza stile anni settanta e sfoggiando uno smagliante sorriso.
"SAMBA!"
"No!"
Il povero Mukuro, che si era appena improvvisato ballerino,
incenerì con lo sguardo la fonte della contraddizione che
aveva seguito il suo ingresso in scena, accompagnando il tutto da un
farfugliamento che voleva probabilmente nascondere qualche pesante
insulto.
Dal canto suo (E dall'altra parte della stanza) la "fonte", di nome
Haru Miura, entrò maestosamente nella classe sfoggiando un
foglio di carta arrotolato sul quale spiccava la scritta "Regista", e
lo puntò contro Mukuro.
"Enfasi! ENFASI! Quel "Samba" deve contenere tutta la tua
felicità e contentezza per questo film! Sembravi quasi
costretto!"
"Ma io sono costretto..."
Mentre il povero Guardiano della Nebbia aveva cominciato a incassare
dolorosamente gli insulti della ragazza, da dietro le quinte (Ovvero:
la porta della classe) spuntò una cameriera dagli occhi e
capelli castani che- PER DINDIRINDINA, MA È TSUNA!
"Ha-Haru... Io non penso che sia una buona idea..."
La ragazza, presa dallo spirito di Leader, afferrò il povero
malcapitato per un braccio e lo gettò con foga verso Mukuro.
Quest'ultimo da vero cavaliere gentil'uomo, si levò
all'istante cosicché il Decimo finì dolorosamente
faccia a terra, facendola prima passare per lo spigolo del banco.
Alla vista della scena, entrò in azione un'altra persona.
Questa portava un piccolo cappello con il marchio del WWF e si
precipitò nella stanza correndo verso il povero Tsuna.
"Decim-... TONNO! Ma dico! Codesto animale è al momento a
rischio! Vi sarei grato se la smetteste di maltrattarlo!"
L'ultimo arrivato si levò frettolosamente il cappello
rivelando una poco folta chioma albina, mentre con l'altra mano aveva
già estratto un paio di dinamiti da chissà dove,
pronto a difendere il suo tonno. Intanto Mukuro sentendosi lasciato in
disparte, tornò vicino al Decimo "appoggiando" "casualmente"
e "delicatamente" il piede sulla sua schiena. Nessuna risposta. Forse
era morto?
"Oya... Rischiamo di rimanere senza attore principale..."
"Decimo tonno! Resista la prego!"
A passo deciso, Haru si precipitò verso il dinamitardo
afferrandolo per il colletto e allontanandolo dagli altri due. Le
riprese dovevano continuare, nel bene o nel male. Poco importava se era
morto, avrebbero solo effettuato qualche piccola modifica al copione.
"Mukuro, cambio di scena! La tua amata è appena morta, mi
raccomando, voglio un monologo estremamente commovente!"
Al che, l'ananas guardò la ragazza con entrambi gli occhi
(Si, con entrambi gli occhi!) e con una decina di insulti che gli
ronzavano nella mente.
"Amata? Pur trattandosi di un film non penso che questo amore sia
coronabile in quanto PENSO che possiamo arrivare ad un accordo anche
senza che tu mi lanci addosso quel banco che stai sollevando in maniera
molto pericolosa!"
Haru sfoggiò uno dei sorrisi più sadici che gli
capitò sul momento e puntò in avanti il foglio
del regista.
"Bene! Pronti? Aaaazione!"
Mukuro per prima cosa guardò con tantissimo schifo la figura
del Decimo nei panni di cameriera ancora steso a terra.
Fece due respiri molto profondi per farsi coraggio e, infine, si
chinò sul poverette tirandolo su e facendolo appoggiare di
schiena alla sua gamba. Insomma, una classica posa da film drammatico
che suscitava un colato di vomito al povero Guardiano della Nebbia.
"Oh, mia amata... Mia amata... Mia amata Beatrice! Quale gioia vederti
così stesa inerte a terra! Mi vien da piangere se ripenso a
tutti i momenti passati insieme a picchiarci, insultarci, sputarci in
faccia... E tutte le ore spese a pregare la tua fine... Confesso che
fatico molto a ricacciare indietro queste mie lacrime di gioia e vi
prego possiamo interrompere? Gli gocciola il naso, è troppo
schifoso..."
"Mukuro, ma cosa stai dicendo!?"
La ragazza, ormai al limite della pazienza, scagliò
definitivamente il banco che teneva in bilico da dieci minuti buoni
colpendo in pieno sia l'ananas, sia il tonno, scagliandoli fuori dalla
finestra.
"Tonno!!"
Un povero Gokudera in lacrime si lanciò con un retino da
pesca all'inseguimento del suo amato mentre Haru aveva già
estratto dalla tasca la carta del licenziamento.
"Mukuro, il tuo monologo era estremamente commovente!!"
Un Ryohei Sasagawa in lacrime era appena entrato nella stanza, ma la
cosa più sconvolgente era il costume da scena che indossava:
un piccolo bikini giallo. Davvero carino.
A far capolino dietro di lui invece, era "colui che sorride sempre", il
Mistero Muscolo giapponese, Yamamoto Takeshi che, appunto, sorrideva
con un ebete mentre sfoggiava un costume intero azzurro acceso.
"Ahahah, sembra che si stiano divertendo tutti quanti!"
Haru non se lo fece ripetere due volte, puntò il dito contro
i due nuovi attori e proclamò con tono solenne
"Sostituzione! Le scene con Mukuro e Tsuna le gireremo dopo! Passiamo
subito alle vostre battute!"
Ryohei e Yamamoto, decisamente più carichi degli attori
precedenti, si misero subito al centro della stanza pronti a dar mostra
delle loro abilità teatrali.
Quando la telecamera fu pronta a riprendere e Hibari (Il cameraman)
diede l'ok, le riprese iniziarono.
"Aaazione!"
Yamamoto sembrò riflettere qualche istante su come doveva
comportarsi, poi finalmente si decise. Allargò il sorriso
onnipresente di due millimetri e prese a ridere come un idiota:
più del solito almeno.
Ryohei in tutta risposta alzò i pugni al cielo e
urlò pieno di gioia.
"Mi sono dimenticato tutto all'estremo!!!"
E mentre la povera regista malmenava i poveri attori pronta a
ritirarsi, e un gruppo di tre persone capitanate da un ananas entrava a
suon di "Danza Mukuro", entrò in scena l'ultimo personaggio,
il sommo, l'inimitabile, Reborn.
"Stop! Bravi ragazzi, ora abbiamo finito."
Tsuna, che stava entrando a mo' di trenino con Gokudera e Mukuro, si
accasciò a terra tirando un sospiro di sollievo.
Gokudera si girò spasmodicamente verso il Decimo e
iniziò a scuoterlo in lacrime.
"Decimo!! Sono estremamente dispiaciuto per non essere corso subito in
suo aiuto!! Non sono degno del titolo di braccio destro! Mi faccio
schifo! La prego di perdonarmi!!"
"G-Gokudera-Kun... Mi uccidi..."
Haru si unì alla lagna di Gokudera anche lei in lacrime e si
aggrappò al collo di Tsuna, ammesso che fosse ancora vivo.
"Tsuna-San! Haru non voleva realmente trattarti
così, ti prego perdona la povera Haru!! Buuuu!!"
E mentre la sceneggiata andava avanti, Ryohei e Yamamoto corsero rossi
come due pomodori fuori dalla stanza, diretti nello spogliatoio
più vicino per potersi finalmente togliere quegli stracci
imbarazzanti.
Mukuro con un colpo di classe si afferrò i capelli,
togliendoseli e mostrando che la chioma azzurra altro non era che una
banale parrucca, e rivelando che sotto di essa c'era proprio lui, colui
che non deve essere nominato, colui di cui tutti hanno paura, Hibari
Kyoya.
E l'Hibari seduto dietro alla telecamera, con la stessa mossa, si tolse
a sua volta la parrucca rivelando di essere l'ananas, Mukuro Rokudo.
Reborn osservò con aria soddisfatta la cassetta appena
estratta dalla telecamera, che conteneva tutte le registrazione fatte
in quei giorni.
"Bene, con questo potrò tirare su abbastanza soldi per
pagare l'affitto a Nana!"
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D.P.P.
Non dico nulla. Non questa volta. Picchiatemi pureeeeeeeeeeeeeHHH!
BiriBiri
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