1.
22 gennaio
Dean era beatamente
sdraiato sul letto del motel mentre, suo fratello, Sam era già
in piedi.
“ci siamo svegliati”
disse Sam ironicamente.
“no” ribattè
l’altro, mentre si stiracchiava e cercava di alzarsi dal letto.
“sto morendo di fame” continuò.
Sam sbuffo, già
sapendo cosa quella frase significasse perciò prima che gli
fosse ordinato si offrì volontario
per l’acquisto della colazione.
Nel frattempo Dean
alzatosi dal letto si diresse verso il bagno con l’intento di
farsi una bella doccia.
Finita la solita routine
mattutina, che consisteva nel lavarsi e vestirsi, si sedette sulla
sedia in attesa del ritorno del fratello.
Quando la porta si aprì,
Dean sentenziò “finalmente! Avevi intenzione di farmi
morire di fame?”.
Sam roteò gli occhi
e decise tra sé e sé di non rispondere al fratello.
Posò la spesa sul tavolo, lasciando l’altro a frugare
tra le leccornie appena acquistate, dopodiché si sedette
dall’altra parte del tavolo, giornale alla mano, e iniziò
a leggere.
Dopo un po’ una
notizia catturò l’attenzione di Sam che corrugò
le sopracciglia quasi all’istante, mentre il fratello
continuava ad ingozzarsi emettendo suoni osceni da quelle labbra fin
troppo piene di schifezze varie.
“Dean” chiamò
Sam.
“mmh?” si
limitò a rispondere l’altro.
“leggi qua”
gli disse.
“sto mancianto”
rispose l’altro a bocca stra-piena, “lecci tu”.
Sam pazientemente lesse la
notizia al fratello.
“Il vero amore è
già accanto a te”
Diceva il titolo della
notizia. Sam guardò velocemente il fratello per vedere la sua
reazione. Dean continuava ad ingozzarsi, ma i suoi verdi-occhi
lasciavano trapelare il suo malcelato stupore. Infatti il cacciatore
si aspettava qualche titolo più violento o comunque qualcosa
che gli lasciasse intendere che c’era del lavoro per loro, non
di certo qualcosa sull’amore.
Molti sognano il
principe azzurro o la donna perfetta o, qualche eccentrico, tutt’e
due, ma mai nessuno aveva pensato che fosse così facile
trovare il “vero amore”.
Gli scettici
rispondevano con sdegno e ironia a quei poveri romanticoni che ancora
attendevano l’altra metà della mela, eppure tutti quelli
che fino a ieri schernivano le dolci attese degli innamorati sono
anch’essi vittime dell’amore.
È questa la
romantica storia della cittadina di Grey Stone (nda.
Inventata sul momento), Pennsylvania che ha
colpito al cuore molti appassionati delle love story.
“Basta così
Sammy, mi sta venendo il diabete” rispose Dean con un grugno.
“Abbi pazienza Dean”
rispose Sam benevolo.
“Che cos’ha a
che fare questa storia con noi? Da quando ci occupiamo del vero
amore?”.
“ok Dean, ti leggerò
la parte che ci interessa”. Sam riprese a leggere.
La suddetta cittadina
raggiunge in una settimana il record dei matrimoni, battendo
addirittura Las Vegas e la sua cappella dell’amore. Ad oggi
nessun risiedente a Grey Stone può dirsi single, nemmeno i
turisti che si sono diretti lì.
La fama della
“cittadina dell’amore”, così ribattezzata,
raggiunge il suo apice massimo e la fama diventa leggenda. Proprio
così! È già una leggenda.
Si dice che chiunque
varchi la soglia della città sia fulminato dall’amore e
nel giro di pochi minuti trova il suo amore e la cappella, in fondo
alla strada, è già pronta per le pratiche del
matrimonio, bisogna solo attendere il proprio turno. L’ultima
stima rivelava come tempo di attesa 5 ore.
Di certo è la
fila più strana che si possa vedere, dato che è formata
da coppie intente ad amoreggiare appassionatamente.
“Poi continua con
vari commenti sull’amore, che ne pensi?” chiese Sam
richiudendo il giornale.
“che non andrò
mai a Grey Stone. Non vorrei ritrovarmi sposato con la prima
puttanella che trovo!” rispose Dean seccato.
“seriamente Dean”
lo ribeccò Sam.
“sono serissimo!”.
“e non ti ho detto
la parte più bella” rispose Sam per stuzzicarlo “non
è detto che la tua metà sia del sesso opposto”.
Sam ebbe la soddisfazione
di vedere sgranare gli occhi a Dean.
“vuoi dire che il
principe azzurro potrebbe essere gay?” rispose Dean sgomento.
Sam ridacchiò e poi
aggiunse “proprio così… anche se non è
detto che debba essere un… simil
maiale” Sam scrutò il fratello
meglio che poteva.
Al suono di quella parola
Dean si stava quasi per strozzare “possono.. non…
essere…simil…” ansimava, cercava di parlare e
respirare e di non strozzarsi contemporaneamente “maiale?”
disse esterrefatto! “cioè il tuo vero amore può
essere anche un animale???”.
“o pianta”
aggiunse Sam divertito.
“mi prendi in giro!”
disse Dean prima di strappare il giornale da mano all’altro e
leggere l’articolo. Sam attese che finisse di leggere.
“allora, seriamente
Dean cosa ne pensi?”.
L’altro non rispose
subito, stava organizzando i pensieri, cercava una risposta
plausibile a quella storia. “una cosa è certa”
disse improvvisamente “questo è un lavoro per noi”
concluse.
“sono d’accordo”
rispose l’altro cacciatore e dopo qualche minuto di silenzio
prese a pensare ad alta voce “allora dobbiamo cercare qualcuno
che riesce a far innamorare tutti in un solo colpo”.
“di un amore
struggente” aggiunse Dean al ragionamento di Sam.
“e totale, non mi
sembra ce ne siano molti in grado di poterlo fare” riprese Sam.
La mente dei due
cacciatori era già iper-attiva e c’era un nome che gi
frullava in mente, all’unisono.
“io sto pensando a
Cupido” asserì Dean.
“anch’io”
convenne Sam.
Un brivido percorse la
schiena di entrambi al ricordo di quel grosso-riccioluto-nudo angelo
che l’ultima volta aveva tentato di stritolarli con un
abbraccio. Lo stesso angelo affermò che era in grado di fare
queste cose e non ci aveva pensato due volte a dire ai Winchester che
anche i loro genitori erano state vittime di un Cupido.
Il dubbio però si
era insinuato nella mente dei due cacciatori. Il comportamento di
questo Cupido era assai anomalo. Cupido agisce solo per unire una
coppia destinata a stare insieme già dall’alba dei
tempi. “e non per fare sposare i primi figli di puttana che gli
capitano a tiro!” sentenziò Dean.
Sam era completamente
d’accordo con il fratello e anche se era il genio di famiglia
non gli venne nulla in mente che giustificasse tale comportamento.
Entrambi convennero che era meglio chiedere consiglio a Bobby, ma
nemmeno il saccente uomo-barbuto, con il suo inseparabile berretto,
riuscì a trovare risposta e con un “vi chiamo appena so
qualcosa” interruppe la telefonata.
Dean si alzò si
scatto dalla sedia. “andiamo a questa cittadina
dell’amore” disse al compagno.
Sam guardò Dean,
aveva qualcosa da proporgli ma questo non sarebbe piaciuto al
fratello.
“Dean” iniziò
col catturare l’attenzione dell’altro “sarebbe
meglio se chiamassi Castiel”.
Dean rimase fermo un
momento, cercando di assimilare le parole di Sam “perché
devo chiamarlo io?” aggiunse infervorato.
In realtà non
voleva che si rispondesse a quella domanda, sapeva già
l’esito, Bobby e Sam lo avevano già canzonato più
di una volta per quella situazione.
Infatti Sam prese a
sorridergli e ironicamente rispose al fratello “perché
se lo chiami tu lui viene” e il sorriso si spalancò,
tanto che arrivava da un orecchio all’altro.
Dean infastidito gli
rispose acido “quel figlio di puttana dà buca anche a
me” tentò di tergiversare ma senza risultato.
“Dean” lo
rimproverò Sam “chiamalo e basta! Non possiamo andare
contro un angelo, senza l’aiuto di un altro angelo, anche se il
nemico è l’angelo dell’amore. Quindi fanculo il
tuo orgoglio e chiamalo!”.
Sconfitto, Dean chiamò
l’angelo con la solita finezza che lo contraddistingue “Cass,
figlio di puttana, porta il tuo culo qui, c’è un angelo
pervertito che fa scopare i primi cazzoni che gli capitano a tiro…e
non solo”.
Minuto di suspance.
Nemmeno una mosca osava violare tale silenzio. Dean sogghignò
e stava già per prendersi la sua vittoria sul fratellino,
quando si udì uno sbatter d’ali e una voce rauca e
profonda chiamarlo. Castiel era arrivato.
Dean si girò
all’istante con la faccia da martire, Sam tentò con
tutte le sue forze di non ridere nascondendo il tutto con un sorriso
benevolo.
I due raccontarono tutto
l’accaduto all’angelo che li ascoltava indifferente,
senza mostrare alcuna reazione.
“Non capisco perché
l’abbia fatto” fu il massimo dello stupore che i due
riuscirono ad ottenere dall’angelo dagli occhi blu.
I tre confabularono per un
po’ per decidere il da farsi. Alla fine optarono per la
decisione più ovvia: Castiel avrebbe raccolto informazioni e
possibilmente avrebbe parlato con l’altro angelo, mentre gli
altri due lo avrebbero raggiunto a Grey Stone il prima possibile.
Dopo che Castiel se ne
andò i due raccolsero i loro averi e salirono sull’Impala
nera e si diressero in Pennsylvania.
I due cacciatori avevano
guidato per più di tredici ore di fila per raggiungere Grey
Stone. Arrivare era un eufemismo… sulla strada per la
cittadina c’era un ingorgo madornale, -tutti fanatici figli di
puttana- così li aveva definiti Dean, che andavano lì
chi per trovare l’amore, chi per curiosità.
I due fratelli dovettero
rimanere intrappolati per un ora in quell’odiatissimo ingorgo
per poi trovare, con somma gioia, una stradina che li avrebbe portati
via, lontani da quei – fottuti coglioni- sempre a detta di
Dean.
Fermatisi in un paese non
molto lontano dalla cittadina dell’amore,
i due avevano subito preso una stanza nel solito squallido motel.
Come d’accordo, Sam si occupò della cena e Dean di
chiamare Castiel.
Quando Sam rientrò
con la cena, trovò il fratello ad imprecare ad alta voce, da
solo.
“Dean, cosa succede?
Dov è Cass?” chiese perplesso.
“Quel figlio di
puttana ha mandato Balthazar a dire che non si farà vivo fino
a domani” rispose Dean alzando la voce.
Non c’era bisogno di
dire altro. Sam sapeva quanto il fratello odiasse l’angelo,
compagno di Castiel, infondo neanche a lui piaceva. D’altronde
il sentimento era reciproco. Balthazar non vedeva di buon occhio i
Winchester, d’altra parte non aveva fatto nulla per nasconderlo
anzi gliel’aveva più volte ripetuto. Quindi la rabbia di
Dean era piuttosto ragionevole.
I due concordarono di
andare a dormire e di provare l’indomani ad andare nella
cittadina e vedere cosa potessero fare.
Salve!
In primis grazie per aver
letto questo sclero.
Questa ficcina sarà
composta di 5 capitoli (max 6-se la mia mente non gioca scherzi, cosa
che capita spesso) di cui 3 sono già belli che scritti e il
quarto è in via di lavorazione.
Pubblico questa storia
nonostante non sia finita per seguire il consiglio di un'amica:
Pubblicala magari ti viene voglia di proseguire, disse la bella
gnocc- fanciulla.
E così feci, farò
… insomma quello!
Ebbene sì avete
letto bene... diciamo che è qualche mese che sono bloccata sul
capitolo 4, colpa di una altra fic a cui sto lavorando ultimamente
che mi sottrae tutta la mia vena artistica (si fa per dire).
Terminiamo qui prima che
mi mandiate a quel paese.
Dedico la storia alla
povera Kari che attende il continuo da ormai troppo tempo... pazienza
fanciulla, pazienza u.u
|