Pioggia dorata
Da quanto tempo sono rinchiusa in questa torre bronzea? Anni e anni di
silenziosa solitudine, di cupe giornate passate al freddo innaturale di questa
costruzione da cui non posso uscire.
Io sono senza colpa. Anzi...la mia unica colpa è quella di essere la futura
madre di un assassino.
Un oracolo molti anni fa profetizzò la venuta di un mio figlio che avrebbe
ucciso mio padre Acrisio.
Senza nessuna esitazione mi ha rinchiuso qui dentro, in una torre di metallo
bronzo protetta da feroci cani pronti ad azzannarmi per qualsiasi tentativo di
fuga.
Ed io piango, piango silenziosamente dentro la mia prigione. Piango per la
sensazione dell’erba fresca di rugiada dopo un acquazzone estivo che i miei
piedi non possono sentire, per il calore del sole che riscalda la pelle con i
suoi raggi, che deboli arrivano attraverso le alte finestre, per il profumo dei
gelsomini rampicanti che sempre andavo ad odorare quando ero bambina e che
crescono forse tutt’ora sulle immense pareti del palazzo; forse mio padre le ha
fatte strappare, le ha uccise con la sua insensibilità, come ha ucciso il mio
cuore; piango perchè vorrei un padre degno di questo nome, che ami sua figlia e
la guardi sorridendo meravigliato per la sua veloce crescita, amandola per i
suoi piccoli gesti, lodandola per le sue conquiste ma anche rimproverandola per
le imprudenze della giovane età. Come una figlia e un padre. Una visione che
avevo visto da piccola e che ora mi sembra solo un’ipocrita illusione, perchè
mio padre non mi ha mai amato e questa verità mi pugnala ogni volta il
cuore.
Io, nell’ombra di questi muri grigi, sogno sempre di un mio bimbo, da
cullare, da crescere, da amare, quel rapporto così intenso che solo un genitore
e un figlio possono avere. Mai io, sfortunata protagonista di un nefando
presagio, non potrò mai provare questa gioia. Rimarrò rinchiusa finché mio padre
non morirà e questo potrebbero richiedere molto, molto tempo. E quando quel
momento arriverà, il mio ventre non sarà più fecondo o morirò prematuramente di
amarezza ed angoscia.
Non c’è futuro per me. Solo solitudine e tristezza....e niente amore.
Ma cos’è questo tuono che sento rimbombare tra le nuvole del cielo che mi
appare grigio dalle finestre lassù? Un tuono, un temporale. Tempesta che
sconvolge anche il mio cuore solo.
Sola non lo sarai più...
IL padre degli Dei ti offre il suo amore e il figlio che tanto
desideri...
Una leggera pioggia scende dagli anfratti della mia prigione e cade leggera
su di me. E’ pioggia dorata, oro fuso che sento scorrere sulla pelle, mi bagna
le vesti, che aderiscono al mio corpo magro e fanno risaltare le morbide curve.
Queste lacrime sembrano scivolare, toccare, accarezzare, il mio seno, i miei
fianchi, il mio pube. Una pioggia sacra che mi sta amando. E che io sto
amando.
Le braccia rivolte verso l’alto, le labbra dischiuse, in un sorriso di
felicità.
Il tuono romba basso di sottofondo e io mi lascio andare ad un intenso
piacere che mi pervade tutto il corpo, fino alle punta delle dita.
O pioggia dorata,
O Grande Zeus,
sento la tua grande potenza farmi tacere e sussultare , ma anche incantare e
amare.
Le tue dolci carezze audaci fatte di acqua splendente mi toccano tutta la
pelle, che rabbrividisce al contatto.
Sento il tuo seme divino dentro me,
e sento di amare già questo figlio che mi hai dato.
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