A Deathly Hug

di Sherlock Holmes
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Corro.
 
Corro, ignorando il dolore alla mia antica ferita di guerra.
 
Corro accanto al mio coinquilino, socio, amico…
 
Corro a fianco di Sherlock Holmes.
 
Stiamo inseguendo Frank Modes, un pericoloso pluriomicida.
Ansimo per lo sforzo…
Sono costretto a rallentare leggermente l’andatura.
La gamba mi inizia a pulsare.
 
Ad un tratto, Holmes si blocca di colpo, facendomi rischiare di andargli a sbattere contro.
Modes ha estratto una rivoltella, puntandola su Sherlock Holmes.
Con un sorriso storto, l’assassino fissa il mio coinquilino, socio, amico…
Holmes getta un’occhiata repentina, prima a Frank, poi a me.
Deve aver capito qualcosa… Leggo il terrore nei suoi occhi…
Il criminale, sempre con lo stesso sorriso sardonico, cambia il suo obiettivo…
La canna della pistola è rivolta verso di me.
- Watson…- lo sento mormorare, gettandosi su di me.
 
Un abbraccio.
 
La più grande dimostrazione d’amicizia.
 
Uno sparo.
 
Sherlock Holmes mi sta abbracciando.
Sento le sue membra farsi pesanti… E il suo sangue scorrere sulla mia mano…
- Holmes…- sussurro.
 
Il proiettile destinato a me è conficcato nella sua scapola destra.
Mi ha fatto scudo con il suo stesso corpo.
 
Con un abbraccio.
 
La più grande dimostrazione d’amicizia.
 
Modes fugge. Scappa, rapido, prima che io dia l’allarme.
- Holmes…- ripeto.
Lo faccio sedere.
- Non può morire… No… Non mi lasci…- sussurro, piangente.
 
Lacrime.
 
Disperazione.
 
Smarrito nel mio dolore.
 
“Quel colpo era per me!”penso.
 
Eppure…Sento il suo respiro.
 
“E’ vivo!”
 
Salvezza.




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