E fu così che ti incontrai..

di _MINA_
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 Ospedale, ospedale, ospedale, non ne potevo più.
Tutti i giorni le stesse cose, sveglia alle sette, controlli, colazione alle otto, medicine alle dieci, pranzo alle dodici e mezza, pomeriggio sonellino, alle sette cena e alle dieci a letto.

«Basta, basta, basta! Mamma sto schizzando. Voglio uscire da questo manicomio.» Urlai.

«Tesoro..»

«Tesoro cosa? Ogni giorno mi dici le stesse cose. Ok lo ammetto, sono stata una stupida ad uscire dall'ospedale prima. Però..»
Però, se non lo avessi fatto non avrei mai scoperto che Tom mi tradiva. Chissà da quanto tempo lo faceva.

«Però?»

«Però niente»

«Roxi, questo pomeriggio puoi uscire»
Parole sante

«Veramente? Dimmi che non stai scherzando»

«No, non sta scherzando» Disse allegro il dottore appena entrato in camera per i soliti controlli.

«Siii» Dissi battendo le mani come una cogliona.

«Ma ora calmati, devo controllare la verita» Disse iniziando a togliermi la fascia che avevo attorno alla testa.
La caduta a casa di Simon era molto.. come dire?, diciamo che mi sono aperta la testa.

«Tutto ok. Signorina alle quattro voglio che sparisci da questo ospedale»

«Sarà fatto, capo»

«Spiritosa la ragazza, arrivederci e buon rientro»

«Grazie»
Ancora sei ore.. Roxi, c'è la fai!

* * *

«Sorellinaaaaa» Mi urlò Sarah venendomi incontro.

«Amoreee»

«Sei tornata!»

«Sii»

«Vieni con me a giocare?»

«Cucciola, fammi portare la roba in camera e arrivo»

«Okay, ti aspetto in cameretta»

Entrai in camera di fretta e posai la roba sul letto, felice di esser tornata a casa.
Aprii l'armadio e cercai la mia tuta, indossata e pronta per uscire mi inciappai in una maglietta che avevo lasciato per terra, come al solito, ma insieme alla maglietta c'era un'altra cosa.
Un pezzo di carta.
Il pezzo di carta.
Lo presi e lo buttai nel cestino, stanca di essere pigliata per il culo.
Mi chiusi la porta alle spalle e andai da Sarah, l'unica persona che in quel momento poteva aiutarmi.
Il mio angelo custode.

* * *

Il giorno dopo, niente.
Due giorni dopo, tristezza.
Quattro giorni dopo,  silenzio.
Una settimana dopo, delusa.
Due settimane dopo, rabbia.
Tre settimane  dopo, lacrime.
Un mese dopo, ancora tra i miei pensieri.
Lui e solo lui.

* * *

Ero tranquillamente seduta sul divano quando sentì bussare alla porta, con il cuore a mille andai ad aprire la porta.
Quello che mi trovai davanti era inspiegabile.
Il mio incubo si era materializzato davanti a casa mia con una ragazzina dai capelli rossi

«Ma Ciao ROXI» Disse alitandomi addosso.

«Cosa vuoi ..Andrea?» Dissi mandando giu la saliva.

«Vedere come stavi. Sai, ho saputo che eri in ospedale»

«Come fai a saperlo?»

«Me lo ha detto la mia cucciola» Disse accarezzando la ragazza vicino a lui.
La guardai meglio, quella ragazza l'avevo già vista, eccome se l'avevo vista.

«Ma tu non sei quella che se la faceva con Tom?»

«E tu non sei la ex ragazza di Tom?» Disse con voce nasale.

«La ragazza di Tom? Ma cosa dici»

«Lo sappiamo tutti e tre che tu stai con Tom. O meglio, stavi»
La sua ragazza scoppiò in una risata «Grazie a me, non sono fantastica amore?»

«Si, lo sei»

«Voi? Siete stati voi.» Dissi guardandoli bene tutti e due per poi sofferarmi su andre «Perchè? Cosa ti ho fatto?»

«Lo hai fatto picchiare da Tom»

«Ma se è stato lui..»

«Taci» Disse Andrea interrompendomi.

«Vai un attimo in macchina cucciola?Arrivo subito.Vorrei parlare con Roxi a quattr'occhi»

«Certo» Disse in modo suadente e prima di andarsene gli ficco la lingua in bocca, mentre andrea li palpava il sedere «Dopo, io, te,e preservativo» Disse iniziando a toccargli anche il seno «Si, non vedo l'ora» Disse prima di sparire così veloce come era arrivata.

Andrea aspetto il suono che lo avertì che Karen era entrata in macchina e inizio a parlare: «Senti gran puttana di merda! Tu e il tuo amore pagherete! Vedrai. Lascia perdere Karen, lei non centra niente. Ora sei tutta indifesa, dov'è il tuo amore quando serve?»
Già, dov'è il mio amore quando serve?

«La prima volta l'hai fatta franca, ma questa volta avrò quello che voglio» Continuò

«No, lasciami stare» Ma ormai era
Troppo tardi. Sentì il primo pugno arrivare nello stomaco, uno schiaffo in faccia, mi trascina in casa, urlo, mi mette una mano sulla bocca, abbassa la lampo dei miei jeans, cerco di scappare, calci nello stomaco, si mette il preservativo, tento di scappare.. invano, entra in me, dolore, paura, amarezza, morte.
Dove sei Tom?


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Ciao Bellissimi *-*
Mina è tornata :)
Spero che il capitolo vi piace.
Lasciate qualche recensione? Mi farebbe molto piace :)
Un bacione ♥
_MINA_

P.s. Aduzza_TK: Spero che ti piace :3





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