How
to write the perfect Dramione – Guida pratica in cinque piccoli
step
Pt.
1 – Trovare il titolo perfetto e un incipit accattivante
Miranda,
comodamente seduta tra le coperte, accese il proprio MacBook nuovo di
zecca, ascoltando rapita le poche note che preannunciavano
l'accensione del portatile. Ah, che melodia celestiale, quasi uno
squillo di trombe in suo onore, il perfetto preludio alla creazione
di quello che sarebbe stato acclamato come suo nuovo, ennesimo,
capolavoro. Inserì la password
– Dramione1989 -, attese la comparsa delle icone sul desktop
e poi aprì l'elaboratore testi di OpenOffice. Microsof
Word, pensò, pfff! E' così mainstream. In questo modo lancio
un chiaro segnale: mai conformarsi, mai piegarsi. Insomma, se usassi
Word cosa penserebbero di me le mie lettrici? Se mi arrendo ad
utilizzare i programmi più comuni, come TextEdit, prima o poi mi
ridurrò a seguire gli assurdi limiti del Canon. Giammai, la mia è
Arte. Essere una
Dramionista, per Miranda, era praticamente uno stile di vita. Aveva
da poco concluso un'elaborata riscrittura dell'intera saga, sette
libri condensati in poco meno di ottanta capitoli, ciascuno dei quali
contenente cinquanta cartelle in Times New Roman 10, più una
raccolta di Missing Moments. Una sciocchezzuola per chi, come lei,
aveva inchiostro al posto del sangue e segni d'interpunzione al posto
dei globuli rossi.
Ed
ora che aveva terminato l'opera, che si sarebbe tramandata ai posteri
come “La Dramione”, poteva finalmente dedicarsi a qualcosa
di meno ligio al rigore e, per dirla tutta, anche al grigiore
del canon. Sì, aveva deciso: avrebbe scritto una What if...? La
prima cosa da fare, si disse, è trovare un buon titolo,
qualcosa di potente. Chiunque le avrebbe consigliato di rimandare
quel passaggio a storia conclusa, ma dopo tutto Miranda aveva i
propri metodi. Ottimi metodi, concluse, ridacchiando tra sé e
sé. Alzò gli occhi dal
computer e ispezionò la stanza attorno a lei, alla ricerca di un po'
di... ehm... ispirazione. Un vecchio tomo sarebbe stato l'ideale, uno
bello pesante, magari rilegato in pelle ed un po' polveroso, magari
dall'allure ottocentesca e maledetta. Miranda sospirò: la libreria
della sua camera da letto non sembrava ospitare nulla di simile.
Leggermente scocciata aprì
allora il primo cassetto del comodino, estraendo una versione
economica e alquanto malandata de “I grandi romanzi storici”. Ok,
forse Harlequin Mondadori non suonava come “tomo rilegato in pelle
dall'allure ottocentesca e maledetta”, ma, ne era certa, Sensuale
Canzone Gitana -quello era il titolo del libro- le sarebbe stato di
grande, grandissimo aiuto. Aprì
una pagina a caso e lesse ad alta voce, con grande sentimento, il
primo dialogo che trovò:
“Mio
signore, ve ne prego. Venite, avvicinatevi al fuoco!” “Diamine,
donna! Siete l'insistenza fatta persona. Lasciatemi al mio fato e
tornate a dormire.” “Ma
così congelerete. Milord, permettetemi di riscaldarvi.”
“No,
Lady Georgette Antonia Marie Gwendolyn Cavendish in o'Brien. Un no è
un no.” “Io
sono solo Georgette davanti a voi, lo sapete”.
“Come
io sono solo Philippe per voi. Ma è meglio, per me e per voi, che in
tali circostanze io continui ad essere Philippe Anthony Maximilien
Philippe Artaud Lucien McAfee Von Fropten.”
Miranda
si sfiorò il mento con aria dubbiosa. “Io sono solo Philippe per
voi” suonava bene. Suonava tragico. Suonava... dramionesco.
Ed eccolo lì, il titolo perfetto per la sua nuova What If. E
forse anche un po' AU, pensò. “Io
sono solo Draco, per te” era innegabilmente un titolo perfetto. La
storia si stava già scrivendo da sola.
Ed
ora la trama. Se per il titolo si era rivelata una mossa perfetta,
scopiazzare spudoratamente da un Harmony non si confaceva alla grande
e talentuosa fanwriter che era. Avrebbe dovuto inventare qualcosa di
memorabile, qualcosa di devastante ma allo stesso tempo dolorosamente
romantico, qualcosa di potente. Una storia d'amore tormentata,
come minimo, ma con quel tocco in più che da sempre
contraddistingueva le sue opere.
Posizionò
il puntatore all'interno e cominciò a digitare, come rapita da una
strana estasi mistica: “Erano
ormai passati più di vent'anni da quando il Signore Oscuro aveva
trionfato in tutto il mondo magico e non. Harry Potter, così come i
suoi genitori, James e Lily Potter, aveva trovato la morte in quella
gelida ed esiziale notte di fine Ottobre. Non vi era ormai più
speranza per il bene”. Miranda
si umettò le labbra, visibilmente compiaciuta. Quello era l'incipit
adatto, era palese, ma serviva il colpo di scena per attirare il
lettore. Quale poteva essere l'elemento inaspettato? <<
Ho trovato! >> esclamò, spaventando a morte il gatto.
“Nonostante la giovane età,
l'aristocratico e crudele Draco Abraxas Malfoy si apprestava a
ricoprire la carica assoluta di Ministro della Magia”. Geniale,
si disse, assolutamente geniale. E poi Abraxas è un secondo nome
sopraffino. Ci sarà pure un motivo se sono la scrittrice più
acclamata del fandom! Ed ora... il pathos. “Seppur
graziato da fortunati natali e nonostante un apparente e sfrontato
appagamento, qualcosa di fondamentale importanza mancava nella vita
di Draco Malfoy. Ebbene, dal momento in cui i suoi gelidi occhi
color...” Color? Si
chiese Miranda. Dopo anni di onorata carriera, ancora faticava a
trovare sinonimi per “ghiaccio”. Anche perché usare ghiaccio
sarebbe stato fin troppo banale: era un errore da novelline, da
grezze ficcynare prive del suo spropositato bagaglio culturale e del
suo forbito retaggio letterario. Con
uno sbuffo a metà tra lo scocciato e il rassegnato, Miranda prese
nuovamente tra le mani “Sensuale Canzone Gitana” e cominciò a
sfogliarne le pagine, leggendo qua e là alla ricerca di un paragone
calzante. Nulla. Niente di niente. O,
almeno, nulla che potesse descrivere con la necessaria ricercatezza
quel magnifico colore che erano i regali occhi del principe delle
Serpi.
Ah,
sospirò, quanto le sarebbe piaciuto incontrarlo sul serio! Che
profonda e lacerante storia d'amore avrebbero vissuto: lui, mago
purosangue, e lei, una normalissima babbana. Miranda,
basta fantasticare! Si redarguì silenziosamente. Hai un
capolavoro da scrivere e orde di fan da soddisfare, smettila di
comportarti come una ragazzina. La
giovane donna tornò a concentrarsi sul documento di testo, cercando
di superare quel terribile blocco. “Dal
momento in cui i suoi gelidi occhi dello stesso colore d'una pura
polla d'acqua di sorgente alpina che si specchiava nell'infinito
cielo tempestoso delle Falkland – sono un genio. Quanta poesia!
- si erano posati su di lei, non era riuscito a togliersela dalla
testa. Lei... così diversa da tutto ciò che lo circondava, così
pura eppure così tentatrice. Il suo nome era Hermione Granger, ed
era appena stata assunta come sguattera presso il maniero dei Malfoy. E lui
aveva solo una certezza: doveva possederla.” Con
un sorriso compiaciuto, Miranda conteggiò le parole: poche, troppo
poche. Però, ammise, quel prologo era una delle cose più intriganti
che la sua brillante mente avesse partorito, quella fan fiction era
un successo assicurato.
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Insomma, mi piace pensare che Miranda sia la vera autrice di "Con orgoglio indomito - Tremebonda ossessione", l'altra mia parodia Dramione XD Se volete leggere una sua opera autentica, andate QUI!
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