CONTRASTI
Disclaimer: I personaggi e i luoghi citati
appartengono a JKR.
Questa è la prima fic
drammatica che scrivo. Commenti, critiche e
suggerimenti sono estremamente apprezzati.
***
La musica riempiva il grande
castello dei Malfoy. Una melodia leggera fluiva dallo strumento che Narcissa
stava suonando. Le sue mani si muovevano con grazia sopra i tasti bianchi e
neri e lei sembrava completamente immersa in quella musica triste, tanto da non
accorgersi di quello che le succedeva intorno.
Lucius Malfoy si materializzò nella grande sala con
un rumore secco. Si tolse il mantello, lo gettò con noncuranza all’elfo
domestico e si sedette su una poltrona rivolta verso Narcissa che suonava. Si riempì
un bicchiere di whisky e per un po’ rimase semplicemente seduto con gli
occhi chiusi immerso nella musica. Finito il notturno Narcissa si girò
verso di lui e per qualche istante lo guardò in silenzio.
- E’ successo qualcosa, caro?
- No, cara. E’ tutto a posto. - Lucius aprì gli
occhi e guardò attentamente la moglie. - Suona qualcos’altro. Sai
quanto mi piace. - Poi sorrise e il suo volto si trasformò: la fredda
altezzosità lasciò posto ad uno sguardo affettuoso.
Sorrise anche Narcissa e si girò verso il piano. Un
momento dopo la musica riempì di nuovo la stanza.
***
Le ragazze della famiglia Black erano tutte molto belle e
intelligenti, e Bellatrix Black non costituiva un’eccezione. A differenza
delle sorelle però non desiderava essere ammirata da tutti e non
nascondeva la sua vera natura dietro timidezza e falso pudore. Era orgogliosa e
si vantava della sua indipendenza come le altre ragazze si vantavano dei loro
vestiti nuovi. Fin da bambina era abituata che tutti i suoi capricci fossero
esauditi e da grande si abituò a raggiungere sempre i sui obiettivi.
Quando non era possibile ottenere qualcosa direttamente riusciva a farlo con l’inganno.
Conobbe Lucius a scuola e rimase impressionata dalla sua arroganza.
La curiosità si trasformò presto in attrazione e in poco tempo
diventarono amici. E in seguito anche più che amici, complici. Si
capivano al volo, non avevano bisogno di parole inutili e di sciocche promesse.
Bella era sempre stata molto attraente e già ai tempi di Hogwarts aveva
fatto strage di cuori tra i suoi compagni. Lucius era particolarmente divertito
dal modo in cui lei descriveva le sue conquiste, dal modo in cui giocava con
quelle marionette, con disillusione e crudeltà. E anche lui trattava le
ragazze che la mattina sgattaiolavano fuori dalla sua stanza nello stesso modo.
Bella aveva capito fin dal primo momento quanto lei e Lucius fossero simili,
entrambi orgogliosi, alteri, e… soli.
Bella stava civettando amabilmente con uno dei suoi
ammiratori, vicino alla finestra della grande sala da ballo. Lucius la stava
osservando avidamente da quasi dieci minuti, ma lei era così presa dal
suo gioco che non se ne accorse subito. Quando finalmente avvertì lo
sguardo di Lucius su di se, si girò verso di lui e sorrise. Poi
sussurrò qualcosa all’orecchio del suo cavaliere e usci dalla
stanza. Lucius finì i bere il suo vino senza fretta e si diresse anche
lui verso l’uscita. Salì per la buia scala, attraversò
alcune stanze e si trovò di fronte alla piccola, famigliare porta di
legno. Entrò senza bussare. Bella lo stava aspettando lì.
- Pensavo che non saresti venuto. - Bella sorrise e fece un
passo verso di lui.
- Cosa è successo? La caccia non ti è andata
bene oggi?
- La preda si è rivelata facile ed è caduta
troppo presto nella trappola. - sospirò. - Noioso.
Bella fece altri due passi e si trovò vicinissima a
Lucius.
- Io preferisco gli avversari forti. - gli sussurrò
all’orecchio.
- Lo so. Più forte è l’avversario,
più piacevole è la vittoria.
Invece di rispondere Bella si strinse a lui e lo baciò
con passione. Staccandosi da lei per riprendere fiato Lucius la guardò
soddisfatto.
- Hai perso.
- Mi prenderò la rivincita un'altra volta. Ora sono
troppo stanca per recitare.
- Sei stanca? Forse avresti bisogno di riposo? - Lucius
sorrise ironico.
- Lo sai bene di cosa ho bisogno adesso…
I baci si mischiavano ai morsi. Le mani stringevano con
forza la carne tenera, le unghie lasciavano profondi graffi sulla pelle.
***
La porta si aprì lentamente e
subito un delicato profumo di vaniglia invase la stanza. Lucius non
sapeva che profumo usasse sua moglie ma lo faceva davvero impazzire.
Sollevò lo sguardo dai documenti che stava leggendo e vide Narcissa, in
piedi vicino alla porta.
- Posso entrare?
Lucius le sorrise con dolcezza e le indicò la
poltrona di fronte alla scrivania. Narcissa entrò e chiuse la porta
dietro di se. Si avvicino ad una delle poltrone, ma non si sedette, si appoggio
delicatamente allo schienale.
- Volevo parlarti di una cosa…
Lei aveva detto solo poche parole ma la sua voce gentile e tenera
lo aveva affascinato. Il suo profumo, lo sguardo, i movimenti erano per lui
estremamente eccitanti. Per un momento rimase a guardarla cercando di calmarsi.
Rendendosi conto di non riuscire a concentrarsi su quello che lei stava
dicendo, Lucius si alzo e si avvicino alla moglie. La abbraccio teneramente e
cominciò a baciarla, sulle guance, sul collo. Narcissa rise
graziosamente e cercò di allontanarsi.
- Lucius, sto dicendo sul serio…
- Anche io sono assolutamente serio. - la strinse ancora
più forte e la baciò all’angolo della bocca.
- Qualche volta sei davvero insopportabile. -
sussurrò Narcissa rispondendo al bacio.
- Ed è tutta colpa tua. Mi hai fatto perdere la
testa. - disse Lucius prima di baciarla di nuovo.
Quando Lucius aveva sposato Narcissa Black non aveva nessuna
illusione sul suo matrimonio. I matrimoni di interesse tra famiglie nobili
erano diffusi e Lucius non considerava il suo qualcosa di più che un
semplice contratto. Nonostante la sua sposa fosse bella, intelligente e
abbastanza affascinante, non aveva all’inizio per lei il minimo affetto.
Ovviamente era attratto da lei fisicamente, ma era un istinto animale, un
desiderio di possesso e non amore, e Lucius ne era perfettamente cosciente.
E tuttora non era in grado di ricordarsi un quale momento
tutto era cambiato, quando per la prima volta si accorse di amarla, di un amore
sentimentale e sdolcinato di cui non si era mai creduto capace. Si sentiva
inquieto solo al pensiero di poterla perdere. E Narcissa, con la sua calda
devozione riusciva a rendere questi sentimenti ancora più forti. Per la
prima volta nella vita si era sentito opprimere dal dubbio, si chiedeva se
anche lei lo amasse o se stesse semplicemente obbedendo al suo senso del dovere
e all’educazione. Quando si accorse che anche lei lo amava seppe con
certezza che da quel giorno la sua vita sarebbe stata piena di luce e calore.
Non sapeva perché Narcissa lo amasse. Lei lo conosceva fin troppo bene,
sapeva quello che faceva con i Mangiamorte e questo non cambiava i suoi sentimenti
per lui. Lei considerava Lucius l’uomo migliore sulla terra e lui
desiderava ogni giorno di più trovarsi vicino a lei per sentirsi di
nuovo affettuoso, gentile, generoso, e vicino a lei non aveva bisogno di
fingere perché lei lo rendeva davvero tale.
***
Bella si materializzò nella stanza dove avrebbe
dovuto incontrarsi con Lucius. Nell’angolo si vedeva l’ombra scura
di una persona.
- Lucius, sei arrivato così presto? Ti sono mancata?
- Bella rise togliendosi il cappello. La persona fece in passo avanti e si
trovò in piena luce. Bella smise di ridere di colpo. - Narcy!
- Buona sera, Bella. - Narcissa passò vicino alla
sorella e si sedette sul divano. - E da tanto che non ci vediamo.
- Cosa ci fai qui?- Bella sorrise, ma nel suo sguardo
c’era un ombra di paura.
- Concludo questa storia. Non avrai creduto che potesse
durare per sempre?
- Da quando? Da quando sai di noi?
- Dall’inizio. Fin dal primo giorno. Pensavi forse che
non mi fossi accorta di niente? - Narcissa guardò la sorella
freddamente. - Bella, tu davvero lo pensavi? Molto stupido da parte tua. Te lo
si leggeva in faccia.
- Ma sei sempre stata zitta. Perché adesso?
- Lo sai anche tu perché. Io lo amo, l’ho
sempre amato. In tutto questo tempo io stavo conquistando il suo amore.
Lentamente, passo dopo passo. E ora ci sono riuscita. Tu non mi servi
più.
Bella si alzo e cominciò a camminate nervosamente per
la stanza. Narcissa si rigirava lentamente la bacchetta tra le mani.
- No, non può essere. - Bella si fermò di
scatto guardando fisso la sorella. - No, lui non ti ama. Lui ama me. E’
sposato con te solo perché così hanno voluto in nostri genitori.
Se avesse scelto lui ora sarei io Mrs Malfoy e non tu!
- Se lui avesse potuto scegliere allora, tu saresti Mrs
Malfoy. Lo ammetto. - Narcissa sorrise tra se. - Ma allora non fu lui a
scegliere. E adesso… sono sicura che non sceglierebbe più te.
Siete cosi uguali, nei gesti, nelle ambizioni, nei caratteri, come nello
specchio. Ma chi è che vediamo nello specchio, Bella? Lui non ti
lascerebbe mai, è vero, ma non ti ama. Lui ama se stesso in te. E questo
è egoismo. In me invece ama solo me, proprio perché sono diversa
e l’ho reso diverso. E questo è amore.
Le due donne si guardarono in silenzio.
- Mi dispiace.
- Lo so. - disse piano Bella.
Un lampo verde le illuminò il viso.
***
Narcissa era in piedi vicino alla finestra, stava guardando
le foglie gialle e rosse cadere dagli alberi. Lucius entrò nella stanza
e per qualche momento osservò la moglie in silenzio cerando do non
disturbare quella scena tranquilla. Le si avvicinò e la strinse a se,
immerse il viso nei suoi capelli, respirando il suo profumo di vaniglia. Poi la
girò verso di se, la guardò negli occhi e disse piano:
- Mi dispiace, Narcissa. Tua sorella… Bellatrix
è stata uccisa ieri sera.
Narcissa chiuse per un attimo gli occhi. Poi li
riaprì e guardò di nuovo Lucius accarezzandogli la guancia con le
dita. Lucius le prese la mano e la baciò teneramente.
- Ti amo, Narcissa.
Fine.