Meta (A Dalton Side Story)

di CP Coulter
(/viewuser.php?uid=123085)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


“Svelti!” urlò Bailey mentre il fuoco in cucina continuava a crescere e gli estintori non potevano più far nulla contro di esso.

“Julian!” Logan gridò e Derek cercò di trattenerlo – le sue ali erano spiegate e le piume fremevano non appena qualcuno provava ad avvicinarsi. “Julian..!”
“CHE C'E'!?”

Tutti gli Stuart si fermarono quando udirono quella risposta indignata, che non sembrava assolutamente quella di una persona spaventata o ferita, ma solo completamente contrariata.

“Julian, amico...” Derek si fece avanti, ma indietreggiò immediatamente per le fiamme.

Fu in quel momento che l'attore iniziò a gironzolare, come se nulla fosse, e uscì dalla cucina, illeso, senza un graffio, sistemandosi semplicemente la divisa e brontolando. “Che diavolo.. Ho solo sbattuto la testa, tutto qui.”

“Ma..” Bailey fissò le fiamme a bocca aperta. “Julian, stai andando a fuoco!”

“Oh.” Julian spazzolò via le ultime lingue di fuoco che rimanevano sui suoi vestiti e che si spensero immediatamente. Alzò lo sguardo e vide Logan. Reagì a scoppio ritardato. “Ma che cavolo? E quelle quando ti sono spuntate!?”

“Quando Derek è stato sparato fuori dal secondo piano e io gli sono corso dietro,” borbottò Logan, guardando le sue ali con aria truce.

“Incidentalmente, hai anche dato fuoco alla cucina quando hai sparato con quelle tue mani,” Julian sgridò Derek.

“Ehi, senti, se sapessi controllarle correttamente..” sbottò Derek.

“Julian,” esclamò Bailey, incredulo. “Non sei morto. Perché non sei morto!?”

“Gli piaccio.” Julian puntò una mano verso la cucina e una scia di fiamme volò fuori dalla porta e incominciò ad avvolgergli il braccio e poi all'improvviso tutto il suo corpo prese fuoco.

Gli Stuarts fecero immediatamente un salto indietro. Logan rimase abbagliato. “Ma che diavolo..?”

“Ora,” disse l'attore in fiamme. “Perché cavolo tu hai un paio d'ali?”

“Pensi che le abbia chieste io?” ribatté Logan, indicando le gigantesche appendici bianchi che ornavano la sua schiena.

“Okay stop, piantatela!” disse Derek, sempre più spaventato. “Dobbiamo spegnere l'incendio! Julian, puoi..”

L'attore corse di nuovo in cucina.

Logan guardò di nuovo le sue ali; rendevano particolarmente difficile muoversi in un ambiente chiuso. Inoltre, se a Stuart stava accadendo tutto ciò, chissà che cosa stava succedendo altrove?

“Io vado fuori,” dichiarò

“Dove?” domandò Derek.

“Sul tetto. Voglio vedere com'è il resto della scuola e i danni”

“E' messa piuttosto male. Penso di aver visto i Brightman passare di qui ormai dieci volte,” disse Bailey con aria piuttosto spaventata.

“Quindi possono moltiplicarsi..” concluse Logan brontolando. “Meraviglioso. Fantastico. Perché niente può andare storto con un potere del genere in mano loro..” La sua voce era piena di sarcasmo mentre si dirigeva verso la porta. Poteva anche provare a volare, visto che aveva addosso quelle stupide cose.

Derek corse fuori non appena Logan ebbe sbattuto le ali ed ebbe spiccato il volo verso il cielo. Volò in maniera un po' instabile – ma stava incominciando a prenderci la mano – e atterrò perfettamente sul tetto del dormitorio di Stuart. Intento ad osservare la scuola sembrava una delle statue di angeli del Vaticano, con il sole che si rifletteva sulle sue ali e sui suoi capelli dorati.

Julian corse fuori da Stuart – l'incendio all'interno era stato spento, ma lui era ancora in fiamme – alla ricerca di una spiegazione per tutto.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=876508