If you stay, i'll be forgiven di Yukino (/viewuser.php?uid=2549)
Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
IF YOU STAY, I’LL BE FORGIVEN.
Ora che Gerard lo guarda tutto preso dal suo racconto, Frank si rende
conto di quanto in realtà gli sia mancato. Di quanto avesse fatto di
tutto per convincersi che non fosse così, mettendo chilometri e
chilometri fra loro, sia fisicamente che non, e questo comunque non sia
bastato del tutto. Se gli bastano gli occhi verdi e finalmente
entusiasti di Gerard per farlo scivolare ancora in pensieri pericolosi,
allora vuole dire che non è servito per un cazzo, non è servito nemmeno
sposare Jamia, e questa cosa un po’ lo mette in crisi, perché, cazzo,
Jamia è l’amore della sua vita, e lui morirebbe per lei, ma Gerard… oh
Gerard è tutt’altro.
-Oi, mi stai ascoltando?- chiede ad un certo punto Gerard, e lui
vorrebbe sparare una battuta divertente delle sue, dirgli che per
chiunque sarebbe impossibile continuare a seguirlo, dopo ore che
continua a blaterare andando da un argomento all’altro e perdendo il
senso del discorso iniziale. Solo che è assurdo anche solo pensare di
dire una cosa del genere a Gerard, e che Gerard gli creda, soprattutto.
Perché non è mai stato così, lui è sempre stato in grado di seguirlo in
ogni volo pindarico, che fosse più o meno sensato.
-No, giocavo a dare una forma alle nuvole- risponde allora, buttandola
sullo scherzo come è tanto bravo a fare, per non far capire a Gerard
quanto in realtà è contento che lui abbia di nuovo quell’entusiasmo per
la loro musica, e che sopra ogni cosa ne abbia parlato con lui prima
che con tutti gli altri.
Non dovrebbe sentirsi onorato come invece si sente adesso.
Il fatto è che l’aveva capito, che Gerard non era contento del nuovo
disco; non aveva quell’entusiasmo nello sguardo, non gli luccicavano
gli occhi, e aveva fatto una fatica pazzesca a scrivere dei testi che
lo soddisfacessero. E lui é sempre stato bravissimo a scrivere, le
parole gli escono dalla penna con una facilità disarmante, e sono
bellissime, roba da toglierti il fiato dai polmoni.
A Frank ci era voluto un niente a capire che ora era diverso.
E aveva avuto paura, inutile negarlo.
Così in questo momento Frank vorrebbe saltare addosso a Gerard e
abbracciarlo fortissimo e dirgli: Bentornato cazzo, non
importa quanto ci daranno addosso all’idea di buttare via un disco già
finito, io sarò con te, lo sarò sempre, non mi frega un cazzo degli
altri, basta che tu continui a sorridere così, ad essere così felice.
Ecco, vorrebbe dirgli una cosa del genere, solo che non è neanche
contemplabile l’idea di dirglielo adesso, adesso che ci sono Jamia e
Lindsey, adesso che si sono allontanati in questo modo.
-Quella ha la forma di un orso che corre senza testa, guarda- esclama
poi Gerard, indicando un punto a caso, sopra le loro teste,
assecondandolo come il cretino che è. Frank scoppia a ridere, perché in
fondo Gerard può dire di aver messo la testa a
posto, di essere diventato un marito e un padre esemplare, ma quando
salta fuori con queste uscite totalmente allucinanti, allora diventa il
suo Gerard e basta. Quello capace di perdersi in
discordi complicati sulla vita e sulla morte, inframmezzati da metafore
assurde che nessun altro, a parte Frank, avrebbe capito.
-Sì, perché la testa che l’ha quel coniglio mannaro, guarda- risponde
lui sullo stesso tono, indicando un’altra nuvola.
Gerard ride, piano, e forse la sente anche lui quella sensazione,
quella che finalmente qualcosa sia tornato al suo posto, nell’ordine
dell’universo. Un piccolo meccanismo che prima non girava bene, per
niente, e lui nemmeno se n’era accorto, pensava davvero che andasse
bene così, senza quasi sentirlo né vederlo, e solo adesso che si stanno
addosso da mesi, il tempo di lavorazione di un disco praticamente
finito, avesse capito cos’è che non andava.
-Seriamente Gee… se vuoi mandare tutto a puttane lo sai che io ci sono.
E ’fanculo a tutto, queste canzoni sono la cosa migliore che tu abbia
scritto, non ci devi nemmeno pensare a cosa fare. Chiama Rob e digli
che si siamo, che siamo con lui.-
E Gerard lo guarda sorpreso, non se l’aspettava che Frank gli desse il
suo appoggio in quel modo totalmente incondizionato, non dopo tutto
quello che è successo e che si sono detti.
Forse a un certo punto è vero che le persone devono fermarsi e capire
cos’è che è davvero importante. Forse per non perdere qualcosa di
grande, si deve prendere il resto, orgoglio, rabbia, delusione, e
mettere tutto nel piatto della bilancia, stabilendo senza cosa non
saremmo capaci di vivere.
Evidentemente Frank l’ha fatto, e l’ago è scivolato dalla sua parte.
Gerard non ha mai avuto dubbi, l’ha sempre saputo, che Frank è più
importante, che la musica che fanno assieme non si può semplicemente
accantonare; solo che aveva sepolto tutto sotto una coperta pesante
fatta di rancore e paura, per non ammettere che forse senza Lindsey
sarebbe riuscito a sopravvivere, male e a stento ma sarebbe andato
avanti, ma senza Frank è tutto fottuttamente senza senso.
E finalmente Frank glielo dice, perché non ne può più di sentirsi
questa cosa premere nel petto e non poterla nemmeno pensare senza che
gli pruda la lingua per la voglia di dirla. E lui non è mai stato un
tipo che ci pensa due volte, e quanto spesso in passato questo gli
aveva procurato casini su casini?
-Pensavi davvero che avrei potuto darti una risposta diversa? La cosa
che conta di più per me è che tu sia felice Gee. È sempre stata questa.-
Non lo guarda mentre lo dice, ha paura che questo possa rovinare
nuovamente tutto, e si sente un quindicenne che si fa troppe seghe
mentali, ma oh, Gerard gli tira fuori dal petto roba che pensava di
avere sepolto quando aveva lasciato il liceo.
È sempre stato così.
Poi sente le dita di Gerard sfiorargli il mento, per costringerlo a
guardarlo, ed è la cosa più bella del mondo sentirsele nuovamente
addosso, sentire la loro freschezza e il brivido che gli spediscono
lungo la schiena solo sfiorandolo così.
Forse Gerard sta pensando che è stato un dannato coglione, a esserselo
dimenticato, che avrebbe dovuto tenere ben a mente che è sempre stato
questo che muoveva le azioni di Frank. Forse era stato brusco, forse a
un certo punto avevano rotto il ponte che permetteva a entrambi di
capirsi solo con uno sguardo, ma questa cosa non avrebbe mai dovuto
dimenticarla.
Forse sta pensando che ora che l’ha capito non ha intenzione di
perderlo più.
Ma vuole provare a vedere se Frank è ancora in grado di leggergli
dentro come nessun altro, come nemmeno Mikey, quindi non dice nulla.
Il modo in cui Frank si preme addosso la sua mano, costringendola a una
carezza che contiene l’intera guancia, è la sua risposta.
------------
NOTE: Beh, è poco più che una flashfic, me ne rendo conto. Ma mi è
venuta in mente questa cosa, di come in realtà Gerard si sia sempre
lasciato tantissimo andare sul palco, mostrando quello che davvero
provava al suo pubblico, come quando Eliza l’ha lasciato, o ha litigato
con Frank gettandogli il microfono addosso. Quindi adesso è palese che
stanno ritrovando nuovi equilibri, e che stanno reinventando il loro
rapporto. Potete leggerci tutto lo slash che volete, perché l’intento è
quello, ma anche vederla come una cosa fra amici e basta… sono
credibile? XD.
|
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=877907 |