Il canto della Notte

di alexus_alec
(/viewuser.php?uid=104166)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


La Notte si specchiava nel lago,
la sua lunga chioma nera
avvolgeva il tetto del mondo,
il suo corpo di stelle
rifletteva luccichii sulle fronde degli alberi,
sull'acqua scura e piatta.
Il pallido volto della Notte
si contrasse per il dolore
che il suo cuore stava patendo.
Una lacrime le scese solitaria
per la guancia nivea.
La Notte bramava amore,
il calore,
voleva che qualcuno spazzasse via
il gelo che ricopriva la sua pelle.
Iniziò a cantare,
con voce tremante e amareggiata,
mentre nel silenzio della notte
si udiva il suo cuore incrinarsi,
sempre più.
Mentre il suo canto riempiva il silenzio,
un alito caldo le solleticò il collo.
Lei si voltò , spaventata,
ma quando riconobbe chi le era apparso alle spalle,
non potè reprimere un sorriso.
Era il Giorno,
col suo sorriso smagliante,
la pelle bronzea e lucente,
i capelli lunghe lingue di fuoco
che gli facevano da mantello.
La Notte sorrise,
alzando una mano verso il volto del Giorno.
Ricominciò a cantare,
mentre il suo cuore ardeva di desiderio.
Il Giorno avvicinò il volto della Notte al suo,
mentre le sue labbra carnose e rosse,
si poggiavano dolcemente su quelle rosee della Notte.
I loro corpi aderirono perfettamente,
come dle metà di una gemma,
divise
e finalmente riunite.
Freddo e caldo,
gentilezza e passione,
in un corpo solo
finalmente insieme.







Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=878224