Maschera

di mamie
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Che cosa si prova, ogni giorno, a nascondere un segreto così pesante che il cuore a reggerlo si schianta per la fatica?

Tu non lo sai, Kurogane, non lo sai e non lo dovrai mai sapere. Il mio mondo è andato in frantumi tante di quelle volte che ormai cammino solo sui cocci taglienti del mio fallimento. Indosso questa sorridente maschera immutabile perché qualcuno mi faccia la carità di un po' d'amore ma, oh, lo so, sarebbe falso anche quello perché si rivolgerebbe a qualcuno che non sono. Eppure non ho il coraggio di strappare la maschera e guardarti ancora negli occhi. Sono un mostro di incoerenza. Io ho sempre voluto fare il bene, ma ogni mio gesto si è trasformato in orrore e tormenti. La mia debolezza distrugge ogni cosa a cui si avvicina.

Ma i tuoi occhi, Kuro, i tuoi occhi taglienti come il filo della tua spada, mi guardano a volte come se vedessero sotto la maschera ogni mio vergognoso segreto. Non posso sopportarlo. Sto cercando di morire per non essere più costretto a continuare questa commedia atroce. Tutte le maledizioni che pesano sul mio capo hanno il sapore del sangue.

In questo mondo dove piove e la pioggia non porta sollievo, in questo mondo dove gli ultimi disperati attendono la morte, tu non mi devi guardare. Li vedo anche al buio i tuoi occhi che risplendono come braci, sono gli occhi di un predatore che sa attendere paziente che la sua preda faccia un passo falso e io non posso, non posso lasciarmi andare nemmeno per un attimo. Sento la tua mano sul mio braccio che stringe forte, sento la tua voce che mi promette che non è finita, che continuerai a braccarmi finché non avrai messo a nudo ogni angolo della mia vergogna. Saresti davvero capace di guardarmi ancora nello stesso modo se sapessi tutto, di toccarmi senza provare disgusto? Oppure te ne andresti semplicemente voltando le spalle, la tua purezza delusa dal mio contatto impuro? Questo non potrei sopportarlo.

 

Alla fine mi lascio scivolare lungo il muro e rido, rido come un folle, perché nessuno possa vedere il colore delle mie lacrime. 





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