CAPITOLO
1 -
L’INIZIO.
Odiavo andare a scuola.
Il motivo ero ovvio; non avevo voglia
di studiare, ma forse
il problema non era solo quello. Lo trovavo inutile, una perdita di
tempo; ogni
giorno era noioso svegliarsi e pensare di perdere metà della
giornata in un
posto in cui non volevo stare con persone che non volevo vedere.
Quel giorno ero particolarmente di
pessimo umore, avevo due
verifiche e una possibile interrogazione e per una volta avevo cercato
di
studiare, ma senza successo; le cose le sapevo, ma a grandi linee. Se
avessi
saputo che la terza superiore era così dura mi sarei fermata
in seconda e sarei
andata a lavorare.
Con mio padre andammo a prendere la
mia amica, Samantha, più
che amica la definirei “compagna di classe” le
sorrisi e ci avviammo a scuola.
Lì aspettammo i nostri compagni e ci confrontammo parlando
degli argomenti
studiati.
Alla prima ora
avevamo religione, l’ora perfetta per ripassare,
così la mia
preparazione migliorò.
-Marelli- il professore mi
chiamò – hai finito di parlare?-
la sua voce era calma, anzi, stava addirittura sorridendo.
-Certo, scusi- non ero una che faceva
casino; ero abbastanza
matura da capire che li loro
comandavano, c’era poco da fare. A differenza mia
c’erano i soliti casinisti, mi
voltai verso di loro e feci un sorriso sghembo. C’era Luca,
eravamo molto amici
e poi c’era Davide, lui invece non lo sopportavo proprio,
forse perché Samantha
non faceva altro che parlarmi di lui; era il solito coglioncello,
se la tirava da far schifo. Luca e Davide, Luca
castano con gli occhi castani e Davide
biondino con gli occhi azzurri. Insieme a loro c’erano
Giorgia, Giada, Giulia e
Giselle. Era il gruppo “G”, a loro piaceva
chiamarsi così. Giorgia era alta,
bionda, di corporatura media e mi era simpaticissima, benché
fosse un po’
permalosa. Giada era un più più bassa, rossa
tinta, e aveva un lato b
invidiabile. Giulia era la più cicciottella, bionda, con i
capelli lunghissimi,
davvero invidiabili e con due occhi strabelli: erano azzurri e blu,
sicuramente
tra gli occhi più belli che io avessi mai visto. E infine
c’era Giselle, quella
che preferivo delle quattro, odiava il suo nome, a me piaceva invece,
il mio
era molto più strano. Lei era davvero bellissima, castana,
bassina, ma con un
corpo bellissimo; era la più bella della classe, almeno
finché non arrivò Alice,
lei era alta, mora, occhi castani, ma con il corpo più bello
del mondo, era
corteggiata da tutti, ma da due anni stava con un ragazzo che la faceva
soffrire. Starei
qui a descrivervi tutti
i miei compagni di classe, ma ho deciso che ve li descriverò
man mano. Ah, devo
descrivere me stessa. Mi chiamo Chanel, sono bionda tinta, ho degli
insignificanti occhi castano-verdi e sono piena di difetti: sono
permalosa,
vendicativa, stronza, orgogliosa. Non sono un mostro però,
con chi voglio sono
dolcissima!
Ma torniamo al racconto.
Quel giorno ci arrivò un
bella notizia, per natale saremmo
andati a Vienna per visitare nonsobenecheccosa,
la notizia ci rese parecchio allegri e finalmente il giorno della gita
arrivò.
Alice era contentissima, a Vienna
avrebbe potuto usare i
suoi stivaloni rosa, era una ragazza dolcissima, anche se
all’apparenza veniva
sempre considerata una che se la tirava e insieme a lei c’era
Alessia, la sua
nuova migliore amica; era peggio di una fidanzata, stavano sempre
insieme. Alessia
non mi piaceva, aveva qualcosa che non mi convinceva, ma volevo un gran
bene ad
Alice e se lei era contenta allora andava bene così. Luca
era seduto accanto a
me e dietro di noi c’era Davide con Giselle. I due erano
stati insieme, ma ora
erano come fratello e sorella, anche perché erano stati
insieme quando erano un
po’ piccini per rendere la cosa “seria”.
Così imparai a conoscere anche Davide,
e capii che non era male come sembrava, stemmo insieme per tutta la
gita, mi
raccontò della sua ragazza, di quanto stava male per lei e
non capivo fino in
fondo, forse perché avevo avuto un solo ragazzo e non mi ero
mai innamorata.
-E tu?- mi chiese – con i
ragazzi?-
-Beh, ne ho avuto uno.- risposi di
malavoglia – come vedi
non sono bella-
E non lo dicevo per sentirmi la
classica frase “non è
assolutamente vero”. No. Anzi, mi arrabbiavo quando la
sentivo. Mi vedevo
grassa, brutta, per questo avevo
addirittura cambiato colore, all’epoca ero solo mechata.
Lui mi guardò, uno sguardo
dolce. –Non dire così, non è
vero- sorrisi e la
conversazione, più o
meno, terminò lì. A Vienna mi legai molto di
più ai miei compagni, soprattutto
a Giselle, era davvero molto simpatica e senza le sue tre amichette si
era
aperta molto di più con me; anche lei non aveva mai amato e
quindi non
riuscivamo ad aiutare Davide. Ad un certo punto mi arrivò un
messaggino.
“Ciao
piccola! Come
stai? <3 Non ti chiamo perché sennò spendi
i soldi pure tu! Mi manchi, ti
adoro!<3”
Ecco, forse non vi ho mai parlato
della persona più
importante della mia vita, Matteo, il mio migliore amico. Ha due anni
in più di
me ed è come un fratello maggiore, alla una, quando esco da
scuola, mi viene a
prender e in moto e mangiamo sempre insieme.
- È il figone?- chiese
Giselle ridacchiando.
- Sì, è Teo-
risposi con un sorrisone
-Ehi- protestò Davide
– non mi avevi detto che avevi un
ragazzo!-
-Ma non è il mio ragazzo-
dissi in mia difesa – è il mio
migliore amico, mi manca da morire-
-E a quanto pare è bello,
no Gis?- chiese a Giselle
-Beh, non come il mio di migliore
amico- “che era Davide”
disse ironicamente – però è bello da
stare male! Altissimo, occhi azzurri e poi
ha una vooooce!- disse con un sospiro
-Una specie di Dio,insomma-
commentò Davide acido
-Ehi, sei geloso!- urlai ridendo
– Nessuno ti porta via la
tua migliore amica, stai tranquillo- lo rassicurai – Teo non
è pronto ad avere
la ragazza, ha sofferto troppo- gli confidai.
-Oh- parve sollevato – ok-
Non mi convinceva, comunque.
-Cosa posso rispondere?-
Giselle sorrise radiosa.
–Digli che lo saluto!- ridacchiai
-Ok tesoro- le dissi felice.
“Ciao
tesoro! Io sto
molto bene, tu? Mi sto divertendo da matti, ho fatto anche amicizia con
Davide,
ti ricordi? Ora lo chiamo Dave ahah. Sam mi sta lontana, stranamente,
credo ce
l’abbia con me! Mi manchi da morire! Non vedo l’ora
di vederti. Tu che mi
racconti? <3 Ti adoro”
Pigiai “invio” e
Dave parve basito, mi chiese del perché avessi
scritto “ho fatto anche amicizia con Davide” e gli
confessai che non era certo
il mio compagno preferito prima, ma che conoscendolo meglio avevo
capito che
era davvero un ragazzo d’oro. E che Sam aveva una cotta per
lui.
-Quel cesso?!- chiese stupito
Mi rattristai. Certo, Sam non era un
granchè, era
cicciottella, castana, con gli occhi piccoli e neri. E poi aveva un
pessimo
carattere. Non la sopportavo, ma non mi piaceva quando parlavano male
di lei.
Tutto d’un tratto spuntò dal nulla e ci disse che
la professoressa ci aspettava
all’hotel, dove saremmo stati smistati nelle camere.
Dave sgranò gli occhi, mi
prese a braccetto e iniziammo ad
andare all’Hotel. Sam era furente.
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