Borderline

di Jailer
(/viewuser.php?uid=123329)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Era una raccolta, gli altri capitoli però non mi soddisfacevano molto e li ho rimossi in attesa di revisione. Questa è la prima drabble e quella che più di tutte ho cullato e a cui mi sono affezionata. L'unica che reputo meritevole (non molto, ma un po' sì) di restare pubblicata così com'è.
A proposito di questa storia, poi, vorrei dire che il titolo "Mi ha rapito il sole" è tratta da un'iscrizione funebre latina riesumata dal libro di latino del ginnasio. Capirete che il fatto che sia un epitaffio sia una cosa che cade abbastanza a fagiolo, anche se in modo piuttosto blando. 

Ora smetto di tediarvi, grazie dell'attenzione.

 

A mio padre,
a cui non farò mai leggere questa storia.
Ma che se ne meriterebbe mille più belle.

 Edward Elric ~ Sol Me Rapuit  
{Icarus}


Edward Elric a dodici anni incise una data nell'argento.
3 ottobre 1910.
Poi una scritta, Non dimenticare. Per ricordare, sempre.
È una linea precisa a violare il metallo, una nervatura d'argento a crocevia del mondo.
La incise il giorno stesso in cui strinse l'orologio, tracciandola senza alchimia, metallo contro metallo. Fino a sanguinare.
3 ottobre 1910.
C’è tutto il sapore amaro del contrappasso, quello plumbeo e acre del fumo di una casa bruciata sulle colline di Resembool, poi il sorriso di Trisha  –la sua voce che non c’è più.
È stato il sole a bruciarti, Edward. Poi ti ha rapito.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=883101