Al chiaro di luna: dialogo con la propria rivale

di La Mutaforma
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Ognuno è testimone delle proprie delle esperienze, complice dei propri dolori, e colpevole del proprio destino. Ognuno pensa e decide in base a quello che ha vissuto.

Chiediti quanto amore ci può essere in una vita mortale. Ti perderà. Lo perderai. Prima o poi.

E se l’amore fosse infinito, non sarebbe mortale. Forse la vita serve a prepararci all’amore, perché la morte è la condizione perfetta per amare incondizionatamente, senza il timore di perdersi. Esistere, chissà dove, solo per amarsi. Senza respirare, senza muoversi. Basta tenersi per mano.

 

Dicono che chi muore se ne va.

Sbagliano.

I morti restano sempre. Non avrebbero luogo in cui rifugiarsi.

 

Per quanto potrai amarlo? A te batte il cuore, ma per quanto tempo potrai vantartene? Quanto manca alla tua fine? Soffrirà, vedendoti nel tuo letto di morte, mentre ti terrà la mano.

 

Victor non mi perderà mai.

 

Nelle mie secche vene scorrono fiumi di ricordi.





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