Dentro il serraglio

di Iryael
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Shot 01 :: Peluche

Personaggi: Nuovo personaggio (Takami Kinomiya), Ratchet
Genere: Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Nessuno
Dubbi? Domande? Prova con la Guida alle Galassie Unite
Gennaio 5402-PF.
Dormire senza incubi è un lusso, quando si è concorrenti dello show più letale del Settore Ombra. L'animo torna ad essere scosso come quando, da bambini, si hanno i brutti sogni. E se si cede agli incubi, alla stanchezza e ai nervi, non c'è modo di sopravvivere.
Per questo ciascuno ha il suo peluche.
27 Gennaio 5402-PF
Stazione spaziale DreadZone, cella 6-538
 
Era il cuore della notte.
Gli unici rumori erano il respiro degli occupanti, un ronzio cupo e, di tanto in tanto, i passi calcati delle guardie di ronda.
Ratchet aprì gli occhi di scatto, fuggendo così dall’incubo che lo perseguitava.
Prima ancora di sentire la fronte madida di sudore, capì che non era stato il solo ad avere un brutto sogno: il calore della cuccetta e il braccio immobilizzato erano elementi chiari.
Inspirò a fondo e sbuffò, nella speranza di liberarsi di quello che lo attanagliava (il caldo, l’irritazione, l’angoscia, l’incubo).
Purtroppo, però, non funzionò. Anche dopo il respiro profondo il grumo nero rimase lì, ingombrante come prima, a logorargli l’animo.
Stretta attorno al suo braccio, invece, Takami dormiva placidamente. Era distesa su un fianco e respirava con la bocca socchiusa, attirando e respingendo in continuo una ciocca di capelli.
Guardandola, il lombax mise da parte le sue sensazioni e allargò un sorriso tenue.
Eccola lì, la terribile arma, intrufolata abusivamente nella sua branda per trovare un po’ di sicurezza. Ecco la spietata assassina, stretta attorno al suo braccio per scacciare i brutti sogni.
 
La osservò per qualche istante, poi spostò con delicatezza quella ciocca ballerina, prima che le finisse in bocca. A giudicare dal sorriso timido che le spuntò in viso, per quella notte aveva chiuso con gli incubi.
Di fronte a quell’espressione serena e tenera, l’orrore che l’aveva tormentato sfumò dalla memoria, concedendogli di tornare a riposare.
Lo attendeva un sonno senza sogni, lo sapeva, ma era pur sempre preferibile alle visioni atroci che lo perseguitavano abitualmente.
 
Avrebbe avuto tutto il tempo, la mattina dopo, per ricordarle quanto mal sopportava che lei si infilasse di nascosto nella sua branda. Avrebbe sentito le sue scuse, poi quella sera si sarebbe coricato sperando, a discapito dei rimbrotti, di svegliarsi e trovarla stretta al suo braccio.
Ci avrebbe sperato non solo perché nella DreadZone la compagnia di un bel sogno era merce rara; ma anche (e soprattutto, sebbene non l’avrebbe mai ammesso) perché anche l’eroe aveva bisogno del suo spietato peluche.

Giusto per raccapezzarsi un po’.
Gennaio 5358: Takami ha undici anni e Ratchet ne ha venti. Vivono la loro esperienza nella DreadZone assieme a Clank e Big Al. La piccola (umana) ha l'abitudine che quando ha degli incubi forti, si intrufola nella branda del lombax, per quanto sappia che a lui non va.
 
Nota dell’autrice:
Eee...che dire. Sentivo il bisogno di un po’ di tenerezza e questi due vicini mi sono sempre piaciuti fin dalla creazione di Takami (avvenuta nel lontano 2004, non mi sembra neanche vero quanto tempo è! *gasp*).
Posso dire che questa è la prima storia che concepisco senza spargimenti di sangue? Sì, beh, non proprio la prima ma comunque una delle poche in cui non progetto di mettere in pericolo qualcuno!
Ah ah! Infatti non vado oltre le quattrocento parole (348 per la precisione, lol)
Vabbé, posso dire di aver raggiunto un buon traguardo. E spero di non aver annoiato nessuno con le mie note senza senso (oltre che con la flashfic, è chiaro).
 
Alla prossima!

 





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