Ninì piangeva mentre lanciava i suoi
pochi abiti nella valigia! Le sue lacrime erano più amare del fiele … il suo
cuore era tutto un dolore. Victor si era presentato alle sue nozze con la
parrucca di Nicolas; ed era accaduto l’inevitabile! Thomas la odiava! Non
voleva più vederla. Aveva scoperto il suo segreto. Pareva che il petto le
potesse scoppiare per il dolore. Con il dorso della mano asciugava le lacrime
copiose. Il vecchio nonno Gomez la guardava e chiedeva:
“Ma allora è vero? Nicolas non esiste?”
“No nonno. Non è mai esistito …”
“Ma perché?” chiese passandosi le mani
sulla sua salopette
Silenzio.
Poi con un grande sospiro Ninì
rispose:
“per amore nonno. Solo per amore”
Ed era vero. Aveva fatto tutto per
amore del pelato capellone. Quante volte aveva provato a dirgli la verità? Un
sacco di volte. Ma il coraggio le era venuto meno. Avrebbe voluto essere
coraggiosa come Nicolas, ed invece non era altro che la solita codarda Ninì. Ed
era proprio per la sua mancanza di coraggio che pagava le conseguenze. Stava
perdendo tutto quello che più amava.
La sveglia suonò all’improvviso. Era
stato un brutto sogno. Si portò una mano alla bocca terrorizzata! Era arrivato
il giorno del suo matrimonio e lei non era riuscita a dire la verità a Tomas.
Si passò una mano nei lunghi capelli
castani e compose il numero dell’uomo che amava:
“Amore? Sei già sveglia?” disse lui
immaginandosela
Silenzio.
Ninì non riusciva a parlare; poi quasi
singhiozzando gli disse:
“Vieni devo parlarti!”
“E’ successo qualcosa?”
“Si … anzi no, per favore vieni!”
chiuse il telefono interrompendo così la chiamata, fece scivolare il suo
sguardo sull’abito bianco che era appeso al mobile a fianco al suo letto. Non poteva
sposare Tomas senza dirgli tutta la verità; non si preoccupò di coprirlo,
sapeva bene che non appena avesse saputo tutta la verità lui l’avrebbe
lasciata. Una fitta di dolore al cuore fece piangere la piccola giardiniera che
pensò: meglio vivere nel dolore, che nel rimorso della menzogna.
Non dovette attendere molto. Il suo
pelato capellone era arrivato e senza bussare aveva spalancato la porta come se
fosse stato un cavaliere senza macchia e senza paura, ma non appena vide la sua
Ninì seduta sulla poltroncina accanto alla porta si accasciò e pallido come un
cencio chiese:
“Che succede amore mio … non ci avrai
mica ripensato?”
Scosse la testa come fanno i bambini
quando ammettono di aver commesso una marachella e con la voce rotta chiese:
“Ricordi quel giorno in cui mi dicesti
che mi avresti perdonato una bugia per amore?”
“Si … ti perdonerei tutto” rispose lui
dolcemente mentre teneva le sue mani fra quelle di lei
Ninì chiuse gli occhi e iniziò:
“Non so da che parte iniziare … il fatto
è che io … tutto quello che ho fatto l’ho fatto per amore tuo. Io ti amo più
della mia vita, ti ho amato da subito, da quando ti ho inzuppato con l’acqua
del rubinetto, da quando ti ho scaricato un intero estintore addosso, e non
potevo pensare di poter vivere lontano da te, a me non era concesso di starti
vicino quando ti trovavi nei guai … come quella volta in cui è arrivato il principe
arabo, oppure Victor ti aveva rubato i documenti, quando i ladri sono entrati
all’ambasciata, avrei voluto salvarti dalle sorelle Barranco, aiutarti a
ritrovare Chama … e così io, io, io …” scoppiò in lacrime, era difficile per
lei dire tutto.
Le mani di Tomas le circondarono il
volto e baciandole le lacrime concluse:
“Tu ti sei inventata Nicolas …”
La donna spalancò i suoi occhi:
“E tu … come?” era terrorizzata
“Inizialmente devo ammettere che ho
creduto davvero a Nicolas, ma poi, ogni volta che lo guardavo vedevo te, ogni
volta che lo abbracciavo sentivo il tuo profumo … poi quella volta che mi hai
baciato con la parrucca … pensavi che non me ne ricordassi? Oh Ninì, è anche
per questo che ti amo! Ti amo perché tutto in te è amore … speravo che mi
dicessi la verità, e hai fatto anche questo per me …”
“Non sei arrabbiato?”
L’uomo scosse la testa
“Deluso?”
Nuovamente piegò il capo e rispose:
“Sono solo innamorato …”
Le diede un bacio sulle labbra. Appassionato
carico d’amore. Con la coda dell’occhio si accorse dell’abito da sposa appeso,
allora subito si portò una mano a nascondere i suoi grandi occhi verdi e uscì
dalla casetta dicendo:
“Meglio che io vada, dicono che porti
male vedere l’abito della sposa prima del matrimonio …”.
“Dicono che porti male anche vedere la
sposa …” disse lei tappandosi la bocca con la mano.
“Ma io non sono venuto a trovare Ninì …
sono venuto a dire addio a tuo cugino” rise come solo lui sapeva fare. Un ultimo
bacio sfuggente e disparve.
Ninì rimase sola, guardò la parrucca
di Nicolas, non avrebbe più dovuto nasconderla. Adesso era realmente felice. Indossò
il suo abito bianco, lungo e con lo strascico, qualche pailette qua e là ed un
ricamo sul busto. Tutto era sobrio e delicato proprio come lei. Prese il suo
mazzolino di fiori di cartapesta e uscì dalla porta, suo nonno la stava attendendo
per portarla all’altare. E così con tutto l’amore che aveva in corpo e i suoi
scarponcini viola andava incontro all’uomo che avrebbe completato per sempre la
sua felicità.
ANGOLO AUTRICE
Una piccola one-shot su come mi
sarebbe piaciuto vedere la fine dei miei amorini Ninì e Tomas.
Grazie a chi leggerà e lascerà segno
del suo passaggio.
Rospina