So please just fall in love
with me this
Christmas
There’s nothing else that you will need this
Christmas
Won’t be wrapped under a tree
I want something that lasts forever
So kiss me on this cold December night.
Cold December Night –
Michael Bublè
Notte
di
Natale. Il freddo pungeva sulle sue guance. Un cappello in coordinato
ad una
sciarpa e dei guanti a proteggerla dai fiocchi di neve.
Sollevò lo sguardo,
dinanzi a lei l’elegante cancello d’ingresso a
Malfoy Manor. Se solo un paio d’anni
fa le avessero proposto di passare il Natale a casa di Draco Malfoy,si
sarebbe
fatta una grassa risata assieme ai suoi due migliori amici. Ma le cose
erano
cambiate con la fine della guerra magica, con la morte di Lord
Voldemort. Tutto
era cambiata. Compresa lei stessa. Le perdite avevano segnato ferite
profonde
che qualche sorriso era riuscito a rimarginare seppur lentamente.
La
guerra
magica aveva cambiato anche i Malfoy, schieratisi prima della fine
della
battaglia dalla parte di Harry Potter e dei suoi amici. Lo stesso Draco
Malfoy
aveva difeso Harry Potter. Solo pensarci le fece ricordare lo sguardo
di quel
ragazzo dagli occhi grigi.
Scosse
la
testa a cancellare quei ricordi, a cancellare tutto il dolore provato.
Il
cancello
s’aprì improvvisamente senza emettere alcun rumore
una volta riconosciuta l’identità
della ragazza. Procedeva lentamente,lasciando sulla neve impronte dei
suoi
stivali.
Dal
Manor
giungevano note dolci, sussurrate.
Le
finestre
lasciavano travedere luci suffuse e calde.
Un
brivido
la percorse, quella musica, prettamente natalizia. Sorrise, il profumo
della
neve l’invadeva. Era Natale.
Delicatamente
bussò con le nocche al portone d’ingresso. Un
piccolo elfo le aprì la porta. Indossava
un abitino rosso e sul capo portava un berretto. Sorrise ancora, magari
più
tardi avrebbe tentato di convincerlo a dimettersi dal servizio del
biondo.
“Salve
signorina Granger. Gli altri la stanno aspettando!” quasi
urlò la piccola
creatura con un enorme sorriso piazzato sulle labbra.
“Grazie”
sussurrò lei entrando. Un calore l’avvolse assieme
a quella dolce musica che
proveniva da una camera accanto.
“Mi
segua
signorina!” la incitò l’elfo,
sorridendole.
Gli
altri
eran lì. Tutti quanti.
C’era
Harry
abbracciato alla sua dolce metà, Ginny. Il suo caro Ron
abbracciato a Pansy
Parkinson. La guerra aveva letteralmente spezzato i conflitti tra le
due Case,
ormai Grifondoro e Serpeverde erano legati tra loro.
C’era
Zabini
che assieme a Nott si gustava un bicchiere di liquido ambrato.
E
poi notò
lui, nascosto dietro l’elegante pianoforte. Era lì
che suonava, le dita bianchi
danzavano su quei tasti bianchi e neri, regalando emozioni, Draco
Malfoy.
Un
ciuffo
biondo appariva alle spalle dello strumento.
Era
lì
estasiata da quella vista, poggiata allo stipite della porta.
Al
centro
della stanza un enorme albero di Natale predominava, illuminando ancor
più i
loro sorrisi. Palle, fiocchi, decorazioni varie lo decoravano
rendendolo ancor
più magnifico. Alla base una serie di scatole incartate.
“Eccoti
finalmente!”
La
voce del
suo migliore amico interruppe i suoi pensieri e assieme a questi quella
dolcissima musica.
Tutti
si
voltarono ad osservarla e lei sorrise loro.
“Buonasera
a
tutti, perdonate il mio ritardo!”
Una
serie di
braccia la strinsero a sé. Un calore l’avvolgeva.
Sarebbe stata una bella notte
di Natale.
Due
dita
lunghe avvolsero le sue mani.
“Granger.”
Una
voce non
più fredda, distante. Era calda, come quelle dita che ora la
trattenevano.
Sollevò
lo
sguardo incontrando quello del ragazzo, che amorevolmente le sorrideva.
“Malfoy.
Non
sapevo suonassi così divinamente il pianoforte.”
“Una
passione di mia madre. Mi ha insegnato lei, sedeva dinanzi a me e mi
chiedeva
di dedicarle qualcosa. erano i nostri momenti.”
Sorrise
ancora,
senza poterlo evitare. Draco Malfoy le stava raccontando qualcosa della
sua
vita.
“E’
una cosa
meravigliosa. Vorrei tanto imparare.”
“Potrei
aiutarti io.”
“Sarebbe
fantastico.” Alla sua risposta notò il suo sorriso
illuminarsi assieme a quegli
occhi grigi.
D’impulso
portò una mano sulla sua guancia, scusandosi subito dopo
rossa d’imbarazzo.
“Potresti
farti perdonare ballando con me.” Le sussurrò
ghignando.
Solita
serpe
pensò lei ridendo.
“Certamente,
Malfoy.” Ammiccò lei
Una
lieve
musica si librò nell’aria e lui la strinse a
sé.
Gli
altri
non esistevano più, non ora che finalmente la stringeva a
sé e sentiva il suo
dolce profumo annebbiargli i sensi.
La
presa su
di lei si fece più forte ma sempre delicata.
Lei
sentiva
il suo respiro caldo sul collo.
Una
serie di
brividi l’invadeva, era una dolce sensazione.
Sembrava
d’esser
a casa, finalmente, tra le sue braccia.
Si
strinse
ancora a quel corpo marmoreo, a quel corpo che profumava di sicurezza.
Sentì
le sue
labbra avvicinarsi alle proprie, il respiro corto. Si erano allontanati
dal
gruppo, cercando un attimo che fosse per loro intimo.
Il
respiro
sulle labbra, il cuore che batteva impazzito.
D’un
tratto
le sue labbra sulle sue, le sue mani sul suo volto. Le loro lingue che
s’univano
in delicate danze.
Si
discostarono
dopo qualche attimo, lui sorrideva serenamente stringendola ancora a
sé.
“Quest’anno,
per Natale, innamorati di me, Granger. Follemente. Proprio come io sono
innamorato di te.”
La
sua voce
contro il suo orecchio, le sue mani sui suoi fianchi.
Sì,
quella
era casa, quella sarebbe stata la sua casa, la sua fonte di sicurezza:
Malfoy.
Sorrise
al
ricordo dei dispetti passati, degli insulti, prima di fiondarsi
nuovamente
sulle labbra del ragazzo.
Era
lui il
suo regalo di Natale.
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