mistletoe...
Mistletoe
Konoha era coperta da un velo di neve bianca, soffice.
I primi fiocchi erano cominciati a cadere qualche sera prima e
ora, tutta la cittadina, appariva surreale con quell'aspetto
candido, quasi etereo.
Siamo nel periodo natalizio. I bambini e i giovani chunin possono
riposare o dedicarsi ai giochi con la neve, costruendo pupazzi di neve
dalle forme più disparate oppure ingaggiare una vera e propria
''guerra'' con le palle di neve tra loro. Jonin e Anbu prendono
una breve pausa dalle varie e rischiose missioni passando del
tempo in famiglia, a fare compere o regali..
L'hokage aveva fatto sistemare nel centro della piazza di Konoha, un
enorme albero di Natale che i ninja si erano preoccupati di addobbare e
ornare con nastri, luci e palline colorate, tra risa, scherzi e gaffe
varie.
Tutto appare roseo, tranquillo e per alcuni ninja, quello, sarebbe
stato un natale da ricordare.
Tsunade-sama infatti, aveva attaccato alle porte di Konoha, tra i rami di un enorme albero secolare, un
piccolo ramoscello di vischio, per augurio a chi fosse giunto al villaggio o chi fosse tornato per le feste; come
tradizione, se due ninja, maschio e femmina, si trovavano a capitare sotto
la piantina nel medesimo istante il bacio era d'obbligo!
Peccato che la maggior parte dei nostri cari ninja, o perchè
troppo distratto su altro, o troppo annoiato o troppo occupato, non ci
avesse minimamente fatto caso.
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Rock Lee stava tornando a Konoha dopo un faticoso allenamento con il
suo sensei, per il quale aveva dovuto fare un percorso di 100 Km, andata
e ritorno, portando i suoi fedeli pesi sotto lo sguardo fiero del
maestro Gai. Sorrise all'idea di aver portato a termine con successo la
sua missione, saltellando nella neve tutto allegro; era talmente pieno
di energia che decise di invitatare i restanti membri del suo team a
fare un pupazzo di neve in onore di Gai-sensei, per poi andare a
mangiare tutti insieme da Ichiraku. Proprio in quel momento, mentre
ancora progettava la sua serata, era giunto all'entrata del
villaggio, ma si fermò quando vide Sakura avanzare verso di lui.
La kunoichi era stata via alcuni giorni poichè era andata a
prendere delle erbe mediche in un villaggio vicino. Quando vide il
giovane,lo salutò:
-Ciao Lee, anche tu di ritorno?-
- Salve Sakura, sono appena tornato da un estenuante allenamento
con Gai-sensei- rispose con il solito entusiasmo che lo
caratterizzava, le pupille che ardevano di forza e orgoglio.
Lanciò una rapida occhiata ammirata alla ragazza di fronte a lui
che, con il piumoncino candido la sciarpa i guanti e le guance
arrossate, le sembrava più bella che mai - e tu dove
sei stata?- chiese.
-Ho dovuto prendere queste -disse lei mostrando un barattolo di erbe sigillate - L'hokage ne aveva bisogno...-
-Brava Sa-chan! E' questo il vero spirito del sacrificio verso gli altri- esclamò il giovane entusiasta.
La ragazza si era rassagnata oramai allo strano comportamento del
ragazzo. Con il passare degli anni, nonostante fosse cresciuto, dentro
era rimasto uguale, ma tutto sommato ne era felice; poteva essere snervante
a volte, ma sapeva tirarti su di morale e farti ridere, cosa che non era da
tutti.. Sorrise, mentre ascoltava le gesta e le incitazioni concitate del
ragazzo con le folte sopracciglie.
Qualcosa frusciò sulle
loro teste ed entrambi alzarono lo sguardo...Sakura per poco non
svenne, mentre Rock Lee sbiancò..Il vischio torreggiava su di
loro, invitandoli a seguire la tradizione e darsi il tradizionale bacio.
Il ragazzo sospirò, sapeva che Sakura sarebbe corsa
via, così mantenne lo sguardo altrove, non riuscendo a vedere l'espressione
assunta dalla kunoichi, magari di sdegno o orrore.
Quando avvertì
qualcosa di caldo e morbido al lato delle labbra, rimase di
sasso, irrigidendosi...
Sakura, il suo fiore della giovinezza, il suo
gioiello prezioso, gli aveva appena dato il bacio che
tanto aspettava...Non riusciva a crederci e dovette trattenersi
dal darsi un pizzicotto.
- bhè..c-ci vediamo Lee- disse in fine la ragazza rossa in
volto, proseguendo oltre, lasciando il nostro Rock Lee a sporfondare
nella neve, sciolta da lui stesso tanto si era emozionato ed era
arrossito.
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Ino sbuffò per l'ennesima volta, quel giorno.
Choji di fianco a lei, mangiucchiava il suo decimo pacchetto di patatine, gustandosele in modo stupefacente...
Sembrava che fossero l'unico cibo buono e gustoso rimasto in terra
tanto il ragazzo le adorava; lo vide portarne un'altra alle
labbra, sognante, e comprese tristemente che, nonostante il discorso che gli
aveva appena fatto, il giovane si era concentrato esclusivamente sulle
sue patatine salate, gusto paprika...
- Cho ,allora, che ho appena detto?- chiese sorridente, sperando in una risposta che non fosse un "gnam" o un "chomp".
Il ragazzo si voltò verso di lei, il viso e il contorno delle
labbra ricoperto dal sale e da piccole briciole, e la guardò
stralunato.
- Hum....- ci pensò qualche secondo- ...scusami Ino-chan, ma
credo di aver perso qualche punto del discorso.....-sorrise
innocentemente, mentre il viso di Ino cominciava a diventare rosso
fuoco, gli occhi si assottigliavano per l'ira..
-Dannazione a te!!! Io ti faccio un discorso serio e tu che continui a
mangiare indisturbato..- sbottò la giovane, alzando gli occhi al
cielo bianco con un sospiro.- i tuoi genitori non ti hanno ancora
insegnato che, quando qualcuno ti parla, tu per educazione devi smettere
di mangiare?-
- Veramente..- continuò il ragzzo paffuto- ...facciamo tutti
così in famiglia..-disse, fermamente convinto delle sue parole.
Ino non potè controbbattere più di tanto dal momento che
la famiglia Akimichi era nota proprio per la sua ingordigia e la sua
"buona forchetta", così si limitò a lanciargli un
ulteriore occhiata mentre lui spostava lo sguardo
alternativamente su di lei e sulle patatine, lievemente
imbarazzato.
Le fece tenerezza. Era sì, grassottello e tondeggiante, talvolta
cocciuto o fifone, ma proprio per quel motivo aveva un'aria coccolosa e
molto dolce che le faceva venire la voglia di strapazzarlo come un
peluches. A quel pensiero rise di sè per il suo
comportamento infantile e tornò alla realtà dandosi un
leggero schiaffetto mentale.
- Ino...- la chiamò il compagno di team titubante, toccandole una
spalla, gli occhi fissi su qualcosa sopra di loro.
La ragazza
seguì il suo sguardo e rimase sorpresa vedendo il rametto di
vischio a pochi metri da loro...
Arrossì, capacitandosi della
situazione, guardando l'amico di sottecchi; si stava torcendo le
mani,nervoso e con le guance rosse dall'imbarazzo, borbottava tra
sè insicuro...Non ci pensò più di tanto e si
sporse a dare un affettuoso bacio sulla guancia dell'Akimichi che
sobbalzò, stupito.
- Su andiamo Cho, devo ancora finire di spiegarti perchè l'olio
è più salutare rispetto al burro, muoviti-
esordì tornando seria e superficiale,mascherando le proprie
emozioni e il cuore che le batteva, superando Choji di qualche
passo, mentre questo, ripresosi dalla trance, si grattava
il capo confuso
e con un sorriso,la seguiva.
Dopotutto c'era qualcosa che le piaceva, oltre le sue solite patatine...
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Durante tutti questi piacevoli e stupefacenti avvenimenti, una ragazza
con due chignon sul capo, una giubba da jonin,sciarpa e guanti, era
rimasta sul ramo di un alto e imponente albero, proprio dove l'Hokage
aveva sistemato il vischio, ad attendere ed osservare furtiva tutto
ciò che accadeva là intorno, concentrandosi sulla figura
di un giovane dai lunghi capelli scuri e occhi color ghiaccio che si
allenava a qualche metro da lei, incurante del suo sguardo sulle spalle
e su ogni suo movimento del corpo.
- Uff è tutto inutile oramai...-disse tra i denti, mestamente- aspettare che lui....Sono impazzita..- concluse scuotendo il capo.
Fece per andarsene, voltandosi, quando un igombrante figura verde, in
calzamaglia, le blocco la strada. Gai-sensei avendola avvistata non si
sà come sull'albero,era andato a controllare se stesse bene.
- Mio piccolo fiore di loto...Cosa fai qui al freddo??- le chiese
guardandola stranito, spostando subito dopo lo sguardo sullo Hyuga
più in là. Sorrise, mentre la ragazza avvampava colta nel
segno.
- N- nulla Gai-sensei, osservavo...- si guardò rapidamente
intorno- il panorama innevato..la neve è proprio bella, sa...-
spiegò con una semplice alzata di spalle.
L'uomo verde la squadrò confuso poi annuì fermamente e scomparve senza una parola...Mah.
Uff...L'ho scampata- sospirò Tenten, allontanandosi.
Scese dal grande albero, cominciando a camminare nella neve poco
profonda, leggermente infreddolita. Avrebbe dovuto indossare qualcosa
di più pesante, ma tra tutto quel subuglio di emozioni che le
provocava parlare con un certo Hyuga, non era riuscita a concludere
niente quella mattina.
Ormai poteva chiaramente ammetterlo a se stessa. Si era innamorata del
suo compagno di squadra, il freddo Neji che lei ammirava da parecchio
tempo finchè quel sentimento non era mutato in altro. Il jonin
aveva guadagnato parecchi punti sia nel proprio clan, che nel lavoro e
nei compiti che svolgeva. E comunque con lei si era dimostrato sempre
più cortese, cercando di dimostrarsi meno rigido nei loro
pomeriggi passati ad allenarsi insieme.
- Prenderai freddo così..- una carezzevole voce alle sue spalle
la fece arrestare sul posto mentre una calda giacca bianca le veniva
posata sulle spalle. Per poco il cuore non le corse fuori dal petto.
- Ehm...ti ringrazio Neji. Ero da questa parti..- cominciò a
giustificarsi lei. Non poteva confessargli tutto ciò che
provava. Aveva sbagliato a cercarlo, non era pronta.
-Eri venuta per dirmi qualcosa, no? - chiese inarcando un sopracciglio
scuro e guardandola con gli occhi candidi, mentre lei boccheggiava
arrossendo. Non era certo uno stupido e sicuramente l'aveva notata. Che
figura.
-Sì, ma guarda caso, mi sono dimenticata di cosa volevo
parlarti. Te lo dirò appena mi verrà in mente.- sorrise
lievemente con le guance rosate e gli occhi cioccolato che parevano
brillare, per quanto quella ragazza fosse allegra.
Lui quasi le invidiava quella spensieratezza e quell'allegria. Quel sorriso.
Tenten fece per andarsene sul serio stavolta, superandolo di qualche
passo verso l'entrata imponente del villaggio, dove si vedevano
brillare diverse luci colorate e si sentiva il vociare dei bambini.
- Aspetta un secondo... -
D'un tratto lui la trasse a sè per il polso, con un gesto
fluido, posando la sua bocca contro quella di lei che rimase allibita.
Dopo un' iniziale sorpresa anche lei si lasciò coinvolgere dal
bacio, mentre piccoli fiocchi di neve ricominciavano a cadere dal
cielo, in una lieve danza. Si separarono dopo un pò, entrambi
rossi in volto.
- Neji...- iniziò lei ansante, guardandolo sorridere lievemente. Neji sorrideva.
- Bhè Ten...- iniziò lui abbracciandola e
avvicinando le sue labbra al suo orecchio- c'era il vischio, è
tradizione..-
Tutto il resto fu accompagnato dalla cristallina risata di lei..
Salve a tutti/e miei cari e mie care!!! Come state??
Vi posto una piccola shot che
avevo scritto qualche Natale fa, ma non avevo pubblicato perchè
non mi piaceva. Ora l'ho rivista e corretta e spero vivamente che la
apprezziate.
Baci, tenny_93.
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