Fuoco&Ghiaccio- La Neve.
BurnxGazel.....
spero vi piaccia!
Dru
Leggeri fiocchi di neve danzavano nell'aria, posandosi silenziosamente
sui passanti.
Burn fece una smorfia quando uno di essi gli si posò sul
naso.
Io odio la neve!
Il rosso lanciò un' occhiata all'albino, che camminava
tranquillo di fianco a lui, osservando con un sorriso
accennato i fiocchi di neve che gli danzavano intorno.
Gazel adorava la neve tanto quanto Burn la odiava.
Adorava uscire con gli amici a giocare a palle di neve, vestito solo
con una maglietta e dei pantaloni leggeri, mentre gli altri erano
imbacuccati nei loro piumini di lana. Gazel aveva il freddo nel sangue,
e Burn non poteva fare a meno di chiedersi come facesse a non sentirlo
mai. Stavano camminando da qualche minuto e già non
si sentiva più le dita dei piedi.
All'improvviso Gazel iniziò a correre e Burn si
affrettò a seguirlo, chiedendosi cosa mai avesse visto
l'albino. Si fece largo tra la folla fino a raggiungerlo, ma quando
vide che cosa aveva attirato l'attenzione dell'amico si girò
per tentare di darsela a gambe. Ovviamente Gazel lo afferrò
prima che potesse fare anche un solo passo, e lo trascinò di
peso verso la biglietteria della pista di pattinaggio.
Con sommo orrore del rosso, pochi minuti dopo si ritrovò
attaccato al pannello di plastica bianca a bordo pista; mentre Gazel
volteggiava sicuro, attirando gli sguardi degli altri pattinatori.
Sembra un angelo.
Un angelo di ghiaccio.
Burn si diede mentalmente dello stupido, mentre tentava
-inutilmente- di non fare la figura dell'idiota.
Dopo l'ennesima giravolta l'albino si fermò davanti al
compagno, tendendogli poi una mano. Il rosso scosse la testa e si
aggrappò più forte al bordo, non osando guardare
negli occhi l'altro. Gazel sbuffò, poi afferrò la
mano del rosso e lo tirò verso il centro
della pista. Preso alla sprovvista, Burn barcollò
per lo strattone e cadde addosso all'albino, che non riuscì
a frenare la caduta.
Burn trattenne il fiato, il viso a pochi centimetri da quello
di Gazel. L'albino non potè fare a meno di restare incantato
a guardare gli occhi gialli del compagno, caduto sopra di lui.
Come ferro attirato da una calamita, il rosso non potè fare
a meno di avvicinare il viso a quello del compagno, fino a portare le
loro labbra a sfiorarsi.
Fu un contatto breve, intimo, ma carico di significato.
Durò meno di un battito di ciglia e spesso Gazel si chiese
se non se lo fosse soltanto immaginato.
Ma quel giorno, su quella pista, nacque qualcosa.
Qualcosa che sarebbe cresciuto pian piano, fino a sbocciare in qualcosa
di splendido e meraviglioso.
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