Arancione, Paciock.

di _Marika_
(/viewuser.php?uid=41914)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Albus Silente aggiunse un'altra zolletta di zucchero al suo tè, prendendosi tutto il tempo necessario per osservare la donna che gli sedeva di fronte da sopra gli occhiali a mezzaluna.

Era giovane, graziosa e minuta. Vestiva semplicemente, al modo babbano, e una massa di capelli grigi le incorniciava il viso rotondo.

Quanti anni avete detto di avere, signorina Roke?”

Ventisette”.

Ventisette” ripeté il preside. Non li dimostrava. Pareva perfino più giovane di alcuni studenti. A parte per i capelli, ovvio. Che colore inusuale.

Silente sorseggiò il suo té alla menta. Era la prima volta che una donna nella sua... condizione si proponeva come insegnante. Per un lungo momento aveva pensato di rifiutare.

Una maganò, anche se cresciuta nel mondo magico, avrebbe creato troppi inconvenienti.

Ma poi aveva osservato i suoi occhi.

E la soluzione a tutti i problemi era apparsa ovvia come la luce del sole.

Mi avete convinto, signorina Roke. Sono lieto di dirle che da domani potrà occupare la cattedra di Babbanologia”.

Destiny Roke sorrise. Un sorriso così radioso che assicurò al Preside che stava facendo la scelta giusta.

Naturalmente” aggiunse l'uomo dopo un po' “per qualche tempo le affiancheremo ad un altro insegnante che possa aiutarla e spiegarle come funzionato le cose qui. Dev'essere quantomeno strano per una -mi perdoni l'espressione- senzabacchetta”.

In effetti lo è, Preside” ammise la donna, stringendosi nelle spalle “ma credo anche che riuscirò ad adattarmi in fretta”.

Oh, lo credo anch'io” rispose Silente con un sorriso.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=893060