There’s
just one thing
that
I need to hear
Before I walk away
for
the last time
There’s just one thing
that
I need to see
Before I take this chance
and
set us free
Don’t
forget me
Don’t regret me
Don’t suspect me
Don’t neglect me
Don’y forget me – Way Out
West
Il tempo di
tacere era finito. Aveva bisogno di parlare,
urlare contro di lui. Aveva bisogno di chiarire tutta quella maledetta
situazione. Aveva bisogno di parlare dei suoi sentimenti verso di lui,
semplicemente.
Le dita
prudevano contro il tessuto della gonna che
continuava ad allisciare. I boccoli castani racchiusi in uno chignon
basso. Gli
occhi spenti, a furia delle lacrime versate.
Era tutta colpa
sua. Non avrebbe mai dovuto innamorarsi di
lui, non di Malfoy. Come aveva potuto esser così
incosciente! E come aveva
osato lui mentirle, non dirle semplicemente:
“Sai,
Granger, sono sposato, quindi evitiamo.”
No. invece no.
L’aveva sedotta, portata a letto, e illusa.
Colpa di lei e
di quel lavoro. Non avrebbe mai dovuto
accettare di lavorare con lui.
Stesso ufficio,
stessa aria.
La colpa era
sua quanto di lui.
Era colpa sua
se aveva mentito, se aveva detto di non
amarlo, di disprezzare lui e quello che c’era stato. Era
tutto una menzogna. Lei
non era fuori da quel rapporto. Neanche lontanamente.
Ora un sottile
strato di legno la separava dalla testa
bionda. Il petto si alzava frenetico. Le mani ancora intente ad
allisciare la
gonna lungo i fianchi.
Era il momento.
Ora o mai più.
Aprì
di scatto la porta, sigillandola con l’ausilio della
bacchetta.
Lui la
guardò, in evidente attesa. Ogni tanto abbassava lo
sguardo su qualche pratica in attese che lei parlasse.
Contava nella
mente Hermione Jean Granger. Contava, cercando
di rilassarsi, cercando di non esplodere.
Si
avvicinò al ragazzo. Lui si voltò a guardarla,
poi si
sollevò, troppo stanco di star seduto. Forse semplicemente
troppo curioso di
sentire quello che lei aveva da dire.
“Ho
mentito, –inspirò, rilasciando l’aria a
poco a poco- non
sono fuori dal nostro rapporto. Al contrario. Ci sono talmente dentro,
che son
qui, ora davanti a te a supplicarti. A rendermi ridicola. Ad
umiliarmi.”
“Granger..”
cercò di interromperla lui.
“Stà
zitto. Tu dici Granger e io grido, dovresti saperlo no,
Malfoy? Quindi stà zitto e lasciami parlare.”
sorrise al ragazzo, lui annuì
sorridendo di rimando.
“Bene.
Draco, la
tua scelta è semplice. Molto semplice in realtà.
O lei o me. Certo lei è tua
moglie, bellissima, elegante. Io non sono così, hai ragione.
Io sono
semplicemente Hermione Granger, testarda, coraggiosa, senza peli sulla
lingua. Ma
io ti amo, Malfoy. Ti amo in un modo in cui non ho mai amato nessuno,
in un
modo incredibile. Certo di amare il tuo essere altezzoso, i tuoi
difetti. Potrei
mollare tutto, ogni cosa, per te se solo tu me lo chiedessi.
Ciò che mi porta a
odiarti mi spinge ad amarti. Per cui, furetto,
prendi me. Scegli me. Ama me. Io
ora me
ne vado a casa, e se tu decidessi di chiudere con Astoria, beh mi trovi
lì.”
Senza attendere
una sua parola uscì dall’ufficio e prese a
correre verso l’uscita dell’edificio.
Ci era
riuscita. Aveva parlato. Aveva scelto di parlare, di
esporsi.
Ma il problema,
il dilemma era un altro.
Lui, chi
avrebbe scelto?
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