Gocce
di Sherry
CONFUSIONE
Non riuscì a chiudere occhio. La sua piccola manina sudata
stringeva forte la chiave del laboratorio. Cosa doveva fare? Era la domanda che
si era posta almeno dieci volte da due ore a quella parte. Quando capì che
restare ancora a letto le risultava impossibile, si alzò. Teneva cha chiave
come ciondolo di una collanina. La voleva sempre con sé.
Scese in cucina e aprì il frigo. Avrebbe voluto bere
qualcosa di forte, per potersi nuovamente estraniare dal mondo che le girava
vorticosamente intorno: quel mondo che
correva forte e non si preoccupava minimente di lasciarla indietro. Sì, avrebbe
voluto bere qualcosa di forte. Ma ogni nome di un alcolico le ricordava gli
uomini dell’Organizzazione.
Avrebbe potuto bere Gin? No, sarebbe stato come iniettarsi
il veleno in corpo. Vodka? No, era troppo grosso per essere digerito.
Sorrise nella penombra della stanza. Cosa andava a pensare?
Forse avrebbe dovuto bere un po’ di Sherry per tornare in sé.
Che battuta pessima. La mancanza di sonno le aveva tolto
ogni capacità di ragionamento. Vide, in fondo al frigo, una bottiglietta di
birra. Non c’era nessun membro dell’Organizzazione che si chiamava “Birra”.
Quella avrebbe potuto berla. La prese in mano, per poi riporla subito dopo al
suo posto. Cosa stava facendo? Una bambina come lei rischiava di ubriacarsi in
due minuti per un solo bicchiere. E di certo, non avrebbe potuto recarsi a
scuola ubriaca fradicia.
Erano solo le sei. Aveva ancora un’ora per rimanere in pace
con se stessa.
---- ---- ---- -----
Conan scese le scale di corsa, seguito da Ran. Quel giorno aveva fatto davvero tardi. Tutta colpa di Goro che aveva impedito loro di dormire, trasformandosi
come al solito in un trombone mentre dormiva. Non ce la faceva più a sentire Goro russare ogni santa notte: nemmeno le porte chiuse
riuscivano a fermare quel rumore infernale. Quanto rimpiangeva la sua vecchia
vita.
-Ai, ti prego, sbrigati a trovare quel maledetto antidoto..-
Anche se, in realtà, c’era un problema che aveva iniziato a
porsi solo in quell’ultimo periodo. Che ne sarebbe stato di Conan, se lui fosse
tornato Shinichi? Quale scusa avrebbe dovuto
raccontare a Ran? O forse, sarebbe stato meglio
smetterla con tutte quelle bugie, e parlare sinceramente con la sua amica di
infanzia? Ci avrebbe pensato, ma solo una volta tornato grande. Per adesso, era
inutile porsi problemi che non sussistevano.
Per strada, trovarono Sonoko che
li aspettava. Continuava a camminare avanti e indietro, come innervosita. Poi,
appena li vide, sbottò: “Si può sapere che fine avevate fatto? Stavo per
andarmene!”
“Scusaci Sonoko, ma ci siamo
svegliati tardi, è stata una nottataccia.” Si affrettò a spiegare Ran.
Conan si guardò intorno. Dov’era Ai? Di solito passava
sempre a prenderlo, e si incamminavano insieme a scuola. Forse non stava tanto
bene. Guardò il cellulare, ma non c’era nessun messaggio. Che fosse successo
qualcosa?, si chiese improvvisamente.
Ma no, cosa andava a pensare. Di certo si era stufata di
aspettare ed era andata avanti da sola.
La trovò davanti a scuola, insieme ad Ayumi
e agli altri.
“Conan, sei in ritardo! Muoviti!” lo chiamò Genta, mentre oltrepassavano il cancello. Conan corse loro
incontro, salutandoli. Poi, il suo sguardo si spostò su Ai. La bambina sembrava
stanca, profonde occhiaie scure le solcavano il viso. Aveva lo sguardo velato
da un leggero senso di malinconia e camminava a testa bassa. Era di poche
parole, ma di quello non c’era da stupirsi.
“Dormito male anche tu, eh?” le disse Conan, mentre
entravano in classe e si sedevano vicini.
Ai non rispose. Si limitò a prendere il libro dalla cartella
e a aprirlo. Poi, appoggiando il gomito sul banco e il mento sulla mano, si
lasciò andare in un sospiro.
-Impassibile come al solito.- pensò Conan, sorridendo. Ai
era senza dubbio la ragazza più strana che avesse mai conosciuto. Anche se, in
realtà, l’aveva conosciuta solo come bambina. Non l’aveva mai vista come Shiho, tranne una volta. Ne aveva solo sentito la voce
quella volta all’hotel, mentre era impegnato in una lotta contro il tempo per fermare
Gin e Vodka. Lei, invece, aveva avuto l’occasione di vederlo come era davvero,
come Shinichi, quella volta alla recita. Aveva avuto
l’occasione di parlargli in tutta tranquillità. Chissà com’era la vera Ai.. ma
cosa andava a pensare? Doveva finire di completare l’esercizio per casa, che
lui non aveva fatto. Prese il libro di matematica e cercò la pagina.
Vide il libro di Ai scivolare sul suo banco.
“Copialo pure, se vuoi.” Gli disse lei, con voce fredda,
senza guardarlo.
“Grazie, ma sarebbe preoccupante se non riuscissi a farlo da
solo.” Disse ridendo, e iniziando a scrivere.
Non ottenne risposta. In attesa che entrasse la maestra, Ai
aveva appoggiato la testa sul banco e chiuso gli occhi. Sembrava davvero molto
stanca. Conan pensò di porle quella domanda che gli gironzolava in testa da
molto tempo.
“Ai..”
“Che c’è?” chiese lei, senza muoversi di un millimetro.
“Come procedono le ricerche sull’antidoto?”
Colpita al cuore. Ai spalancò gli occhi all’improvviso,
mettendosi a sedere. Non si aspettava quella domanda così diretta proprio in
quel momento. Che Conan avesse fiutato qualcosa?
“Come al solito.” Mentì.
“Stai bene, Ai? Mi sembri strana. Oggi non mi hai nemmeno
aspettato. Non sarà successo qualcosa, vero?”
Conan divenne sospettoso. Aveva capito che qualcosa
preoccupava la mente della bambina. E, nella sua spropositata curiosità di
detective, curiosità che spesso rischiava di tramutarsi in indiscrezione, era
deciso a scoprirlo.
“Cosa vuoi che sia successo? Eri in ritardo, e sono andata
avanti. Pensavo non venissi a scuola, oggi.”
Si sforzò di sorridere, per smorzare i sospetti dell’amico.
Non doveva venire a conoscenza di nulla, non ancora. Era ancora troppo presto,
lei era ancora troppo confusa. Si riprese il suo libro, mentre la maestra
entrava in classe e i bambini si alzavano in piedi per salutarla.
Ai si girò un attimo e incrociò lo sguardo di Conan. No, non
era lo sguardo di un bambino, non era lo sguardo di Conan. Era lo sguardo di Shinichi, che la fissava con due occhi imperscrutabili.
Ritornò a concentrarsi sul libro. In cuor suo, sapeva di non
averlo convito.
Salve a
tutti =) per prima cosa, mi scuso per il ritardo! Ma è stata una settimana
orribile, piena di compiti e interrogazioni!! Comunque sia, per prima cosa
voglio ringraziare Ran Mouri, izumi_curtis e Kishra per le
loro recensioni =) siete state davvero gentili!! Grazie anche a floravik e Lilla95 che hanno la storia tra le
ricordate.. e sempre Lilla95 e izumi_ curtis e Sweet96 e infernapenergy per avere la storia tra le seguite!
In una
delle recensioni mi è stato fatto notare che spesso lascio spazi tra le varie
frasi, anche dove non dovrebbero esserci.. il problema è che Word me li dà
automaticamente =( spero non vi dia troppo fastidio.. in caso contrario,
ditemelo e vedrò di rimediare!!
Dal
prossimo capitolo la storia entrerà più nel vivo! Aggiornerò il prima possibile=)
Un bacione,
_Flami_