RINGs
... Ding
Dong
Autore:
Eire
Avvisi:
Fluff, Angst (giusto un pizzico).
Beta: (Capitoli I/IV) Clodia^
(Capitoli V/X) Stefania.
Data
di pubblicazione: 17/12/2011
Terminato il: 25/05/2012
Note:
Finalmente ci sono riuscita (:
Questa è la prima parte della prima OS che scrivo sugli
SHINee,
non ricordo nemmeno quanto tempo sia passato dall'ultima volta che ho
pubblicato qualcosa xD
Mi sono
auto
concessa la licensa di ribattezzare
Kim Song Dam in
Kim Sujong,
semplicemente perchè mi piace il diminutivo Sujo xD
Lascerò delle note esplicative al termine della storia con
la
spiegazione anche della citazione in latino e il particolare
significato che ha per
RINGs.
Questa storia è dedicata alla mia 2Min shipper preferita, fra
♥
(:
Buona lettura ~
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quella santa donna
di ~Maryon
[grazie mille Ryon :3
♥]
Per Aspera
sic itur ad Astra.
[ Cit. Seneca
]
Gli anelli
vengono creati in coppia,
ognuno ha un compagno al quale ricongiungersi.
Ieri sera sono rimasto sveglio fino a tardi, anzi, sarebbe
più
corretto dire che non ho proprio dormito, e per questo devo ringraziare
solo quella testa dura del mio migliore amico Kim JongHyun.
Anche la sua ennesima delusione d'amore.
Certo, non era l'
amore
con la '
A'
maiuscola, ma sono sicuro che ad infastidirlo di più fosse
la
causa
del rifiuto.
E' stato scaricato dall'ennesima ragazza, con le medesime parole, con
la stessa scusa: « Sono innamorata di un'altro. »
E l'altro in questione è sempre lo stesso:
Choi
Minho. E' considerato un ragazzo straordinario, il
migliore
in qualsiasi cosa lui faccia: a scuola ha voti altissimi, un asso del
calcio, senza disdegnare il Basket o l'Atletica. Fastidiosamente
perfetto, sempre sorridente e di buon’umore. Stranamente,
invece
di essere nello spietato mirino dell'odio di tutti, non c'è
anima viva che parli male di lui.
Vale lo stesso anche per me, non ho mai avuto modo di parlargli,
essendo lui di una classe superiore, ma il ragazzo che io vedo da
lontano ha sempre un sorriso gentile e mi piace abbastanza.
Putroppo lo
Hyung
non si è risparmiato nell'
ostentare il suo odio, ha continuano a lamentarsi per tutta la notte, a
nulla sono servite le mie parole di consolazione anzi, mi ha ignorato
continuando ad infierire su un'istantanea del malcapitato che
inconsapevolmente gli ha rubato Mi Hi Lim, la ragazza più
bella
che frequenta il mio anno.
Al momento, lui se la canta allegramente nei corridoi della scuola
mentre io ho un mal di testa che mi fa sentire come se fossi appena
sceso da un otto volante.
- Kim JongHyun, o la smetti o giuro ... - sento la testa diventarmi
pesante e dopo pochi attimi un dolore lancinante provenirmi dalla
fronte.
Perchè il
pavimento è così vicino?!
Iniziano a bruciarmi gli occhi, li chiudo.
Sento freddo.
A svegliarmi è il vociferare continuo di più
persone insieme, sembrano entusiaste di qualcosa.
Percepisco un leggero peso sulla fronte, e sfiorandolo scopro che si
tratta di un impacco di ghiaccio.
Ecco perché
avevo freddo.
Di scatto provo a mettermi seduto oltre all’ennesimo capogiro
provo la bruciante sensazione di essere sotto i riflettori, osservato
da tante, troppe, persone. Forse sono stato troppo precipitoso, dato
che mi coglie l’ennesimo ma leggero senso di vertigine. Porto
la
mano sulle tempie e massaggiandomi piano la cute noto un enorme
rigonfiamento poco più in su della fronte, e mi fa male.
Ignoro il dolore e mi preparo a perlustrare la stanza in cui sono
sdraiato: alla mia destra, seduto su uno sgabello, c'è quel
disgraziato di Kim JongHyun che mi fissa apprensivo, si sta tormentando
i capelli passandoci più volte le mani come a volerli far
stare
più dritti di quanto già non siano; dagli occhi
leggermente rossi traspaiono i primi segni di una nottata trascorsa
tutt'altro che bene.
Accanto a lui una decina di ragazze, tutte con lo stesso desiderio
nello sguardo e un sorriso per niente rassicurante, mi fissano
eccitate. Arrossisco, sorpreso ma più allibito, capendo che
quegli occhi
spaventosi
sono posati proprio su di me.
Riporto lo sguardo sul mio amico d'infanzia non riuscendo a spiegarmi
il perché di così tanto e improvviso interesse
nei miei
confronti. Intuendo i miei dubbi, inizia a mimare qualcosa riferendosi
alla mia mano, al che la guardo confuso: non mi sembra di essermi
mutilato nulla, uno, due, tre ... le dita ci sono tutte e cinque,
nessuna falange mancante, l'anello risplende sul dito medio e ...
rivolgo nuovamente lo sguardo sul mio amico; mi sta mostrando il medio,
rimango interdetto, poi ci arrivo:
l'anello.
E' l'anello che fissano con così tanta venerazione, non me.
Cerco di far finta di non vederle.
- C-Che cosa è successo? - chiedo esitante, rivolto comunque
alla folla di spettatrici.
-
Fungo,
sei svenuto! - risponde una voce in fondo
alla stanza che sento avvicinarsi a noi, con il tipico atteggiamento di
una diva di Hollywood appare un ragazzo con indosso un camice bianco,
più che ragazzo penso assomigli in modo imbarazzante ad una
bambolina di porcellana; non che io sia tutta questa
virilità,
ma lui mi batte di gran lunga: ha il viso diafano incorniciato da un
caschetto di lisci capelli biondo grano, la frangia gli copre
diagonalmente il viso, e quando vedo quelle piccole labbra carnose
aprirsi in uno splendido sorriso mi ritrovo disarmato ed ancora
più confuso.
- Hai un po' di febbre, e da quanto ha detto il
Nano
- continua indicando JongHyun, - a volte hai degli attacchi per via di
una grave anemia, perciò riposati un altro po' prima di
ritornare a casa. - Nel mentre si fa spazio tra le ragazze starnazzanti
che sembrano rapite anche da lui - Capisco che vogliate stargli vicino,
ma cosa c'entra il
Fungo?
-
- Io non sono un fungo! - protesto per nulla d'accordo sul soprannome.
Mi sta guardando con uno sguardo
materno
che poco mi
convince, - Ehi, guarda che non sono mica un bambino! - mi lamento ma
come unica risposta ottengo solo di ricevere una leggera pressione,
sempre con quell'espressione da
donna vissuta,
sulla
spalla e ritornare in posizione supina.
- A chi vogliono stare vicino? - chiede il mio amico leggermente
corrucciato, penso che nemmeno a lui piaccia l'appellativo che
la
Chioccia
gli ha affibbiato.
Raggira risolutamente il mio lettino e, accostandosi a quello vicino
scosta la tendina che funge da separé, quel poco che serve a
far
intravedere un ragazzo dormiente che mi da le spalle.
- Le signorine sono qui per questa
Ranocchietta!
- sorride apprensivo accarezzandogli la testa.
Nemmeno pochi istanti, vedo il ragazzo girarsi verso di noi, con un
piccolo sorriso: - Ranocchietta a chi, Kim Kibum? -
E' a dir poco attraente e ha un aspetto vagamente famigliare: viso
pulito incorniciato da folti capelli bruni, due grandi occhi da
cerbiatto al cioccolato fondente, labbra piccole e carnose,
aria gentile.
Guardando meglio,
mi
sembra di conoscerlo per davvero.
- Ahh, sei sveglio! - a farmi riprendere dalla sorpresa del momento
è
Mamma-Chioccia,
Kim Kibum.
- Nessun essere umano sarebbe capace di dormire con questo casino. - si
lamenta con un broncio rivolto alle ragazze alle mie spalle che
prontamente sviano lo sguardo, imbarazzate.
Poi, sembra notarmi e ...
rimane
gelato. Lo vedo
impallidire e voltandomi noto che è successo lo stesso anche
a
JongHyun.
- Ehi, che succede a voi due? - chiede Kim Kibum e contemporaneamente
si leva un - Ahhh! - con tanto di occhi a forma di cuoricini da parte
delle ragazze.
La testa ha ripreso a
farmi male.
- Ha parlato! - strepitano in modo decisamente troppo estasiato
guardando il bell'addormentato. Nemmeno fosse una scimmia in giacca e
cravatta.
- Scusatemi, ma perché non andate al suo di capezzale invece
di
disturbare il mio amico?! – domanda tra i denti JongHyuh
Hyung.
E' infastidito,
è chiaro.
- Per il suo anello -, risponde indicandomi Mi Hi, apparsa dal nulla.
- Il
mio
anello?-
- Sì, quel cerchio d'oro e argento che hai infilato nel
medio,
hai presente? - fa sarcastica un'altra ragazza davvero bella, mi sento
arrossire.
- Si dice che le persone che hanno gli anelli di una stessa coppia sono
destinate a
stare insieme,
imprescindibilmente.
- spiega una
terza.
- Io ... veramente ... non so -, balbetto intimidito. Di
preciso,
cosa
vogliono da me?
- Ha il tuo stesso anello, Minho
Ssi! - nota
più sorpreso di me lo
Hyung in camice,
fissando in modo piuttosto eloquente il mio vicino di lettino e questa
volta tocca a lui avvampare.
L'ho già
sentito il suo nome.
- Davvero!? - chiede Minho
Hyung.
- Sì, e visto che tu non ricordi dove lo hai preso, vorremmo
sapere dal
Fungo
dove lo ha comprato. -
Prendo un lungo respiro e sorvolo sul modo in cui mi hanno chiamato,
tanto lo so che se finissi tra le grinfie di queste
streghe non
ne uscirei vivo.
- Io ... veramente ... non me lo ricordo nemmeno io ...
cioè,
è stato tanto tempo fa. - mi scuso portandomi una mano sulla
fronte che ha ripreso a pulsare freneticamente.
Kibum
Hyung
accorgendosi del mio malanno manda via
le ragazze e JongHyun dalla stanza accusandoli di far troppa confusione
e, informando il bell'addormentato che avrebbero dovuto parlare
più in avanti, esce dalla stanza lasciandoci soli.
- Comunque piacere, io sono
Lee Taemin
- mi presento sorridendo in sua direzione.
Ma lui si alza e, continuando ad ignorarmi, indossa la felpa che
probabilmente si era tolto per stare più comodo e si
avvicina
alla porta che si affaccia sul corridoio, dal quale si sentono ancora
le ragazze lamentarsi.
- Mi aspettano grossi guai a causa tua,
Choi
Minho comunque. -
sbuffa prima
di uscire dalla stanza.
E' alterato, anche se quello indisposto dovrei essere io.
ঢ&ম
Tutti, e dico
tutti,
sanno del
mio
anello.
Anzi, tutti sanno dei
nostri
anelli, il che è decisamente peggio.
La voce si è sparsa con una tale velocità che non
ho
nemmeno avuto il tempo di respirare, sono sommerso da ragazze su
ragazze che vogliono sapere di questo maledetto coso e di conseguenza
anche i rapporti tra me e quel Choi Minho.
Non capisco perché si agitino tanto, la prima e unica volta
in
cui gli ho rivolto la parola mi ha a malapena guardato in viso.
E adesso durante la ricreazione, quando potrei trovarmi benissimo nel
giardino di scuola a godermi un po' di fresca aria autunnale, sono
costretto a scappare da una classe all'altra in cerca di un posto
sicuro dove nascondermi prima di riprendere le lezioni pomeridiane.
Alla fine decido realmente di uscire dall'edificio scolastico e di
dirigermi verso la palestra, più precisamente dietro il
magazzino degl'attrezzi dove sono solito andare ad esercitarmi per le
coreografie di danza; quando ci vado so di essere solo quindi,
perché non provare!?
Come non detto.
Sento delle persone che parlottando si avvicinano, perciò
filo
di corsa verso l'edificio più vicino, purtroppo per me non
avevo
fatto i conti con le ragazze del Club di Atletica, che mi circondano
all’istante. Mi sembra di partecipare ad una caccia all'uomo
dove
io sono la preda.
- Piacere di conoscerti, io sono Park Miyon ... vorrei ... - si
presenta una ragazza, uscita dal branco.
- Io sono Lee Taemin - soffio a mia volta con un sorriso e un piccolo
inchino - ... mi dispiace, se anche tu vuoi sapere dell'anello io non
posso esserti d'aiuto. Purtroppo è un oggetto che ho
comprato
parecchio tempo fa e non ricordo dove. -
Sorrido di uno di quei sorrisi tirati di circostanza che si fanno
quando non si ha un bel niente da dire, e spero che lei capisca il mio
rammarico per non ricordarmene.
- Allora.Dacci.L'anello. - mi ordina Park Miyon, lasciandomi a bocca
aperta.
Prego?
- Non posso, cioè ... non voglio. - Odio il fatto che lui
abbia
il mio stesso anello, ma da qui a rinunciare ad esso mi sembra un passo
troppo
drastico.
- Perchè no?! Tu che te ne fai? Choi Minho nemmeno lo
conosci, o
forse ci nascondi qualcosa? – mi domanda fissandomi sottecchi.
- NO. - rispondo deciso, -
Anche
per me è importante. - affermo ambiguamente.
- Pensavo che tu fossi un tipo timido e tranquillo invece sei una serpe
-
-Sei un essere spregevole –
- Sei orribile! –
Iniziano ad insultarmi a raffica, una dopo l'altra.
- Non vi sembra di esagerare? – chiedo facendo un passo
indietro, conoscendo già la risposta.
Iniziano decisamente ad esagerare, quel tipo è solo un
ragazzo.
Nemmeno fosse una celebrità, ed è anche piuttosto
maleducato ... e antipatico.
- Tu che ne sai di come si può soffrire quando non vieni
ricambiato o addirittura ignorato dalla persona che ami? - mi accusa
l'ennesima bella ragazza, questa volta con le lacrime agl'occhi.
Inizio decisamente a sentirmi a disagio con questa storia, non mi piace
essere offeso gratuitamente e ne tanto mento far piangere persone che
non conosco, non sono mica un orco.
- Mi dispiace ... Io, non lo so. - Indeciso sul da farsi corro via,
diritto verso il capannone degli attrezzi.
Corro più forte che posso, lo sguardo fisso a terra
finché non investo qualcosa, o meglio, qualcuno.
- Ahi ... tutto intero? - mi chiede gentile, dopo una prima
esclamazione di dolore.
- Scusami, stavo scap-p ... - mi blocco riconoscendo nel ragazzo a cui
sono appena andato addosso anche la causa di tutti i miei mali.
- Tu! - esclamo furibondo, quasi sull'orlo delle lacrime. - E' tutta
colpa tua! - lo accuso puntandogli l'indice sul petto.
Lo vedo chiaramente alterarsi, al che mi chiedo se ho fatto la cosa
giusta sfogandomi su di lui.
- Guarda ragazzino, che anche io sto passando dei guai a causa tua. Non
bastava l'essere seguito adesso mi perseguitano nel senso
più
letterale della parola ... e poi, -
Perchè questo
cambio di tono? - ... è raccapricciante essere
accoppiato ad un ragazzo simile. - conclude con un'arroganza inaudita,
quasi a voler dire che chiunque altro, tranne me, gli sarebbe andato
bene.
COSA? -
Guarda che è lo stesso anche per me ... - affermo sulla
difensiva.
- E' reciproco, allora. - dice con uno sguardo per niente amichevole -
Ma, quell'anello ... è piuttosto vecchio, uh? -
Che
soffra di un disturbo di personalità multipla?
- Ehm... sì, lo porto da molto tempo, mi piace. -
L'ho acquistato circa un
tre anni fa. Inizialmente lo portavo
sempre al collo appeso ad una catenina, poi un giorno dopo essermelo
tolto mentre ballavo l'ho lasciato a terra. Quando ci sono tornato non
l'ho più trovato. La catenina era lì, intatta,
esattamente nello stesso luogo in cui l'avevo posato ma dell'anello
nessuna traccia. Non l'ho cercato più di tanto pensando che
mi
fosse stato rubato, stranamente però non avevano preso la
catenina. Non sono più tornato dietro il capannone degli
attrezzi, mi imbarazzava pensare che una delle tante facce che
incontravo ogni giorno per i corridoi della scuola sapesse.
Poi, un pomeriggio di
poche settimane dopo, ho trovato un
fazzoletto di stoffa nel mio armadietto degli spogliatoi, tenendolo in
mano ho capito subito che all’interno conteneva qualcosa,
aprendolo non sono stato capace di trattenere un’espressione
sorpresa e felice.
L'ho trovato: l'anello era tornato da me.
Da quel momento ho ripreso a frequentare il mio luogo segreto.
- Lo avevo immaginato, è così graffiato che ne
sono rimasto colpito. Si vede che è prezioso per te. -
- Tu? Quando lo hai ... -
visto?
Lo vedo andarsene interrompendo ogni mia eventuale domanda.
Che cosa gli
sarà preso così all'improvviso?
Perché riesce catturare sempre la mia attenzione dicendo
cose di
cui non riesco a seguire una logica? Dice quello che vuole dire e se ne
va, noncurante di nulla, incurante di
me.
Perché è così ostile nei miei
confronti?
ঢ&ম
Appena giunto a casa corro a farmi un bagno caldo.
L'ennesima sera a casa da solo, per poco.
Mi arriva un messaggio da parte di JongHyun
Hyung,
« Passo da te con Onew
Hyung e Sujong
Ah (: Fatti
trovare pronto Tae! :3 Bling ♥
»
Mamma mi ha lasciato i Kimbab, sa che li adoro. Mi ricordano di quando
ero ancora piccolo e papà me li prendeva insieme al
Seolleongtang per farsi perdonare di qualche mancanza.
Con gli anni penso si sia dimenticato, oltre che di riportarmeli, di
avere anche un figlio.
Finito di mangiare, mi metto a ripulire quel poco che ho sporcato e
così corro in camera per trovare qualcosa da indossare. Opto
per
la mise più semplice: un paio di
skinny
grigio scuro, sneakers nere, maglia nera fino a metà coscia
e
cappotto rosso, tanto per staccare.
Allo squillo di JongHyun
Hyung
mi fiondo alla porta,
in teoria non potrei uscire prima delle vacanze di fine anno, ma in
pratica i miei a casa non ci sono.
I'm free.
Saluto Onew, il maggiore tra i miei amici d'infanzia cresciuto con me e
JongHyun, e Sujong sorella minore di quest'ultimo. Tutti e quattro
siamo cresciuti insieme come inseparabili fratelli ma ho il vago
sentore che Onew abbia una cotta per Sujo.
- Miei cari
polli
-, inizia lo
Hyung
più grande, - oggi vi porterò
all'
Express 9
¾ -
Io e Sujong, seduti nei sedili posteriori, ci sorridiamo complici, - Ti
devo raccontare una cosa ... - sussurra in modo che gli altri due non
la possano sentire. E' raggiante.
Arrivati a destinazione Jong e Onew si fiondano verso il bancone,
mentre noi
piccoli ci dirigiamo
verso uno dei tavoli
ancora vuoti.
- Tae, mi piace un ragazzo! - urlicchia su di giri.
- Onew
Hyung?
-
- Ma cosa dici?! E' un ragazzo che ho visto alle partite amichevoli di
basket, fa la tua stessa scuola ... dovresti conoscerlo! Si chiama Choi
Minho! -
- COSA? - urlo senza frenarmi.
Ditemi che è uno
scherzo! Quel ragazzo mi perseguita.
Okay, adesso faccio finta di non aver sentito e le rivolgo di nuovo la
domanda, forse ho capito male.
Ma mi anticipa, - Sai, oggi ho convinto Onew a portarci qui
perchè ho saputo da alcune ragazze che lui viene spesso qui
con
alcuni suoi amici. Tu lo conosci? -
Inizio a sudare freddo, in pochi attimi mi si è rovinata la
serata.
- No, mai sentito nominare. -
- Ehi,
Fungo
... che ci fai qui? - strilla qualcuno
alle mie spalle, probabilmente per farsi sentire. Quel
'
fungo' non
mi piace affatto, mi giro piano, quasi al
rallentatore, con gli occhi sgranati.
DIO,
PERCHE'?
Davanti a me, in un coloratissimo coordinato hippie-vintage,
c'è Kim Kibum in persona, luminoso come un raggio di sole.
Senza troppi complimenti scansa leggermente un'allunata Sujong e si
accomoda accanto a me.
- Ma tu ... la scuola?! - farfuglio tra l'ansioso e il sorpreso. Se un
membro interno della scuola venisse a sapere che un minorenne frequenta
posti come l'Express verrei sicuramente sospeso. - Tranquillo
Fungo io
sono solo il nipote del medico di scuola, e
non sono più grandi di te di parecchi anni - mi rassicura,
tanto
che tiro fuori un sospiro di sollievo assurdo. Lui ride.
- Allora l'altra volta!? -
- Ero solo venuto a trovare mio cugino e l'ho trovato mezzo svenuto per
lo sforzo abnorme che aveva fatto durante gli allenamenti di Calcio! E
mio zio ne ha approfittato per farmi fare il suo lavoro mentre lui
prendeva un Thè con la Preside, mia madre. -
Uh, bene. Chissà perchè quando parla lui sento
sempre una nota di dolcezza nella voce!?
Aspetta un momento.
Suo cugino? Calcio? Svenuto?
- Non dirmi che tu sei il cugino di ...!? - - Kibum
Goon, la smetti di
...!? - mi interrompe una voce
profonda e alla mia vista anche Choi Minho si zittisce, finendo la
frase con null'altro che un -
Ahh! - Neanche gli
avessero pestato un piede.
Non posso vederla a causa delle luci psichedeliche ma sono sicuro che
Sujo è appena arrossita, rimaniamo congelati con i sorrisi
più brutti che io abbia mai visto finchè non ci
interrompono Onew e JongHyun
Hyung con dei
cocktail
in mano.
Adesso l'aria si riscalda immediatamente.
-
Nano,
anche tu?! - si stupisce Kibum
Hyung.
- Ho saputo, piccola Diva, che sono più grande di te! - gli
sorride JongHyun
Ah
ignorando la presenza di Minho
Hyung.
- Dettagli! - minimizza con un alzata di spalle l'altro.
Addio, bella serata con
gli amici!
- Lee Taemin, tu non dovresti stare qui. - Se non lo avessi visto
muovere le labbra non avrei mai creduto che a parlare fosse stato
Minho
Hyung.
Lo guardo storto.
- Sei troppo piccolo. - continua con un sorriso arrogante, sposta poi
lo sguardo severo sugli
Hyung,
che distolgono lo
sguardo, colpevoli.
Ma diavolo chi crede di essere per venire a dettare legge qui?
Mi alzo con nonchalance e mi butto in pista più scatenato
che mai.