There are some tears on the floor.
Uno sparo. Bastò uno sparo per farmi alzare dal letto.
Erano le cinque e quaranta del mattino e mai mi sarei aspettata una cosa del genere.
Corsi verso la porta, i lampioni illuminavano tutto il quartiere. Una folla di gente si radunò su un corpo disteso a terra, sembravano formiche su un pezzo di pane. Cercai di passare in mezzo per capire che era successo. Non ero curiosa, avevo soltanto paura. Il cuore mi salì fino alla gola, batteva come un tamburo. Una lacrima cadde colpendo l’asfalto.
No, non potevo crederci. Il corpo a terra era quello di Justin; il suo giubbotto pieno di sangue non riuscivo proprio a guardarlo. Caddi a terra piangendo mentre da lontano sentivo il suono di un’ambulanza. Gli presi la mano, gliela strinsi forte e lo osservai attentamente. Non era morto, forse c’era ancora qualche speranza, ma le mie lacrime non cessavano.
Stavo immobile. Il vento mi scompigliava i capelli e tra tutti calò un silenzio freddissimo. Il mio pianto era il sottofondo che accompagnava quel momento orribile, direi..inaspettato.
spotlight:
allura, innanzitutto mi scuso per aver scritto un capitolo così corto.
è da un po' che non scrivo fan fiction,questa deve essere la quarta.
insomma, sono un po' arrugginita e le parole non mi escono come una volta çç.
ci ho messo tanto a scrivere questa cacatina di struzzo,ma come inizio spero che piaccia.
buona lettura c:
-lallina.
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