Ultimo capitolo.
Le ragazze tornarono nel salotto con i regali, che
Sana scartò sorridendo, ringraziando i suoi amici. Dopo più di un’ora li aveva
aperti quasi tutti: ne mancavano solo due …
“Tieni, tesoro …” disse dolcemente Charles porgendole
il suo. Era una scatola bianca con un nastro di seta attorno. Sana lo slegò e
aprì la scatola con curiosità. Ciò che estrasse lasciò a bocca aperta sia lei
che tutte le ragazze presenti: era un bellissimo abito firmato, elegantissimo
e, sicuramente, molto costoso. Alla luce delle lampade i vari lustrini che lo
adornavano brillavano, mettendo in risalto la sua bellezza.
“Grazie, Charles! È magnifico!” disse Sana. Lui le
sorrise:
“Sarai ancora più bella, con questo addosso … è proprio adatto a te!” le disse.
Sana lo ripiegò, chiudendolo di nuovo nella scatola,
poi Heric disse:
“Bene, manca solo più il mio …”
“Ma non ce ne sono più …” osservò la ragazza guardando
il tavolo davanti a sé, che conteneva solo più carte da pacchi stracciate.
“È rimasto in cucina, l’ho sistemato io quando sono
entrato … vieni” le disse il ragazzo, e la portò nell’altra stanza. Gli altri
ragazzi ormai si erano distratti, riprendendo a conversare tra di loro, mentre
Charles invece li seguì, fermandosi sulla soglia della porta.
Sana entrò in cucina e osservò curiosa Heric
avvicinarsi al frigorifero. Lui lo aprì, e trasse una scatola che porse alla
ragazza.
“Buon compleanno” disse semplicemente. Lei, con
sguardo interrogativo, mentre la curiosità cresceva, prese la scatola dalle sue
mani e l’aprì. Quando ne vide il contenuto sorrise all‘istante.
“Gelato alla vaniglia …” disse, con una punta di
golosità.
“E un po’ di stracciatella …” aggiunse Heric,
indicando l’altro gusto che occupava una piccola parte della vaschetta. Sana lo
guardò regalandogli un ampio sorriso. Il ragazzo vi rispose, ma svanì subito
quando sentirono uno sbuffo provenire dalla porta della cucina.
“Tsè … un po’ di gelato?!” esclamò Charles incredulo sbeffeggiando il ragazzo. Heric
lo fulminò con lo sguardo, ma lui non gli diede il tempo di ribattere:
“Ti sembra un regalo?! Quanto l’hai pagato … 50 centesimi?” continuò a
prenderlo in giro.
“Ah, certo … un regalo per essere bello deve costare
almeno dieci mila dollari, vero? Come il tuo bellissimo abito da sera …” ribatté
freddo Heric, avvicinandosi un po’ al ragazzo.
“Mi sembra molto più adatto quello che una stupida
vaschetta di gelato!” sbraitò Charles, avvicinandosi a sua volta.
“Almeno questa ‘stupida vaschetta’ ha un significato! Tu
non sai nemmeno cosa faccia piacere a Sana!” lo aggredì Heric. I due ormai si
stavano urlando in faccia, a pochi centimetri l’uno dall’altro.
“Come ti permetti?! Ti ricordo che Sana è la mia
ragazza! So molto meglio di te cosa le fa piacere!”
“Ah sì? Dimmi, l’hai mai portata da qualche altra
parte che non fosse un ristorante di lusso?! Le hai mai parlato di qualcosa che
non fosse il lavoro?? L’hai mai trattata come una persona, invece che come una
specie di automa capace solo di lavorare e indossare abiti eleganti?!??”
Heric aveva perso la pazienza, e lo stesso si poteva
dire di Charles. La situazione sarebbe sicuramente degenerata se Sana non si
fosse insinuata tra di loro e li avesse allontanati con una spinta.
“Heric, lascia stare …” mormorò al biondino, dandogli
una breve occhiata, poi si voltò a fronteggiare Charles. “E tu piantala,
maledizione!” gli gridò. Lui la fissò stupito.
“Che cosa …? Stai … stai forse prendendo le sue
difese?” le chiese incredulo e irritato.
“Non sto prendendo le difese di nessuno se non le mie!”
ribatté lei.
“L’ho già fatto io, se non te ne fossi accorta!” disse
Charles.
“Vuoi la verità, Charles?!” disse lei.
Sembrava si stesse arrabbiando sempre di più, sembrava quasi sul punto di
esplodere. “Nessuno ti ha chiesto di difendermi! Soprattutto da Heric! E sai
perché? Perché lui, a differenza di te, sa come deve trattarmi!” gli urlò.
Charles la guardò stupito, e ci mise
qualche istante a registrare ciò che gli aveva detto.
“Come …? Che diavolo stai dicendo? Lui?!
Uno che ti regala un gelato al tuo compleanno??”
“Sì, lui … e questo gelato vale molto più
del tuo stupidissimo vestito!”
Questa volta Sana era esplosa davvero, e
non riusciva più a fermarsi.
“Tu non fai altro che comprarmi abiti, portarmi in ristoranti costosi, parlarmi
del mio lavoro … ma io non sono solo un’attrice, Charles! Non sono
semplicemente una modella che vive nel lusso! Sono una ragazza! E mi piacerebbe
essere trattata come tale! Heric è l’unico che l’abbia capito fin dall’inizio!
Sai qual è stata la nostra prima ‘uscita’ insieme?! Mi ha portata dal gelataio
sotto gli studi fotografici! Ed è stato molto meglio che cenare in quel
maledetto ristorante dove mi porti ogni sera! E il giorno che ci siamo baciati,
ho passato il pomeriggio migliore che mi ricordi da un bel po’ di tempo! Siamo
andati in un locale, ho assaggiato la birra, ho giocato a biliardo …!”
“La birra?! Il biliardo??” ripeté Charles
incredulo, ma lei non gli diede ascolto.
“E quando ci siamo seduti su quella
panchina mangiando un altro gelato non abbiamo parlato una sola volta dei
nostri lavori! Finalmente per un pomeriggio non ero più un’attrice, non ero più
una modella, lui non era più un calciatore … eravamo semplicemente noi due! Due
ragazzi che trascorrevano un divertente pomeriggio insieme! E sai ancora una
cosa?!”
Questa volta Sana era sicura di ciò che
avrebbe detto, più sicura di quanto lo era mai stata fino a quel momento-
trasse un respiro, poi continuò, il tono di voce un po’ più basso, ma ancora più
tagliente di prima:
“Quando ho visto Heric avvicinarsi, ho capito ciò che stava per succedere, ma
non mi sono sottratta, né ho fatto nulla per allontanarlo! Anzi, ho anche
risposto a quel bacio, seppure solo per un istante! E questo perché, anche se
solo ora ne sono consapevole, io amo Heric!”
Il silenzio che cadde dopo quella raffica
di parole era rotto solo dal respiro un po’ pesante di Sana. Le ultime parole
che aveva pronunciato riecheggiavano ancora nelle menti dei presenti. Heric la
fissava con occhi spalancati, non riuscendo quasi a credere alle sue orecchie,
mentre il cuore aveva perso un battito. Charles invece sembrava impietrito. Il
suo volto non esprimeva alcuna emozione, ma soltanto perché ciò che provava era
tropo forte per essere espresso semplicemente con il viso. La sua incredulità
aveva toccato il vertice. Si riprese solo dopo qualche istante, e questa volta
la sua espressione cambiò, tramutandosi in rabbia.
“Bene! Allora stacci insieme! Mi avete
rotto! Io me ne vado, e il tuo bel vestito viene con me, visto quanto l’ho
pagato! Addio!” sbraitò, e senza degnare di uno sguardo più nessuno dei due
scappò immediatamente dalla cucina, e qualche secondo dopo si sentì la porta d’ingresso
sbattere violentemente. Ma Sana non ci fece più caso, perché aveva sentito un
paio di mani posarsi sui suoi fianchi e voltarla dolcemente. Si ritrovò a
fissare due occhi ambrati che la guardavano carichi di stupore e dolcezza.
“Tu … tu pensavi davvero … ciò che hai
detto?” balbettò, come se non riuscisse più ad articolare nulla.
La ragazza sorrise.
“Ogni singola parola … soprattutto le ultime
due!” e prima che lui potesse dire atro si lanciò avida sulla sua bocca,
sigillandola in un bacio al quale lui rispose volentieri.
Furono interrotti però da un forte rumore
che sembrava … applausi! Si staccarono immediatamente, voltandosi stupiti verso
la porta della cucina, e videro tutti i loro amici battere le mani sorridenti.
Infatti erano stati attratti dalle urla di Sana ed erano accorsi, assistendo a
tutta la scena, senza che i protagonisti, troppo presi dalla loro discussione,
potessero accorgersene.
In prima fila, con un sorriso ancora più
ampio, c’era Fuka, che guardava la sua migliore amica. Sana distinse le sue
labbra articolare la parola: “Bravissima!”.
Rispose al sorriso, poi però tornò a
fissare Heric, che un po’ imbarazzato e decisamente stupito continuava a
guardare i ragazzi attorno a loro. Gli prese il viso tra e mani, voltandolo, e
gli sussurrò:
“Dov’eravamo rimasti?…”
E il ragazzo, sorridendo, si piegò di nuovo
a catturare le sue labbra, prima di allontanarsi un poco e sussurrarle sorridendo:
“Abbiamo un gelato che ci aspetta … non vorrai che si sciolga?!”
THE END - Daisy
Finita!!!J
E ovviamente con un lieto fine “Sana
- Heric!” *_^
Bene, ora non mi resta ke
ringraziare ki ha letto e ki ha commentato (special thanks to: miki18, Anna94,
violetta, Geo88, luchia nanami, s&a, LizDreamer, Gin_15, Rossana, faby,
tatty, laukurata, viola, Giuly23, reika, Reika e Kagome, habera, sheila, Haci,
isachan, lucychan93, Deborah, e surferfrancy01!). Se ho saltato qualcuno,
please forgive me! (E grazie anke a te ^^)
Ora mi prenderò un attimo di
pausa, e poi … chissà che non torni con un’altra ficcy?! J
Vvukdb!
J Daisy J