Si sollevò lentamente, sbattendo gli occhi confusa, come se
improvvisamente si fosse svegliata da un lungo sonno senza sogni.
Face ruotare lo sguardo per la stanza. L’odore forte del
sangue che piano piano si stava rapprendendo pizzicava le narici.
Tutto era sporco. Le pareti, i pavimenti i mobili. Tutto era imbrattato
di sangue.
Si fissò le mani sorpresa, nella destra impugnava
–stringendolo saldamente- un grosso coltello da cucina, lo
riconobbe come quello che usava suo marito il giorno di Natale per
tagliare l’arrosto.
Pensò che avrebbe dovuto pulirlo, non si poteva pranzare con
un coltello sporco di sangue.
Si scostò i capelli dal viso e nel farlo sulla guancia
lasciò una strisciata rossa, si accorse che anche le sue
mani erano sporche.
Scosse la testa esasperata, possibile che anche da morto suo marito
dovesse sempre complicargli la vita? Ora per colpa sua avrebbe
trascorso la vigilia a pulire la casa, mica poteva far entrare i
parenti in quel marasma.
Con passo deciso, mentre mentalmente si organizzava sulle cose da fare,
scavalcò il cadavere del marito e si diresse verso la camera
da letto, anzi tutto si doveva lavare.
Però appena varcata la soglia della stanza si
fermò di colpo, le sue splendide lenzuola di seta erano
irrimediabilmente rovinate dalla grande chiazza rossa che
c’era al centro.
Quasi le venne da piangere, quelle lenzuola erano il regalo di sua
madre per il corredo di nozze.
Con un movimento secco le tirò verso di sé per
toglierle e nel farlo il tonfo del corpo della donna che cadeva per
terra la fece sobbalzare.
Quasi si era scordata di quella puttana!
Fece il giro del letto e si mise a fissare il cadavere
dell’amante di suo marito con sguardo schifato.
Chissà cosa ci aveva trovato quel mezzo uomo in quella
sciacquetta di una troia.
Sbuffò esasperata, ora avrebbe anche dovuto nascondere il
corpo di quella stronza da qualche parte.
Però decise che prima era il caso di farsi una bella doccia
calda. Lo scroscio dell’acqua era sempre riuscito a farla
rilassare.
Una volta uscita dal bagno avrebbe pensato a tutto. Al sangue su muri e
pavimenti, ai due cadaveri per casa ed anche alle sue belle lenzuola di
seta.
Sì, una volta pulita e rinfrescata avrebbe sistemato quella
situazione incresciosa.
Sorrise soddisfatta del proprio piano di lavoro ma prima di andarsene
si avvicinò alla morta e afferrandole per i capelli le
sollevò il volto inanimato.
“Auguri di Buon Natale, brutta puttana” disse
semplicemente prima, di decidere finalmente di allontanarsi verso il
bagno.
PICCOLO SPAZIO PRIVATO:
Scritta per la Challenge della Writers Arena
Rewind (WAR per gli amici ^^) come prompt ho usato
questa immagine
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