Lei era una ragazza,non una
di quelle mozzafiato,no,lei era una ragazza normale:non altissima,non
magrissima…era comune.Aveva 16 anni.Lui era a dir poco eccentrico,era
un tipo che non a tutti andava a genio.Lui e lei non si conoscevano.Lei
si chiamava Giada,lui Marco.
Se è vero che le ragazze
hanno sette sorrisi il suo era spesso imbarazzato,imbarazzato ed
ingenuo.Giada aveva una vita da liceale,usciva con le amiche,sognava di
diventare una cantante famosa.La sua migliore amica si chiamava
Rachele,insieme erano due pazze scatenate.Giada non conosceva
l’amore,non fino a quel giorno.
Giada si sta preparando per
andare a scuola,è in ritardo,lo sa anche da sola,comincia a contare:
-3,2,1…-
-Giadaaaaaaa-tuona sua madre
dal piano di sotto –è tardi!-
-Sì mamma,arrivo!-Giada a
volte si chiede se la sua vita sarà così per sempre.Si guarda allo
specchio,può andare,i capelli non la convincono molto ma se vuole
evitare l’ira di sua madre deve uscire.Prende lo zaino e scende,dà un
bacio alla madre ed esce.L’aria frizzante di una giornata d’autunno la
colpisce e lei pensa che il cielo sia bellissimo,così limpido….Accende
l’mp3 e mette su Rihanna,perdendosi nella musica.E’ quasi davanti a
scuola quando vede lui,pensa che sia uno strano tipo…con quei capelli
poi…entra a scuola ma non sa come mai non riesce a toglierselo dalla
testa.
Lui…un’altra giornata come
tante,non riesce più ad apprezzare le piccole cose,ha lo sguardo spento
di chi guarda senza vedere.Sta camminando quando vede Giada.Una ragazza
carina,pensa,però sono tutte uguali:Converse,jeans skinny e felpa.In
realtà c’è qualcosa di Giada che l’ha colpito,forse lo sguardo…perso in
quegli occhiali troppo grossi,o i capelli,non perfettamente stirati ma
leggeri e liberi di muoversi….scuote la testa e ritorna alla realtà.
-Magari Giada ci sa dire
come traduciamo le completive…-Giada sente una gomitata nel fianco e si
riscuote,si scusa con la prof. E ringrazia la sua amica per
l’avvertimento.Qualcosa è cambiato rispetto a quando è uscita,adesso il
suo cuore è più pesante.Per fortuna,pensa,che dopo c’è un’ora buca.Non
sa disegnare ma per una volta non le importa,lascia che sia la mano a
fare tutto da sola,vede sul foglio due occhi(che ha già visto ma non sa
dire dove)…quando ha finito e guarda il risultato vede una bella
bocca,un naso alla francese e dei capelli da scienziato pazzo.E
riconosce il tipo che ha visto quella mattina per strada.Torna a casa e
risponde alle domande della madre,mangia e poi va in camera sua,fa i
compiti,si mette sul letto con la musica nelle orecchie e comincia a
pensare.
Marco non sa spiegarsi
perché è cosi allegro,va al lavoro e a sera tona nella sua grande casa
vuota.Ha voglia di cambiamento,è stufo di vivere così meccanicamente. |