And I hold your beating chambers
until they beat no more
[You die like angels sing]
Portava
ripetutamente la mano al petto da quel giorno. Si stupiva sempre di
sentirne il battito, perché era convinto di non avere
più niente dentro.
La
regina sembrava aver preso gusto nel suo nuovo giocattolo. Lui.
Non
poteva più andare nei boschi senza che lei lo mandasse a
chiamare. Mai un attimo di pace. Sarebbe stato un incubo se avesse
ancora avuto un cuore che ne potesse soffrire.
Si
toccò di nuovo a lato dello sterno.
Batteva.
Batteva
ma non c’era.
La
regina sorrideva quando le guardie lo scortavano nelle sue stanze.
Maliziosa, malevola, leziosa.
Ripeteva
quelle parole come in una nenia. Maliziosa,
malevola, leziosa.
Quella
donna si comportava come se fosse stato lui a volerla raggiungere. Lo
accoglieva con quel sorriso magnetico, a volte una serva le stava
pettinando i capelli, e dava quasi l’apparenza che non
sapesse del suo arrivo, che fosse stata colta in un momento di
quotidianità. Invece era tutto perfettamente orchestrato.
Lo
sguardo famelico con cui osservava lui e i suoi abiti in cuoio e lana,
la leggerezza con cui muoveva la mano e ordinava alle guardie di
andarsene, i vestiti ricchi e sensuali che indossava. Ogni particolare
era studiato.
Maliziosa,
malevola, leziosa.
«Che
piacere rivederti, Cacciatore.»
Ogni
volta lui si portava dietro l’odore dei boschi,
dell’erba bagnata e della corteccia degli alberi, della terra
smossa. La regina gli si avvicinò, gli posò una
mano sulla spalla, accarezzandolo sensualmente e si avvicinò
al suo collo, per respirare quell’odore.
Il
Cacciatore non rispondeva ai suoi convenevoli. Non ne trovava
l’utilità.
Si
slacciò la giubba, ma la regina gli fermò la mano.
«Vai
di fretta?» chiese supponente.
Maliziosa.
Non
provava imbarazzo per quella che probabilmente era mera
strumentalizzazione. O forse rivalsa. La regina che si appropriava
dell’ennesimo uomo che aveva ceduto davanti al candore della
principessa.
Malevola.
Si
rendeva conto che avrebbe potuto tranquillamente smettere di rispondere
a tutte le chiamate della regina.
Le
strinse i fianchi tra le mani e le baciò il collo, lasciato
nudo dalla scollatura generosa dell’abito, così
come le spalle e la schiena.
«No,
Maestà.»
La
regina rise, bassa e gutturale. La divertiva il suo asservimento, la
docilità con cui aveva imparato a rispondere ed obbedire.
«Allora
prendiamoci il nostro tempo.»
Leziosa.
Maliziosa,
malevola, leziosa. Maliziosa. Malevola. Leziosa.
Lo
afferrò sotto il mento e lo attirò sulla propria
bocca. Le labbra truccate della regina sporcarono le sue. Il tempo di
sentire il sapore di quel bacio, e la mani della donna stavano
già vagando sul suo corpo. Sopra anche a quel petto che
sentiva vuoto.
Non
si sarebbe mai arreso a quell’aridità.
L’ostinazione
era un sentimento? No, o sarebbe scomparso anche quello.
Mentre
spogliava la regina e si gettava su di lei sul letto, sentiva il
battito impazzito del proprio cuore.
Eccitazione.
Nemmeno quello era un sentimento. Ingenuamente, aveva sempre pensato
dovesse essere accompagnata dall’affetto per funzionare.
Ma
il corpo pieno e seducente della regina era sufficiente.
Sarebbe
tornato da lei quella volta e anche la seguente. E quella dopo ancora,
ancora, e ancora.
Avrebbe
continuato a cercare
il contatto con la regina finché il suo cuore non avesse
preso a battere davvero.
Finché
non avesse sentito il disgusto, la rabbia, il timore. L’amore.
_____________________
Asdfghjkl.
Questo
telefilm è una droga. E guarda te se dovevo arrivare proprio
alla settima puntata per innamorarmi perdutamente di Graham.
Ero
resistita fino alla sesta, convinta che fosse il Lupo di Cappuccetto
Rosso. E shippando, difatti, lui e Ruby. E non shippandolo con me
perché altrimenti quella si chiama bestiality e non
è una bella cosa.
Invece
è il Cacciatore.
Tututuùùùù,
funzioni cerebrali: ricerca in corso.
Stato
degli OTP: esplosione atomica ripetuta.
Vaffanculo.
Ma
comunque buon Natale alla zietta ♥
Il
titolo viene dalla bellissima/inquietantissima/romanticissima
The
Horror of Our Love - Ludo
|