In a Funk
Questa
cosa minuscola non è uscita tanto per il compleanno di Jay
ma come 'scena' che mi è apparsa nella mente, in conseguenza
del termine del tour dei Mars. Ho aspettato a pubblicarla
perché volevo farlo oggi -auguri Jay! ♥- e l'idea di fondo
è solo rendere Jay ancora più fluffoso di quello
che è di suo quando ci si mette.
Un concentrato di
coccoloseria (?) guarnito dall'irlandese che se lo deve sorbire :D
Spero anche che vi
diverta almeno un pò!
Bacini e Buon
HappyBDay Jared Leto ;)
In
a Funk
Entrai,
mi chiusi la porta di casa alle spalle e non ebbi bisogno di fare un
passo in più per roteare gli occhi in aria, sbuffare di
nuovo e
sbattere le braccia contro le mie gambe in un gesto di puro
sconcerto.
Diavolo!
Non era possibile.
Dopo
l'ulteriore rimprovero che gli avevo fatto -durato quasi un'ora da
quello che mi ricordavo- non era cambiato nulla...ed era, anzi no,
non sapevo da quanti giorni stesse andando avanti quella storia
assurda.
Mi
liberai di giacca, cuffia e sciarpa per poi ultimare la distanza che
mi separava dalla sala e dal mio divano, senza che mi sentisse
minimamente, e trattenendomi per non strozzarlo.
“Jared!”
non lo urlai solo per pura solidarietà ma, per la sorpresa,
fece un
sobbalzo talmente elevato che quasi cadde dal divano.
Si
voltò di sbieco, anche se aveva perfettamente capito chi
fossi ma,
senza degnarmi, riprese la posizione infossata di prima, non fermando
il film che stava guardando e continuando a mangiare dalla ciotola di
gelato che aveva in mano, con le gambe piegate al petto.
“Ciao”
disse solo, ma con tono basso, completamente senza inflessione di
tono e senza spinta.
Diventava
sempre più deprimente quella situazione.
Sospirai,
mi misi le mani sui fianchi e continuai a trattenermi per non fargli
del male sul serio.
Non
ce l'avrei mai fatta ma, dopo quei giorni, stava sfidando parecchio
la mia pazienza e non sapevo quanto ancora sarei stato in grado di
passarci sopra.
“Non
puoi continuare così, ok? Sta diventando eterna questa
storia!”
fui molto più vicino all'urlarlo, con i nervi a fior di
pelle.
Continuò
a non dire niente, non guardandomi e portandosi di nuovo alla bocca
il cucchiaino.
Scossi
la testa tra me e me.
Era
una settimana che era arenato sul mio divano, con un quasi pigiama
addosso, che consisteva di una felpa e dei pantaloni miei
molto più grandi della sua taglia e che lo rendevano ancora
più
piccolo di quanto non sembrasse di suo, a guardare film romantici e a
deprimersi con il cibo.
Se
non fosse stato per quello che provavo da sempre per lui
e....ok...anche per il sesso, l'avrei buttato giù dalla
finestra.
Soffiai
di nuovo, non lontano dalla rassegnazione ultima mentre feci il giro
del divano per sedermi di fianco a lui, fregandogli il telecomando,
spegnendo di scatto e facendogli fare un verso di lamento.
“Ehiii...”
mi guardò male, tentando di riprenderselo ma lo allontanai
dalla sua
portata “...dai da qua! Voglio vedere la fine”
Nemmeno
tutto lo scetticismo che gli inviai fu in grado di scalfirlo.
“La
fine di Pretty Woman?” chiesi piatto, guardandolo sconvolto,
persino stentando a riconoscerlo.
“E'
un bel film” si giustificò poi facendo un altro
verso di lamento
quando provai a togliergli di mano anche il gelato che alla fine mi
lasciò notando il mio sguardo.
Soffiò
mezzo arrabbiato e amareggiato insieme, fregando un cuscino e
stringendoselo al petto, spostando lo sguardo avanti.
Lasciai
tutto sul tavolino di fronte e inspirai per rilassarmi e far passare
il nervosismo, almeno per essere in grado di gestire quella
discussione.
“Jay
devi finirla ok?! Sono sette giorni che te ne stai qui, senza fare
assolutamente niente, mangiando da schifo e guardando film che fanno
ancora più schifo, dovresti..”
“Potremmo
fare sesso” mi interruppe lasciandomi un istante a bocca
aperta,
poi scossi la testa.
“No..”
mi guardò male “...intendo, no non
adesso..”
rettificai “..devi
uscire, devi vestirti, devi vivere come hai sempre fatto! Non
deprimendoti da solo..e poi..” mi alzai per recuperare il
blackberry che aveva lasciato sul mobile della sala, controllai lo
schermo e sgranai gli occhi, tornando a sedermi sul divano
“...poi,
cazzo, chiama questo povero cristo di tuo fratello di cui hai
venticinque chiamate non risposte! Altrimenti sarà la volta
buona in
cui mi denuncerà davvero pensando chissà cosa
potrei averti fatto!”
ribattei arrabbiato ma, incredibilmente, dopo giorni che non glielo
vedevo fare, accennò un sorriso con una risata sommessa.
Aprii
le braccia di lato, guardandolo con enfasi per quel traguardo.
“Dio
non ci credo! Ti ho fatto sorridere di nuovo, è un
miracolo”
scherzai ma l'amarezza nel tono non gli sfuggì e
sospirò
lentamente, mantenendo un sorrisino poi voltandosi per guardarmi.
“Non
me la sento ok? Lo sai..”
Scossi
la testa “Ma perché? Voglio dire...lo sapevi che
sarebbe arrivato
questo momento, invece di distruggerti da solo fai qualcosa, fai
quello che non hai potuto fare in questi due anni, o rimettiti a
comporre, cercati un copione, che ne so cazzo, qualsiasi
cosa!”
Tornò
a guardarmi e, dio lo sapevo che sarebbe successo, ma quando mi
faceva quello sguardo supplicante, triste misto a un qualcosa di
assolutamente tenero tutte le mie barriere cadevano miseramente.....e
passavo il turno perché mi rassegnavo davvero al fatto che
avrebbe
potuto farmi fare qualsiasi cosa.
“Cole,
dimmi la verità..” chiese con un leggero lamento e
supplica.
Deglutii
solo nel guardarlo “Su cosa?”
Fece
una leggera pausa, sospirò poi buttò fuori tutto
in una volta “Sono
invecchiato?”
“Cosa?!”
sbraitai non credendo possibile che fosse stato lui a dirlo.
“Sul
serio! Pensi che sia finito tutto? E se dopo non avrò
più la stessa
carica, se non sarò in grado di sostenere ancora degli anni
come
questi? Pensi che sia in una specie di crisi di mezza
età?”
Lo
guardai sconvolto.
“No,
penso che qualcuno ti abbia rapito e sostituito con un totale
idiota”
ribattei piatto, con un sopracciglio alzato e seccandolo sul nascere.
Mi
guardò colto in fallo, poi lanciò il cuscino di
lato, si mise sulle
ginocchia e gattonò verso di me, facendomi alzare gli occhi
al cielo
ma rispondere inevitabilmente, fermandolo per le spalle quando mi fu
di fronte e la sua lingua già dentro alla mia bocca.
Continuai
ad assecondarlo ma poi mi separai per primo perché tutti i
giorni
finiva sempre in quel modo e il discorso non si risolveva, ora invece
mi aveva stancato, volevo che lo capisse.
Quando
mi fu di fronte, mi colpì di nuovo il suo sguardo favoloso e
decisi
di lasciar perdere l'ascia di guerra formata da rabbia per passare al
lato più dolce che solo lui riusciva a farmi uscire.
“Jay
senti, tu non sei in crisi e non sei nemmeno arrivato alla mezza
età,
anzi sei il quarantenne più perfetto che abbia mai
conosciuto..”
sorrise quasi in imbarazzo, infatti abbassò lo sguardo dal
mio per
poi scuotere la testa minimizzando “...e vi ci voleva questa
pausa,
l'hai detto anche tu che ne avevi bisogno..però non puoi
viverla in
questo modo, ok? O non mi ci arriverai vivo quando
riprenderete..perché lo
farete!
Sono sicuro di questo” gli rialzai il mento notando la sua
emozione
nello sguardo poi il sollievo che non avevo visto in quei giorni.
Mi
baciò di nuovo, avvicinandosi di più fino a
spingermi dalle spalle
per farmi stendere venendomi sopra. Quando intrufolò una
mano tra le
mie gambe lo fermai guardandolo con leggero ammonimento, lui invece
completamente innocente.
“Che?”
“Non
se ne fa niente se tu dopo non chiami Shannon, poi ti vesti e poi
esci! Prendere o lasciare” gli avevo fermato la mano dal
polso,
stringendoglielo e lui mi guardò con sfida inviandomi
imprecazioni
mentali che però capii comunque dal suo sguardo.
Fui
io a sorridere con finta innocenza fino a che non cedette, annuendo.
“Ok,
d'accordo!”
concesse a denti stretti mentre sorrisi “...dio sei un
bastardo”
aggiunse sottovoce, facendomi ridere liberandogli poi il polso che
terminò il suo tragitto fino ai miei pantaloni, aprendo
bottone e
cerniera per poi scendere su di me, non mettendoci nulla a farmi
cominciare a respirare più velocemente quando la sua lingua
andò ad
aiutare la mano.
Mi
posizionai meglio, portando un braccio dietro alla testa per
appoggiarcela sopra sostenendola e per godermi il momento.
Appena
lo prese in bocca sospirai, con l'altra mia mano già
presente sulla
sua testa, tra i capelli in un'inconscia e leggera pressione su di
essa perché non si allontanasse.
“Fuck...
tu in crisi?
Da dove diavolo le prendi queste stronzate?”
Mi
sarebbe piaciuto saperlo.
Anzi...forse,
no.
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^____________^ grazie a
tutti coloro che leggeranno/recensiranno e ancora buon compleanno a
Jared che si starà facendo tremila complessi :P
Il titolo 'In a Funk' è slang per intendere 'in depressione'
lolol
Questa sera
aggiorno anche Oblivion ;)
Bacini
Leia
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