TITOLO: Return from the
past.
AUTORE: Slayer87
PARTE: 1/1
GENERE: Romantico, triste.
PAIRING:Remus/Sirius
RATING:PG13
NOTE: Slash
RETURN FROM
THE PAST
Non ci
credeva! Non voleva crederci!
Stava
osservando Harry, Ron e Mione che andavano via da casa di Hagrid.
E a un certo
punto, Lui era apparso.
Non si era
meravigliato del fatto che Peter Minus fosse riuscito a sopravvivere,
o meglio, era sorpreso, ma la meraviglia di leggere Quel nome aveva
di gran lunga sorpassato la sorpresa che aveva provato quando aveva
visto sulla Mappa il nome di Peter Minus.
Sapeva che
avrebbe dovuto essere più preoccupato del fatto che Minus era
vivo, ma non ci riusciva. La sua mente e il suo cuore erano tutti per
Lui.
Lo aveva
visto entrare nella Stamberga Strillante con Ron e Peter e, in un
attimo di pazzia, aveva deciso di intervenire. Doveva sapere.
In fretta, e
dimenticandosi di prendere la pozione antilupo, si diresse verso il
luogo protagonista di tante avventure del suo passato.
Nel cuore
aveva paure e speranze, emozioni che non provava da tanto tempo.
Era arrivato
vicino al Platano Picchiatore, e il suo cuore già minacciava
di scoppiare.
Con voce
malferma immobilizzò l'albero ed entrò nello stretto
passaggio che portava alla “casa maledetta” come la
chiamava Lui.
Quando
entrò, la prima cosa che sentì fu la Sua voce. Non era
cambiata in nulla. Dodici anni e Lui era sempre lo stesso.
Un momento:
stava minacciando di uccidere qualcuno. In quel momento la sua
razionalità ebbe il sopravvento. Lui era un assassino!
Corse, corse
come mai nella sua vita, e, prima di vederlo, gridò
“expelliarmus!”. Poi, lo vide.
Credeva fin
dall'inizio alla sua innocenza, ma il suo dovere veniva prima di
tutto. Sempre!
“Black!”
“Remus.”
Oddio:
vederlo, sentirlo. Era più di quanto il suo cuore, già
martoriato da dodici anni di solitudine, potesse sopportare.
“Remus,
io sono innocente.”
Gli credeva,
gli aveva sempre creduto.
E gli
credette anche adesso.
Gli porse la
mano per aiutarlo ad alzarsi.
Quando lo
abbracciò, la sua vita era rinata, perchè Sirius era
tornato con lui, da lui.
Nel suo
corpo sentì i brividi, ormai per lui cosi strani, e la loro
vecchia intesa sembrò risorgere.
Harry aveva
ragione ad essere arrabbiato, ma lui non provava niente del genere
per nessuno (anche se nei prossimi anni la relazione ”d'odio”
con Malfoy minacciava di diventare qualcosa di più, se aveva
visto giusto.)e per lui Sirius era ancora l'uomo che gli aveva
permesso di avere una vita e una famiglia... normale...doveva però
pur spiegargli come stavano le cose.
Si scambiò
uno sguardo con Sirius, e lui capì subito.
Iniziò
il suo racconto, e si perse nei ricordi.
Ricordava
benissimo quando era rinato.
Dopo
il morso del lupo, era morto nell'anima, am grazie a Lui, la vita era
tornata.
Non
poteva dire che gli stesse simpatico fin dall'inizio, tutt'altro, ma
poi, quando aveva avuto bisogno di qualcuno, Lui l'aveva aiutato,
dandogli anche l'anima.
Aveva
fatto amicizia con Lui e James.
Non
credeva fosse possibile per lui avere una vita normale, ma si
sbagliava!
In
sette anni di scuola si era divertito come mai nella sua vita e
grazie a Lui aveva conosciuto anche qualcosa a cui non credeva di
avere diritto.
Con
Sirius si era scambiato il suo primo bacio, a Sirius aveva donato la
sua innocenza.
Alla
fine della scuola i loro progetti er il futuro erano pronti.
Ma
purtroppo il destino aveva deciso in modo diverso.
Ora
lo stesso destino che si era divertito a dividerli, li aveva riuniti.
Si
accorse che Sirius aveva finito la sua storia, e guardando Harry
negli occhi si accorse che tutto ormai gli era chiaro.
Uscirono
fuori dalla Stamberga Strillante, e i loro occhi si incrociarono,
nelle loro iridi c'era la speranza di nuove schermaglie e scontri in
cui nessuno dei due sarebbe uscito vincitore.
Sirius
chiese ad Harry di andare a vivere con lui, e mentre Harry
rispondeva con un si accorato, vide Lui rivolgergli la stessa
richiesta, speranzoso.
Con
un piccolo accenno del capo rispose, consapevole che le emozioni che
lui provava si potevano esprimere solo con gli occhi, non certo con
le parole.
La
sua felicità non aveva limiti, ma quello che lui non sapeva
era che questa sarebbe durata poco.
Un
raggio di luna squartò la notte e un brivido calò sui
presenti.
Sirius
corse da Remus.
“Hai
preso la pozione antilupo?”
remus
riuscì solo a mormorare, scosso dai brividi che stavano
iniziando a trasformare il suo corpo “No”.
Il
suo sguardo implorava aiuto.
Sentiva
il suo corpo che si modificava: il coccige si andava allungando in
una coda, le ossa si spostavano, il viso cambiava e la pelle si stava
rapidamente trasformando in pelo.
Il
dolore era insopportabile.
Nel
suo cuore la bestia stava prendendo il posto dell'anima.
Sirius
si sentiva impotente.
Lui
non poteva far niente, da umano, cosi ordinò ad Harry e gli
altri di scappare, poi si trasformò.
I
due si scontrarono: fu una lotta senza esclusioni di colpi, uno
mordeva l'altro, Remus graffiava Sirius, con l'impeto animalesco che
contraddistingueva la trasformazione.
Siriu
gemeva di dolore, cercava di contrattaccare, ma poi si fermava,
ricordando la persona dietro al lupo.
Con
un attacco improvviso riuscì a mettere il lupo sotto di lui.
Lo guardò, con i suoi occhi da cane, che esprimevano il
profondo sentimento che lo legava a quella persona.
Remus,
nascosto nel cuore del lupo, si svegliò, acceccato dal
rispetto, dall'affetto, dalla tenerezza che vedeva negli occhi del
suo Cane.
La
bestia si acquietò per un attimo.
Fu
un lampo.
Remus
riuscì a ritornare per un secondo se stesso.
Con
gli occhi, disse a Sirius che lo amava.
Poi,
incapace di controllare a lungo la sua natura mostruosa, scappò,
per non far del male al suo amore.
Alla
mattina remus si svegliò in infermeria.
Il
suo rpimo pensiero fu per Lui.
Si
alzò di scatto, esclamando: ”Sirius.”
Piton
era lì, con un ghigno sul volto.
Remus
capì che stava per dargli delle brutte notizie.
“Buongiorno
Remus. Ti sei svegliato? Ieri ti sei dato da fare? Hai mangiato?”
Un
pensiero terribile si affacciò nella ua mente.
“No,
no, tranquillo. Il tuo caro, prezioso Sirius è vivo e vegeto.”
“Dov'è?”
“Ah,
questo non lo so. Visto che ieri notte è scappato, di nuovo.”
Non
era questo che Piton voeva dire, ma era solo il preambolo.
“Ah,
comunque oggi gli studenti mi hanno chiesto come mai eri in
infermeria, e mi sono ... scordato ... di non dire quella piccola
cosa.”
“Bastardo.”
“Il
lupacchiotto ha tirato fuori gli artigli?”
Dicendo
cosi Piton se ne andò, lasciando Lupin al suo dolore.
Sirius
se ne era nadto. Di nuovo.
Non
avevano neppure potuto scambiarsi un bacio, nulla!
Il
destino, crudele, gli aveva dato due ore di tempo per stare insieme a
lui, e poi...
Per
quanto anni non avrebbe più visto il suo volto, o sentito la
sua voce?
La
tortura del Fato non cessava mai per lui, che aveva una sola colpa:
quella di amare.
THE
END.
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