-Così
gli dico; Non ricordo nemmeno il tuo
nome e lei mi risponde lo sai?, sei davvero simpatica.-
Bevvi
un lungo sorso di frappé alla vaniglia
cercando di non ridere, vedendo Puck poggiare i gomiti sul tavolo del
piccolo
bar per poi sporgersi verso di me incuriosito.
-Tutto
questo dopo che te la sei fatta?.-
-Già,
ma dovevi vederla era…- mi azzittì di
colpo vedendo le occhiatacce di Quinn e Brittany puntare proprio me.
-Oh,
Puck sono argomenti che non interessano
a…-
Parò
la mano davanti ai loro visi, come per
dire;
Non
fregartene di loro e continua.
-Io
voglio i dettagli, dannazione!.- Imprecò
il ragazzo infastidito.
-Freni
i bollenti spiriti, pervertito!.-
S’intromise Quinn con la sua voce melodiosa e allo stesso
tempo tagliente come
un coltello.
-E
vai a farti una doccia fredda!.- sbottò
Brittany.
-Se
apro bocca e molto probabile che prende
fuoco il bagno che Noah calmi i suoi bollenti spiriti.- afferrai con i
denti la
cannuccia per poi giocarci con la lingua assumendo
un’espressione di finta
innocenza.
Lo
vedi gettarsi contro lo schienale della
sedia, toccandosi la fronte.
-Questa
volta hai vinto tu Lopez, ma la
prossima volta…-
Quinn
con espressione disgustata poggiò la
tazzina di caffè sul tavolo ormai vuota, sembrava che
volesse aggiungere qualcosa
ma non lo fece.
-Io
vado.- sospirò. –Voi due già mi avete
nauseato abbastanza.- disse con tono scherzoso, per poi alzarsi dalla
sua
sedia, poggiando li conto sul tavolino.
-Ma
vi voglio bene lo stesso.- baciò tutti
sulla guancia, ancheggiando con eleganza fino all’uscita del
bar.
Brittany
la seguì ma solo per rispondere al
cellulare. Sbuffai quando mi resi conto che era Finn.
Incrociai
le braccia al petto, sprofondando
nella sedia di legno.
-Un
uomo queste cose le capisce!..- esordì
all’improvviso il bruno, annuendo.
-E
piu’ facile che tu e lei fate sesso, che
Finn riesca a stare con Brittany per piu’ di un mese.-
A
quelle parole, scattai dalla sedia
spalancando gli occhi.
Io?.
Brittany?. Sesso?.
-Ma
come ti vengono in
mente queste cose?. Il tuo
cervellino e forse andato in vacanza lasciando una scimmia, il compito
di
pensare al posto tuo?!.- Gli accarezzai la guancia, assumendo un
espressione
comprensiva e dolce.
–No,
sei stupido di natura.- il tono divenne acido e la mia mano
colpì la sua testa.
-Hey,
mi fai male!- chiuse gli occhi
massaggiandosi il capo.
–Reagire
così a delle semplici parole.-
aggrottò le sopracciglia ammutolendosi di colpo.
-Di
cosa state parlando?.- Brittany comparve
di nuovo, sedendosi al suo posto con un sorriso grande quanto un casa.
-Di
cosa stiamo parlando?.- Fece eco con
un sorriso beffardo
sul suo volto.
-Del
fatto che impazzirei alla viste di due
donne che fanno sesso e stavo facendo un esempio. Voi due.-
Sospirai
indifferente. –A volte e in questi
momento che mi chiedo; ma come fa a essere il mio migliore amico?.-
-No
davvero.- Non l’avevo mai visto così
serio.
-La
vista di voi due che….- la voce divenne
profonda e rauca, catturando la mia attenzione.
-Le
vostre labbra che si sfiorano, le mani
che si intrecciano…-
M’irrigidii
sulla sedia, cercando di non far
trapelare nulla dalla mia espressione.
-I
vostri corpi che si allacciano…il fatto
di assaporare il profumo dell’altra.-
Avevo
paura di voltarmi verso Brittany e
vedere sul suo volto un espressione disgustata, invece la vidi
interessata
tanto quando me alle parole di Puck, con le labbra piegate
all’insù’.
Trattenni
il fiato.
-Oh,
ho capito vuoi distrarre Santana e
vincere la competizione della settimana prossima.-
Accavallò le gambe in un gesto tanto quotidiano
che sexy .
Scossi
la testa scacciando quelle immagini
della mia mente.
-Non
preoccuparti Barbie tu non mi distrai
mica.-
Ecco,
mi toccava anche mentire
spudoratamente alla mia migliore amica.
-E
tu sei un imbecille, Puck.-
Quest’ultimo
scoppiò a ridere rilassandosi
sulla sedia.
-Lo
so che non vedrò mai questo momento.- Mi
fissò e colsi una strana luce nei suoi occhi.
-Quindi
lasciatemi pure sognare ragazze.-
-Io
invece penserei di piu’ a non perdere
punti con quel coso che ti ritrovi in testa.- Sbuffai, fingendomi
stizzita.
-Così
e una gara vinta. A me non piace
vincere facile.-
Lo
sentì borbottare sottovoce.
-Pensa
a te Santana!.- Si alzò in piedi con
il petto in fuori e il mento sollevato, con sguardo di sfida.
-Stasera.
Io e te. Discoteca. –
Alzai
gli occhi al cielo.
-Evita
di parlare come un uomo delle caverne
e spiegati meglio.-
-Più’
chiaro di così?.- curvò le spalle, e
perse subito il suo atteggiamento da super Puck.
-Quale
miglior posto per rimorchiare tante
belle ragazze?. In discoteca. Adesso ti e piu’ chiaro
Libanese?.-
-Mi
sento così esclusa da questo gruppo, che
sta sera voglio venire anche io..- Protestò la bionda
imitando la posizione di
Noah di poco prima.
-
Insieme a Finn.-
Oh,
fantastico.
-Britt…-
-Ma
certo!.- M’interruppe il moro. –Fa
venire anche lui, sono sicuro che ci…- si morso il labbro
cercando di
trattenere una risata, per poi fissarmi.
-Ci
divertiremo un mondo.- Non c’è la fece
piu’ e scoppio in una fragorosa risata.
Ho
bisogno di sfogarmi, di staccare la
spina, di vincere questa maledetta sfida di stasera e non pensare che
ci siano
anche Brittany e Finn.
Entro nel locale strizzata in un cortissimo vestito nero, un
paio di tacchi
12 e i capelli sciolti e mossi.
Io e Puck ci separammo da i piccioncini appena arrivati..
Andai
al bancone, ordinando una Vodka liscia, sedendomi
su uno degli sgabelli.
Okay,
come promesso, mi farò così tante ragazze
da dimenticare il mio nome, ballerò così tanto da
scordare la strada di casa,
berrò così tanto da non poter camminare con le
mie gambe.
Una
canzone dance retrò martellava da un
sistema audio all’avanguardia e faceva vibrare le pareti del
locale alla moda.
Il
fumo di sigaretta addensava l’aria.
L’alcool sgorgava dal bar che occupava un intero lato del
locale.
C’erano
specchi ovunque, sulle pareti enormi e
sul soffitto.
Divani
di velluto rosso e tavolini in vetro.
Luce stroboscopiche roteavano, sulla pista da ballo.
Ero
seduta all’estremità del bancone, bevendo
il mio terzo bicchiere di vodka quando voltandomi notai una ragazza
suoi
vent’anni con un vestito nero, che aderiva perfettamente alle
sue curve, e
grandi occhi chiari.
Accenno
un sorriso nel
vedere che mandò giù tutto il drink in
pochi minuti.*
Dovresti
andarci piani. Giornata pesante?.
Rise,
scuotendo la testa e portando i
suoi lunghi capelli
corvini dietro alle
spalle.
-Ho
voglia di divertirmi e non pensare a
nulla.- dice,
facendo un sorriso
leggermente malizioso, prima di ritornare al secondo dei suoi cocktail.
-E
tu, Sconosciuta?. Ho visto che hai bevuto
tre bicchieri di vodka in pochi minuti. Sbaglio
o anche tu hai avuto una giornata da dimenticare?-
Certo
che ho da dimenticare qualcosa, ad
esempio che Brittany e lì con il suo
“adorato” Frankenstein e che…
Appoggia
un dito sul bordo del bicchiere e
lo accarezza, lentamente, guardandone il liquido ambrato contenuto
all'interno.
Oh,
santo cielo.
Lasciò
a metà il Long Island e, dopo
avermi preso per mano, mi trascinò in pista.
Cominciò
a muoversi lentamente, lasciando che
i lunghi capelli neri le accarezzassero la schiena.
Quando
si avvicinò a me, cominciammo a
ballare, facendo strusciare i nostri corpi.
Sentì
il mio respiro riscaldare il suo collo,
le sue mani sul mio corpo, gli occhi di mezza discoteca addosso.
E
poi feci ciò che volevo fare dal primo
momento in cui i nostri sguardi si erano incrociati.
La
baciai.
Non
abbozzò nemmeno una timida protesta,
quando la mia bocca si chiude sulla sua, dapprima con fare esitante,
aspettandomi in seguito una qualche obbiezione. E quando non
né incontrai
nessuna, presi controllo delle sue labbra, cosi come tutti i suoi sensi.
A
un tratto la musica cessò e la discoteca
si riempì di urla, fischi di approvazione e applausi.
Mi
staccai dalla ragazza, voltandomi dall’altra
parte del locale.
Spalancai
gli occhi dalla sorpresa, quando
vidi Brittany ubriaca fradicia ballare sul bancone del bar, mentre
un’orda di ragazzi
allungavano le mani per toccarle le gambe o semplicemente ammirarla.
Mi
guardai attorno in cerca
di Finn o Puck, non pensandoci due
volte a piantare in asso lì la mora.
Nessuna
traccia.
Potevo
capire Noah che probabilmente sta sera,
avrebbe vinto la sfida.
Ma
Finn?.
Dove
diavolo era mentre la sua ragazza dava spettacolo circondata da un
miliardi di maschietti?.
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