Wicked

di _lovecurlyhair
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Dedico questa fan fiction
                                                            A Erika, per aver trovato la forza di lottare con le unghie, e per gli infiniti ricordi che ci legano assieme,
                             Al  silenzio, per fare costantemente parte della mia vita,
Alla figlia perfetta che non riesco ad essere,
Alla sorella maggiore che non ho mai avuto,
E a quel ragazzo che un giorno incontrerò nel parco, e di cui ricorderò gli occhi ma non il nome.

 

 
 

 

 Prologo

 

 
Rachel non si mosse.
Gli occhi azzurri guardavano il terreno fertile dello Yorkshire, senza però soffermarsi sulle prime foglie d’autunno cadute a terra.
Le mani fragili e delicate erano portate alla bocca, che tradiva il terrore che si era insinuato dentro di lei, e che era diventato parte del suo stesso corpo.
Ciò nonostante, la ragazza non esitava a muoversi e sembrava che il forte vento che soffiava nel giardino del collegio non le provocasse alcun tipo di brivido.
Cadde a terra, posando le mani su delle erbacce e tirando su col naso.
Ma prima che tutto il dolore e lo strazio la sopprimesse in modo irreparabile, Jack le corse incontro e le circondò le spalle con un braccio, attirandola dolcemente a sé e cullandola nel freddo di quel giorno, e di quel momento.
“Lo sa Olivia?” sussurrò il ragazzo per poi allontanarsi di poco da lei e osservarle gli occhi arrossati e gonfi, segno che non aveva dormito per giorni.
“Non ho avuto il coraggio di dirglielo” rispose lei, lasciandosi scappare una lacrima.
“Di dirmi cosa?” domandò una ragazza a pochi metri da loro, con lo sguardo vispo e le mani strette sui fianchi. “Avanti rispondete” continuò ancora, più testarda di prima, vedendo che i due non accennavano a parlare.
Rachel provò ad aprire la bocca, ma la voce le morì in gola.
E vedendo quanto male provasse la ragazza a dirlo, Jack parlò per lei, cosciente di quello che sarebbe successo di lì a poco.
“Charles è morto”. Dirlo ad alta voce rese la cosa ancora più vera e più cruda di quanto non fosse già nella mente dei due ragazzi.
Gli occhi verdi di Olivia diventarono limpidi in un attimo, e la smorfia di dolore che le si era formata sul volto, fu un chiaro presagio che di lì a poco sarebbe scoppiata in lacrime.
Ma all’improvviso, quella smorfia sparì e gli occhi ritornarono del verde intenso di prima.
“Chi è stato?” la voce della ragazza risuonò cruda e letale, quasi fosse un’arma indistruttibile.
“L’hanno fatto di nuovo quei maledetti, comandati dal più scemo di questo pianeta. Ieri sera, alla festa di Kim. E’ bastato un po’ di alcool per farli andare ulteriormente di fuori, l’hanno fermato e hanno cominciato a picchiarlo, così quasi fosse uno scherzo o un brutto gioco. Deve averle prese più del solito, perché è entrato in coma; e stamattina quando due ragazzi hanno trovato il suo corpo pieno di sangue, hanno avvertito la preside e l’hanno ricoverato d’urgenza in ospedale, ma era già troppo tardi. E poche ore fa ho saputo che se la sono date a gambe quei bastardi, perché è arrivata la polizia ad indagare sul caso” sibilò Rachel quando trovò il coraggio di raccontare tutto all’amica.
Olivia non parlò, le mani strinte a pugni al punto da far diventare le nocche bianche, e gli occhi rivolti verso il basso, in un disperato gesto di dolore.
Ma quando lo strazio, il male e  il rimorso di non averlo aiutato e di non averlo protetto, si attutì del tutto, si fece luogo in lei uno strano sentimento misto a rabbia e a dolore.
E quando alzò gli occhi e li rivolse ai ragazzi di fronte a lei, quest’ultimi notarono che erano di uno strano colore, come fossero cambiati in quei pochi minuti in cui li aveva rivolti al terreno.
A Jack parvero un grigio chiaro, quasi tendente al rosso, screziati di sfumature verdi e ardenti di una volontà a lui sconosciuta.
“Lo troverò statene certi, dovessi cercarlo per tutta l’Inghilterra. E gli farò pagare tutto quello che ha fatto a Charles, ogni singola cosa”
Forse per le sue parole, o per il fatto che non avevano mai visto la loro amica così, i due ragazzi ebbero un’improvvisa paura.
Paura di lei, e di quello che sarebbe stata capace di fare.
 
 
 
 
   


 
 
 
Ciao a tutte directioners!!!
Dopo una fan fiction su Justin Bieber, mi sono convertita all’immenso potere seduttivo (?) degli 1D :)
Questo è solamente il prologo, ma spero con tutto il mio cuoricino che vi sia piaciuto e vi abbia incuriosito almeno un po’.
Non so quanto tempo impiegherò ad aggiornare, perché tra il liceo e i mille impegni non riesco mai a respirare!
Comunque vi prometto che cercherò di fare il prima possibile ;)
Inoltre volevo dirvi che ho cambiato il titolo da "You're impossible to resist" a questo, e mi scuso anche per lo schifoso banner che avete visto all'inizio, ma sono negata in queste cose!
Vi mando un caloroso abbraccio.
Lucrezia
 











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