Made in Hell

di MrBadCath
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Capitolo diciottesimo: Right till the End.



«Ci sono mille soluzioni!» strillò Anthea.
«Sì, stavo pensando al suicidio giusto adesso...» rispose semiseria Dorothy.
«Certo, come no» la biondina le mise i capelli a posto «prima devi decidere che fare...»
«È dura, ci sono così tanti modi...»
«E tutti quanti ti condizioneranno la vita, in un modo o nell'altro.»
«Se mi ammazzo, non ci sarà più una vita da condizionare» rise macabramente.
«Farai meglio a non ammazzarti, santa merda.»
«E perché?»
«Perché lo dico io, non avrebbe senso!» la pallavolista viveva nella convinzione di essere una specie di Dio in terra.
«Mi hai anche detto dell'esistenza della casetta e mi hai pure aiutato a portarci le coperte, se è per questo...» sghignazzò l’altra, ormai in una specie di ebrezza. Rideva per disperazione. Rideva per non piangere.
«Io non ti ho detto di fare sesso senza protezione, all'età che hai non pensavo dovessi ricordartelo!»
«È successo troppo alla svelta, non ci abbiamo pensato, e anche volendo non credo Roger li avesse con sé... non capisco neanche perché mi giustifico con te. Mi stai facendo la paternale?» sbuffò la mora, spazientita.
«No, sarebbe solo fiato sprecato.»
«Vaffanculo, Anthea» si alzò di scatto dal letto.
«Cosa vuoi che faccia ora?» domandò la bionda.
«Niente. Non so nemmeno perché sei sempre qui.» rispose schietta l’altra.
«Hai alzato quella fottuta cornetta e mi hai chiamata!»
«Sì, scusa per il disturbo, ora sei libera di andare!»
«Non ho detto questo, cavolo, non voglio andarmene via!»
«Guarda che la pancia non cresce tutta insieme, avrai occasione di rivederla!»
«Sei proprio un'idiota!»
«Certo che lo sono, altrimenti non mi troverei in questa fottuta situazione!»
«Devi dirlo a Roger» scandì.
«Ma come faccio a dirglielo?» Dorothy affondò il viso nel cuscino con disperazione. Forse stava piangendo.
«Lo so che ora ti sembra difficile, ma dopotutto... vi amate, insieme deciderete cosa fare, come è giusto che sia...»
«No, io non posso dirglielo, non mi lascerebbe abortire!»
«Neanch'io ti lascerò abortire se è per questo!»
Dorothy la fulminò, ci fu una conseguente battaglia di sguardi, nessun vincitore fino a che la mora non si tuffò di nuovo sul cuscino.
«Vi odio.»
«Roger ha il diritto di sapere!» strillò Anthea, ma l'altra non rispose «Non essere egoista, non è una cosa solo tua! È anche suo figlio!»
«Non posso tenerlo, perché siamo troppo giovani, rovinerei la vita e noi e a lui, lo capisci questo? Con che testa io e Roger cresceremmo un bambino, adesso? E poi lui ha il gruppo, gli studi... no, non posso tenerlo!»
Anthea scoppiò a piangere e si drizzò in piedi.
«Sei una fottuta insensibile, quello è tuo figlio e la persona che professi di amare è suo padre! Quindi perlomeno dovresti parlarne con lui!»
«Strilla quanto vuoi, non lo farò, non posso parlarne con lui. E se lo terrò andrò dall'altra parte del mondo a crescerlo affinché non lo sappia. Puoi giurarci.»
«Ti aiuterò io...»
«Senti, ho bisogno di pensare, vattene.»
«Se vuoi che vada...» la ragazza bionda si avviò verso la porta «comunque sappi che mio fratello è un medico...»

John e Anthea passeggiavano nel parco.
C'era uno strano silenzio, che John aveva malinterpretato.
«Ehm, Anthie...»
«Sì, dimmi...»
«Prima non ho voluto indagare, ma... sei piuttosto silenziosa. Hai litigato con Dorothy?»
«No!» odiava anche solo pensarci.
«E... c'è... qualcosa che devo sapere?»
«Non lo so, John...»
Il ricciolino iniziò a sudare in modo incontrollato. Le gambe presero a tremargli, sentiva come il bisogno di sedersi.
«Anthie, se riguarda noi, ti prego, parliamone...»
«Cosa?» la biondina sbiancò d'improvviso «No, no! Noi... non c'entra niente... è che... devi promettermi di non dirlo a nessuno, o Dorothy mi ucciderà.»
«Giuro!»
«Giura su me!»
«Giuro su te!»
«È incinta.»
John si sentì al dare il sangue al cervello come se il padre fosse stato lui.
«Oddio di chi?»
«Di Roger, e di chi se no, John? L'ha fatto solo con lui...»
«Ah, io credevo che con Tim...»
«Una falsa credenza popolare.»
«E quindi?» domandò terrorizzato. Forse aveva addirittura bisogno di sedersi.
«Non lo vuole tenere...»
«Come no?»
«No, e vuole abortire senza dirgli nulla...»
John credette di stare per morire. Era troppo sensibile per sentire parlare di certe cose.
«E perché no?» era profondamente arrabbiato, con lei.
«Troppo giovani, il futuro davanti, troppo presto...»
«Se lui lo scopre non la perdonerà... devi fermarla, Anthie...»
«Eh, una parola, no? Hai presente di chi stiamo parlando? Di quella che guida come un camionista, di quella che si presenta al ballo studentesco travestita da uomo, di quella che...»
«Si, hai ragione, però... non puoi lasciarglielo fare...»
«Ma se non lo vuole...»
«Promettini perlomeno una cosa.»
«Tutto quello che vuoi.»
«Tu non mi farai mai una cosa del genere.»
«Te lo prometto.»


Fine.

Perché? Perché Cath non ha più aggiornato Eyes e continua ad aggiornare MIH? XD Semplice. Perché il word mi si termina automaticamente ogni volta che cerco di mettere l’html a quel maledetto file, quindi per ora dovrete accontentarvi di questo u___u
Beh abbiamo deciso che troncarla così era la cosa migliore da fare... nessun rancore. <3 pace e amore,
MrBadCath.




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