Note:
Questa
fic è demente, molto demente e i personaggi sono umanizzati.
Ancora, è demente e sono anche parecchio ooc i personaggi.
Per me no, ma la cosa è soggettiva...
-Wow, questi cartoni animati umani sono un vero spasso!-
esclamò Metalseadramon stravaccato sul divano davanti al
televisore.
Mugendramon sgranocchiava componenti elettrici come fossero popcorn.
-Non si può girare canale?- protestò dopo neppure
mezz’ora di proiezione, annoiato.
Metalseadramon replicò –Perché scusa?
Sono divertenti!-
-Se sapessero come sei veramente, mezza Digiworld ci riderebbe dietro.-
commentò lapidario.
-Già lo fanno, da quando Piemon perde tempo con Yamato e
Vamdemon corre dietro le gonnelle di Ylenia.-rispose indifferente il
drago d’acqua.
Il drago nero sospirò, ma gli scappò una mezza
risatina. –Pensavo da quando ci siamo schiantati sulla
fabbrica di dolciumi.-
-Beh, poi l’abbiamo sequestrata, quindi non credo quello
conti…-
-Il castello è atterrato capovolto… non avrei
dovuto lasciar guidare Pinocchimon…-
Il drago d’acqua rise sotto i baffi.
-Io l’ho trovato divertente.-
Mugendramon scosse le spalle, rassegnato.
-Io no, ho impiegato un mese a ripulirmi di quella cosa gelatinosa, mi
si è infiltrata ovunque!-
-Appunto…- sogghignò l’altro
–Quello faceva parte del divertimento.-
Il drago nero arrossì violentemente e si ficcò in
bocca un pugno di viti e transistor. Si voltò nuovamente
verso il televisore nel quale era proiettato un classico Disney
alquanto famoso e adatto a tutta la famiglia, parole di Gie che, con un
sorriso da schiaffi, glielo aveva caldamente consigliato.
Ma cos’era un classico Disney?!
Sprofondò nel divano imbronciato, chissà cosa
diavolo pensava che fosse e, invece, era uno stupido cartone animato
per marmocchi. E i marmocchi che dovevano guardarlo dormivano nella
grossa a pollice in bocca.
-Senti, gira canale!- protestò all’ennesima
canzoncina allegra, mentre Metalseadramon muoveva la testa a ritmo e
poco ci mancava che si mettesse a ballare davanti al televisore.
-In fondo al maaaar! In fondo al maaaaar!- cantava e Mugendramon
desiderò ardentemente che il televisore esplodesse.
Purtroppo per lui, quella canzonetta assurda lo stava mandando in corto
circuito e il suo piano fallì miseramente. Così
si gettò sul telecomando, ma il drago d’acqua fu
più veloce e l’afferrò prima che
potesse raggiungerlo.
-Non fare il bambino, dammelo!-
-Dopo il film!- rispose l’altro ancheggiando.
-Ma non… il telecomando, idiota!-
-Quindi preferisci un telecomando a me?- s’incupì
Metalseadramon con un muso lungo che fece deglutire Mugendramon e lo
spinse a correre ai ripari.
-No… no… voglio solo girare canale.-
-Oh, guarda, c’è la strega del mare!-
E mentre con la coda tentava di sottrarre il telecomando dalle mani
dell’altro drago, Metalseadramon non smise di seguire con gli
occhi le movenze sensuali di Ursula e di ascoltare la sua voce forte e
intrigante. Notato quello sguardo che poco aveva di rassicurante,
Mugendramon non poté celare una certa punta di gelosia,
tant’è che scosse l’altro con forza.
-Allora, lo giri o no il canale?!-
La diversa sfumatura nel tono di voce non sfuggì al drago
acquatico che si voltò piano e lo fissò dritto
negli occhi ghignando soddisfatto scoprendo i denti aguzzi e
assottigliando le palpebre.
-Siamo gelosi o sbaglio?-
-Di un cartone animato? Andiamo!- disse agitando la mano in segno di
diniego.
-Mmmm… eppure lei sarebbe proprio il mio tipo, con quei
tentacoli…-
-Ti prego, evita, mi dai il voltastomaco.-
Inutile, se uno come Metalseadramon vuole importunarti, puoi star
sicuro che lo farà, che tu sia più grosso e
robusto di lui non conta. Che tu lo possa far fuori neppure e, in ogni
caso, Mugendramon non poteva trucidarlo nel vero senso della parola.
Il drago d’acqua lo sospinse sul divano e si
accoccolò fra le sue braccia robuste. Tenne lo sguardo
puntato al televisore mentre con le dita disegnava cerchietti
immaginari sul petto del compagno e sorrideva, eccome se sorrideva,
godendosi il momento.
-Sai…- disse piano –In realtà mi
piacciono i suoi capelli bianchi, quasi come i tuoi, e i suoi fianchi
robusti, come i tuoi…- e ci mise enfasi ad ogni
“come i tuoi” sorridendo ad ogni sussulto che
proveniva dal torace dell’altro. Si morse le labbra,
inebriato dai pensieri malati che stava facendo e alzò il
viso verso Mugendramon, occhi negli occhi. –Fasciati da un
tubino nero aderente risalterebbero che è una
bellezza…-
Ci mise qualche secondo a codificare quell’ultima frase,
totalmente preso da quello sguardo languido, dalle movenze sensuali di
Metalseadramon, da tutti gli accorgimenti presi da
quest’ultimo per fargli abbassare la guardia e farlo
arrossire come una dannata donnetta. Ma quando capì,
saltò in piedi, facendo rovinare a terra l’altro
drago.
-Adesso basta!- sbottò rosso in volto lasciando la stanza e
sbattendo i piedi.
Avrebbe giurato, Metalseadramon, di vedergli fumare il cranio.
-Aspetta!- esclamò volando al suo seguito –Dai,
scherzavo!! Voglio solo la tua
voceeeee!- ringhiò gutturale.
-Sparisci o ti arpiono!-
-Mia
triste anima solaaaaaa!!
-Finiscila
o ti disintegro!! Gie dannato!!-
A stento Gie Kurogane trattenne uno starnuto.
-Salute.- borbottò assorto Mei Ryuuzaki agitandosi come un
forsennato per scampare a una pioggia di proiettili virtuali.
-Grazie.- Gie tirò su col naso e aprì il fuoco in
copertura dell’altro. Al termine del livello
soffiò sulla canna della pistola e la ripose accanto alla
console, esausto, mentre Mei gli porgeva dell’aranciata.
-Senti, per curiosità, di chi era quel vestito nero che hai
ritirato ieri?-
Per poco il digiprescelto non si strozzò con la bibita e
trattenne a stento la risata che sorse spontanea.
-Per la moglie di un amico… - disse compiaciuto
–Voleva sperimentare qualcosa di nuovo…-
Scoppiò a ridere e, non capendo, Mei alzò le
spalle ritenendo che, nonostante la giovane età, forse il
suo Gie era stato colpito da demenza senile precoce oppure tutti quei
videogiochi gli avevano dato alla testa, oppure semplicemente era
sadicamente felice per uno dei suoi piani malefici ben riusciti.
Quando il giorno seguente, a Digiworld, vide il suo Metalseadramon
contuso e ammaccato (e anche soddisfatto a modo suo) e Mugendramon che
emanava un indifferente aroma di un non precisato quanto inebriante
profumo marino capì che l’ultima ipotesi era
quella giusta.
Note: Tutto è
iniziato mentre guardavo La Sirenetta XD Ad ogni modo, i marmocchi in
questione sono i figlioletti di Mugen e Metal, Gie e Mei sono i loro
bambini prescelti e Ylenia è la sorella di Yama nella mia
fic. Pinocchimon... beh, se non ci fosse lui non mi divertirei. Adoro
fargliene combinare tante, ma ultimamente adoro molto di più
terrorizzare Mugen. E, a proposito, con moglie Gie si riferiva a lui.
Nonostante sia il suo digimon in qualche modo ci prende gusto ad
assecondare Metalseadramon e i suoi piani malefici
X°°°D
E' what if perché i due piccioncini sono ovviamente
ritornati in vita e hanno messo la testa a posto, e poi è
ambientata in un possibile futuro della mia fic Twins' War. Dico
possibile perché Pie là corre dietro le gonnelle
di Lady Devimon.
Ok, bacioniiii!!
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