San Valentino con Barry Watson
San Valentino con Barry Watson
Premetto subito che non conosco
assolutamente Barry Watson (magari lo conoscevo!!!). Questa mia storia è
composta di un solo capitolo. Ho fatto riferimento a un sogno che ho fatto un
paio di notti fa, nel quale i protagonisti eravamo io e lui, così ho deciso di
scriverla con l’aggiunta di qualche modifica. Spero vi piaccia, ma soprattutto
recensite…
Quella era una mattina come tante, ancora una giornata
trascorsa senza il mio fidanzato, senza il mio adorato Barry. Era San Valentino
e per quella giornata avevo deciso di rimanere a casa, non sopportavo vedere
tutte quelle coppiette di innamorati, loro si divertivano e io soffrivo perché
lui era lontano e di certo non poteva raggiungermi per una giornata. Così mi
alzai più assonnata che mai, come al solito mi preparai e mi recai a scuola. Le
prime 3 ore sembravano non finire mai: prima ora: FILOSOFIA il prof si mise a
spiegare Aristotele, una vera tragedia e bel modo di cominciare la giornata;
seconda ora: LATINO ci mettemmo un’ora intera a correggere
una stupida versione di Cicerone, ero sfinita;
terza ora: MATEMATICA che vera pesantezza visto che la prof
si era messa a spiegare analisi matematica che era veramente difficile.
Finalmente era arrivata l’ora della ricreazione e poi la
giornata sarebbe stata meno pesante visto che dopo avevamo RELIGIONE E INGLESE
la cui lezione doveva essere tenuta da un ragazzo americano insieme alla prof.
Pare che questo ragazzo era venuto a Potenza per fare delle commissioni e la
prof gentilmente gli avrebbe chiesto di tenere una lezione in classe nostra e
che lui abbia accettato. Uscii dall’aula e mi affacciai al balconcino. Non
potevo crederci… cosa vedevano i miei occhi? Era proprio Barry, bellissimo come
sempre. Scesi giù, ma non feci a tempo a corrergli incontro che venne
accerchiato da una schiera di ragazze impazzite: non era possibile, no! Mi
innervosii e feci per andarmene quando mi sentii bloccare da dietro. Mi voltai,
non era possibile, si era divincolato da tutte quelle fan impazzite per venire
da me. Balbettai il suo nome, ancora incredula, erano sei mesi che non lo
vedevo, il mio cuore batteva come un orologio impazzito. Mi trascinò fuori nel
giardino e fatto attenzione che non c’era nessuno avvicinò lentamente il suo
viso al mio e mi disse:” Amore mio, mi sei mancata tantissimo, non sai da
quanto tempo aspettavo questo momento”. E mi diede un bacio. Io rimasi ancora
con gli occhi aperti per capire se era un sogno o no, ma non lo era, era tutto
reale. Lui dopo qualche secondo si staccò e mi chiese se c’era qualcosa che non
andava, ma io feci di no con la testa e gli sorrisi. Lui così prese il mio
volto tra le sue mani e mi baciò di nuovo, questa volta con più trasporto e io
feci lo stesso. Quel bacio era interminabile, sembrava non finire più, solo il
suono della campanella riuscì a separarci. Lui così mi disse:”Non preoccuparti,
oggi pomeriggio verrò a prenderti e staremo tutto il tempo possibile insieme”.
E così cacciò un mazzolino di fiori e mi disse:”Buon San Valentino”. Mi diede
un altro bacio a fior di labbra e poi se ne andò. Nella lezione successiva non
feci altro che pensare a lui, al suo bacio appassionato e a quel piccolo mazzo
di fiori. Nella lezione seguente successe una cosa imprevedibile che proprio
non mi aspettavo. Il ragazzo americano che doveva tenere la lezione insieme
alla prof era Barry. Quando entrò in classe in classe non potevo credere ai
miei occhi. E così passò anche l’ultima ora, era incredibile, non mi aveva
nemmeno avvisata. Anche io comunque avevo a mia parte di colpa visto che per
quei dieci minuti che ero stata con lui non ero riuscita a spiccicare una
parola.
Tornata a casa pensai che non gli avevo comprato nemmeno un
regalo, forse una scatola di cioccolatini poteva andare bene. Così nel presto
pomeriggio mi recai nel negozio dove facevano la cioccolate più buona e ne
comprai un pezzo a forma di cuore con sopra incisi i nostri nomi. Arrivò presto
l’orario in cui venne a prendermi, erano le 18:30, non stavo più nella pelle.
Quando scesi le scale di casa, non feci nemmeno in tempo a salutarlo che mi
abbracciò fortissimo; con quell’abbraccio mi fece sentire tutto il suo calore.
Anch’io lo ricambiai, era bellissimo, avrei voluto rimanere così per l’eternità
e stare con lui mi faceva sentire bene. Gli diedi il mio regalo, lui lo aprì e
mi sorrise; poi mi diede un bacio per ringraziarmi. Così lo portai a fare un
giro per il paese visto che lui non lo conosceva. Era tutto stupendo,
camminavamo mano nella mano come due persone qualsiasi e non come se lui fosse
una grande star. La sera andammo a cena fuori, a lume di candela, era tutto
così romantico. Volevo che questo momento magico non finisse mai. Ma era
arrivato il momento di lasciarci. Io mi misi a piangere ma lui mi abbracciò
forte forte e mi disse:”Amore mio, oggi ho trascorso delle ore bellissime con
te, e anch’io vorrei tanto che il tempo si fermasse in questo istante per poter
vedere in eterno i tuoi occhi, ma non è possibile. Non piangere, ti prometto
che appena posso tornerò o magari verrai tu in estate a trovarmi”. Così dicendo
mi abbracciò, e poi prese il mio volto tra le sue mani e lentamente i nostri
visi si avvicinarono; ci baciammo intensamente come non lo avevamo mai fatto.
Dopo qualche minuto così ci staccammo, ci riabbracciammo da capo e poi lui se
ne andò…. Chissà quando lo avrei rivisto….
FINE
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