Born Survivors
E' da quest'estate
che avevo questa shot in cantiere ^^ ma IO è megalomane, ha
sempre voluto avere l'esclusiva e non ero ancora riuscita a pubblicarla
xD
Per questa mini
pausa, che consisterà fino all'anno nuovo
(quindi la prossima settimana ;D) ho deciso di postarla al posto
dell'aggiornamento normale di IO ;)
I fatti sono ispirati a una 'situazione' avvenuta sul serio, ma che
capirete e spiegherò per quelli che non hanno visto
l'episodio alla fine della shot.
Non è nulla di impegnativo, solo un modo per concludere
anche quest'ulteriore anno cosparso di moltissime soddisfazioni, tante
nuove conoscenze e una mia ancora immensa gratitudine per tutti voi che
mi seguite ♥
Auguro un buonissimo anno
a tutti! Con la speranza di ritrovarvi ancora -of course-
nel 2012, con ancora tante idee e voglia di fare. Come spolier ho in
cantiere di scrivere anche un'inedita (di tutt'altro genere) che
tenterà di affrontare la pubblicazione reale, cosa che spero
sul serio, e chissà mai che ci si potrà
incontrare realmente anche sugli scaffali delle librerie *_* Sarebbe un
sogno che si avvera.
Anyway, come
pubblicità occulta e rimanenze per arrivare al nuovo anno,
tutti gli ultimi aggiornamenti sia qui che di là (nelle
Farrelleto) sono stati : qui, qui, qui e qui...se avete perso qualcosa, per
il resto ci vediamo con la ripresa degli aggiornamenti di IO e Oblivion
dal 2012 ;)
Grazie a tutti/e
Vi adoro sempre sul serio ♥
Leia
Born
Survivors.
Before.
Era
da quasi una settimana che stavo notando quel pacco di fogli sul
comodino della camera, ma non avevo detto niente. Anzi, all'inizio
avevo fatto finta di non farci caso.
Non
mi facevo certo i fatti suoi.
Mpf,
sì come no...eccome se me li facevo, ovviamente sapevo tutto
di lui,
non c'era nessun tipo di segreto tra di noi e non c'era più
stato da
parecchio tempo. Però, di solito, prima di mettere
direttamente le
mani nelle sue cose glielo chiedevo, oppure era lui che me lo diceva
di partenza come una cosa assolutamente normale.
Invece
quel suo silenzio mi dava un'impressione sbagliata: che mi stesse
nascondendo qualcosa.
E
non capivo il motivo.
D'accordo,
discutibile.
La
mia curiosità prese il sopravvento e, vista la sua assenza
in casa,
fu più forte di me dare un'occhiata. Era un qualcosa che
sentivo
dentro, nonostante tutti gli anni che stavamo insieme non riusciva a
passarmi, sentivo il bisogno di non avere nessun tipo di barriera tra
me e lui, seppur piccola o per delle stronzate.
Ma
non mi faceva sentire tranquillo, e già ero ansioso di mio,
le
paranoie spuntavano di minuto in minuto con niente, ci mancava solo
che lui sapesse qualcosa di sé stesso e io no.
Andiamo!
Respirai,
davvero non avrei dovuto farlo. Sapevo che si sarebbe incazzato, era
già capitato altre volte e in ognuna mi ero ripetuto che non
sarebbe
più successo e che avrei smesso di avere quell'atteggiamento.
Immancabilmente
ogni volta ci ricadevo.
Era
inutile.
Andai
al comodino, sedendomi sul letto e guardandomi intorno come se
dovessi controllare che nessuno mi stesse spiando in una casa vuota.
Effettivamente mi sentivo molto colpevole e solo quella sensazione
avrebbe dovuto farmi tornare sui miei passi, invece feci tutto il
contrario.
Aprii
l'involucro della busta da cui estrassi quello che, a tutti gli
effetti sembrava il solito plico di fogli che arrivava sempre con i
copioni o con i contratti di lavoro. E quello era, però non
un vero
e proprio copione ma...
Sgranai
gli occhi.
No
impossibile....
Non
fece nemmeno in tempo a chiudere la porta, a togliersi la giacca e a
salutarmi che era già ammutolito per via del mio scatto
involontario
nel tono, anche quello che non riuscii a trattenere.
“Cosa
diavolo è questa roba?”
Mi
guardò stranito, aggrottando le sopracciglia e
più volte mi dava
l'impressione che lui dovesse pensare che io non fossi del tutto
normale, e lo sapevo e lo sapeva anche lui. Solo che mi era passata
la fase 'ho paura di non andargli bene', me l'aveva fatto capire in
tanti e diversi modi che mi amava per com'ero, quindi erano finiti i
tempi delle mie ansie verso le sue possibili reazioni a quando io
avevo le mie.
“Ciao
eh!” fece mezzo scocciato, spostandosi dall'ingresso e
superandomi
per andare in cucina, mentre io roteai gli occhi al cielo, seguendolo
a ruota.
“Non
mi hai risposto” dissi, di nuovo in maniera secca appena
spuntai
sulla porta, lui al frigo dove inserì la bottiglia da cui
aveva
appena bevuto.
“Non
so di cosa tu stia parlando” ribatté guardandomi
male.
Ah
giusto. Non gliel'avevo neanche fatto vedere. Idiota.
“Questo!”
dissi appena tornai dalla sala, dove avevo lasciato quella specie di
contratto sul tavolino e appena la vide sgranò gli occhi,
ora con
puro orrore ma rabbia presente.
“Cristo!
Non dovevi leggerlo! Perché diavolo l'hai preso senza
chiedermelo?”
si mosse verso di me, cercando di recuperare il blocco, ma lo fermai
dal petto contro di me spostando il braccio in alto e in basso a
ripetizione per toglierlo dalla sua portata.
“E
tu perché non me l'hai detto subito?”
Soffiò,
fermandosi e lasciando perdere per un istante, guardandomi
seriamente.
“Perché
sono fatti lavorativi miei! Te l'avrei detto quando sarebbe stato il
momento!”
“Cioè?
Quando l'avresti firmato senza farmelo sapere così che non
avrei più
potuto dire niente?”
Si
zittì un secondo poi annuii sarcastico
“Sì esatto! Sapevo che ne
avresti fatto una tragedia al riguardo”
Liberai
una mezza risata nervosa, guardandolo tra il divertito e lo
sconcertato.
“Una
tragedia? Stai scherzando? E secondo te a me va bene che tu lo
faccia?”
“Conoscendoti
no,
ma sono io che devo decidere e sinceramente mi va di farlo....anche
se non ho ancora firmato!” rispose di scatto, questa volta
facendo
ammutolire me e zittire senza darmi tempo di formulare una risposta
ad effetto.
Riuscì
a riprendersi i fogli, la mia motilità ora era ridotta a
nulla e
abbassai lo sguardo dal suo, mentre sospirò tornandomi
contro ma
passandomi entrambe le braccia attorno al collo, modificando
l'espressione in una addolcita.
“Lo
sai come sono...e non è per fare qualcosa di estremo,
ma...insomma
mi piace fare delle esperienze diverse oltre che solo dei
film...”
Lo
guardai scettico anche se la rabbia stava scemando al solo fissargli
lo sguardo “E rimanere dispersi da qualche parte senza niente
intorno lo chiami 'non estremo'?” ribadii nello stesso tono e
lui
rise sommessamente avvicinandosi per darmi un bacio a cui risposi lo
stesso anche se l'insoddisfazione interna non mi stava passando.
Non
mi andava per niente a genio che partecipasse a quella serie,
soprattutto avendone sentito parlare.
Appena
mi tornò davanti sorrise, scuotendo leggermente la testa.
“Non
sarà pericoloso e comunque sono solo due giorni, avremo la
troupe
attorno e per il fatto che ci sono io i controlli saranno ancora
più
elevati...non preoccuparti”
Scossi
la testa “Sinceramente non voglio che lo firmi...ma tanto non
mi
ascolti mai per queste cose”
Rise
di nuovo, tornando a baciarmi ma questa volta fu io ad aumentare il
contatto sentendolo attacarmisi di più e facendolo durare
più a
lungo.
“E
te l'avrei detto ok?....volevo solo pensarci prima di decidere e di
fartelo sapere”
Lo
guardai colto in fallo, mentre continuò a sorridere
rimanendo con il
viso vicino al mio e strofinandoci la guancia contro.
“Lo
so che non avrei dovuto leggerlo...ma cristo mi viene l'ansia se vedo
qualcosa di tuo per casa che non so cosa sia”
Rise
sommessamente annuendo.
“Lo
so benissimo...però mi piace cuocerti lentamente, anche tu
dovresti
saperlo”
Lo
scacciai fintamente da una spalla, le vinceva sempre lui, non sapevo
come faceva e me lo ripetevo da secoli ormai.
Mi
diede un altro bacio più calmo poi si allontanò,
uscendo dalle mie
braccia per spostarsi oltre la cucina, verso le camere.
“E
comunque se vi perdete in mezzo al deserto o in una foresta o in
qualsiasi posto voi siate, non lamentarti se sentirai un 'te l'avevo
detto'”
Niente,
era più forte di me anche il dover tentare di avere
un'ultima parola
su di lui.
Rise,
seguì un verso ironico poi uno di negazione
“Noo...al massimo
starò via più di due giorni”
Sgranai
gli occhi, anche se non mi vide.
“Scordatelo!”
After.
Sbuffai
tra me e me, finendo di preparare la cena e pensando a un modo per
toglierlo dalla televisione almeno per quel momento.
Cazzo,
non la guardava mai se non per dei film di tanto in tanto e invece
ora...cristo.
Ovvio,
no? Poi era lui che diceva che non gliene sarebbe fregato niente!
Non
avremmo dovuto fare così tanta pubblicità, ma
quella non dipendeva
da me, io non ero neanche un quarto collegato al fattore promozionale
e dopo aver girato la puntata mesi prima, tutti si erano dati al chi
si è visto si è visto con l'unico chiarimento che
le informazioni
le avrei ricevute per e-mail.
Accidenti
al fatto che avesse scoperto il giorno dell'anteprima della messa in
onda dell'episodio.
Ma
porca..
E
io non volevo andare di là in quel fottuto istante. Quanto
mancava?
Quasi mezz'ora, diavolo. Era appena iniziato e con le
pubblicità
ogni cinque secondi non finiva più, era peggio di un film da
tre
ore.
O
forse ero io che avevo la percezione del tempo distorta.
“Tu
non sei normale, sai?”
Sììì
lo so.
Era
da quando era cominciato che continuava a commentare su qualsiasi
cosa. E me lo ripeteva da sempre quella frase, ma non mi era mai
sembrato che gli desse fastidio.
Non
risposi ovviamente, sbuffando ancora e tentando di rallentare ancora
di più i tempi di cottura, ma porca troia a luglio mica
potevo fare
una cena invernale. Quelle insalate erano anche troppo condite e
già
pronte da tempo.
“Cristo
ma sta scherzando vero? In mezzo a una tormenta si mette pure a
chiederti dove vivi e cosa fai?”
Era
la volta buona che l'avrei ucciso. Lo amavo eh? Sicuro. Ma damn!
Senza
considerare tutti i borbottii di varia natura che stava facendo tra
sé e sé e che non voleva farmi sentire e con cui
sarebbe andato
avanti fino alla fine della puntata, ma anche nei giorni successivi.
Per
mia sfiga.
Fui
costretto a raggiungerlo in sala, dopo aver provato inutilmente
all'inizio di togliergli il telecomando e nasconderlo in un qualsiasi
punto sotterraneo della casa per cenare a tavola, ma lui ovviamente
aveva fatto di tutto per non darmela vinta.
“Hai
fatto una storia assurda per questa cosa, mi spieghi perché
adesso
devi pure vederlo?” chiesi in maniera scazzata quando mi
sedetti
sul divano di fianco a lui passandogli la terrina che però
non degnò
di striscio.
Anzi,
mi guardò malissimo poi riportò lo sguardo
avanti, indicando
figurativamente la tv dove, almeno c'era di nuovo la
pubblicità.
“Perché
lo sapevi che non volevo che lo facessi e ora che lo sto guardando ne
sono ancora meno contento che tu l'abbia fatto!”
Alzai
le braccia figurativamente per poi risbatterle sulle gambe.
“Non
so cosa dirti ok? E' stato veramente eccitante invece e una delle
esperienze più intense della mia vita” ma mi
accorsi troppo tardi
di quello che avessi detto e mi morsi la lingua mentre notai il suo
sguardo ampliarsi ma fulminarmi allo stesso tempo.
Parole
sbagliate. Cristo. Avevo scelto proprio quelle meno indicate.
“Non
eccitante in quel senso..” corsi ai ripari, abbassando anche
il
tono e spostando lo sguardo da lui che scosse la testa incredulo,
facendo una mezza risata per la sorpresa.
“Non
faccio commenti perché potrei diventare cattivo”
Gli
feci una smorfia che non vide e cominciai a mangiare per tenere la
bocca impegnata, anche se il peggio del peggio arrivò appena
la
puntata riprese e mi fece tornare alla mente quei due giorni passati
in Islanda in un totale deserto bianco, cosparso solo di montagne.
Era
stato davvero emozionante, per moltissimi motivi e comunque Bear era
stato fantastico, non mi aveva dato minimamente l'impressione di
essere in difficoltà perché c'ero io o di
rallentarlo, anzi. Se non
fosse stato per le temperature sotto lo zero e il vento a chilometri
spropositati di velocità l'avrei ritenuta una gita perfetta.
La
scena proseguì e, sapendo cosa avrebbe 'mostrato' cercai di
nuovo di
rubargli il telecomando che però non trovai scoprendo che
l'aveva
nascosto sotto di sé.
“Ahh
eddai Heath! Non è niente di interessante alla fine,
cambia!”
chiesi quasi con lamento, imprecando dentro di me a quelli del
montaggio per il fatto che avessero lasciato quella scena e non
avesse tagliato almeno parte dei dialoghi ma lui non si
lasciò
minimamente sopraffare, guardandomi ancora più male capendo
che non
volevo che vedesse qualcosa che era successo.
Che
poi....non era successo niente!
Ma sapevo che avrebbe sclerato di brutto se avesse sentito una certa
fra....
..risate
“Mi ricorda una scena in Brokeback Mountain”
“Spero
proprio di no”
Si
voltò verso di me con sguardo e bocca spalancati.
“Come
scusa?” strizzai i denti “Ho sentito
bene?”
Indicai
la televisione “Ahh dai è solo una battuta, non
diceva sul serio!”
Rise
in nervosismo “Lo spero cazzo! Poi come diavolo si permette
di fare
battute sul nostro
film e su...dio, perché non ci sono le scene dentro a quella
diavolo
di caverna dopo?”
Lo
fermai mettendo anche le mani avanti o non ne sarei più
uscito.
“Non
starai dicendo sul serio vero? Già era molto riuscire a
dormire
visto il freddo cosa pensi che sia successo?
Era-solo-una-battuta!”
chiarii di nuovo con enfasi ma lui non perse l'espressione arrabbiata
e mi guardò ancora peggio.
“Damn...lo
sapevo io che non dovevo fartelo fare”
Sospirai,
lasciando perdere, cercando di mettere in bocca qualcosa e di non
fare caso ai suoi continui sbuffi scocciati. Non avevo certo pensato
di creare un polverone del genere per una cosa così idiota.
Ovvio
che l'ultimo incazzo l'ebbe quando ripresero il momento dove eravamo
stati costretti a toglierci gli indumenti superiori per attraversare
da un lato all'altro un fiume ed evitare che si bagnassero troppo per
poi rimanerne congelati una volta addosso.
“E
questo cosa diavolo è?”
“Hai
sentito...c'è la spiegazione sotto...preferivi che morissi
assiderato?”
“No,
preferivo che non ci andassi proprio!!”
“Dio
sei assurdo sai? Non è niente di che!”
“Allora,
visto che non 'è niente di che', potevi non farlo!”
“Ormai...”
feci ambiguo guardandolo nello stesso modo e ammutolì preso
alla
sprovvista guardandomi ancora male ma cominciando lentamente a
scemare nell'espressione trattenuta, buttando fuori aria come per
calmare la tensione interna e infossandosi sul divano per far
raggiungere la testa sul bordo.
Non
aveva toccato cibo e lasciai perdere a mia volta, appoggiando la
terrina sul tavolino di fronte per poi inclinarmi verso di lui,
appoggiandogli la testa sulla spalla e guardandolo con un'espressione
già testata più volte che sapevo lo faceva sia
sbollire che ridere
allo stesso tempo, qualsiasi cosa avesse in mente.
“Non
è che volevi esserci tu al suo posto?” chiesi
sornione e sottovoce
e mi guardò indignato poi tentò di trattenere un
sorriso, scuotendo
la testa.
“Se
non te lo ricordi sono io che ti ho sempre, in qualsiasi posto e
momento, quindi preferisco qui che in uno con meno dieci
gradi..”
Sorrisi
“Risposta esatta...perché cavolo ti stai facendo
dei problemi
allora?”
Ricambiò
il sorriso, finalmente lasciandosi andare, prima eliminando la
distanza tra di noi per baciarmi con calma, poi infossandosi ancora
di più in modo che stessi comodo e passandomi un braccio
attorno
alle spalle.
“Lo
sai perché”
Annuii,
effettivamente sapendolo troppo bene, ma ancora non era arrivato quel
momento nel quale il suo atteggiamento mi dava fastidio. E non era
nemmeno in lista di arrivare.
Lo
baciai di nuovo, sentendo che rilassò ancora di
più i muscoli,
stringendomi e approfondendo, recuperando con la mano libera il
telecomando e spegnendo del tutto la televisione.
Il
vero problema era che eravamo senza speranza entrambi.
Da
tempo.
Ma
nessuno dei due ci faceva più caso, ormai.
___________________________
Well well well, penso abbiate
capito di cosa si tratti :P
Non ho il link da postarvi dell'intero episodio però i due momenti clou
che sono stati anche l'ispirazione per questa shot sono questi: 1 (la prima gif a sinistra dal
basso), 2
Per il resto ho detto tutto
sopra, quindi non mi resta che ringraziarvi di nuovo, anche per
chiunque leggerà/recensirà questa e ci vediamo
presto! :D
Poco ma sicuro mi trovate su twitter
se vi va qualche chiacchiera, altrimenti all'anno nuovo ;)
Love you guys!
Leia
♥
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