Scribacchiava e tracciava linee fluide sul blocco da disegno, osservando affascinato il batuffolo nero che si aggirava per il tavolo, sfiorando timoroso con la zampina un pennello.
Posò sul tavolo il raccoglitore ad anelli e la matita, prendendo tra le braccia il felino prima che intingesse le zampe nella tempera e se ne andasse a zompettare per la casa, divertito dalle proprie impronte colorate.
Sorrise, sedendosi e guardando il gatto a pancia all'aria, in una tacita richiesta di coccole.
«Veeh» mormorò, andando con le dita a carezzargli l'addome.
«Un corpo sensuale, e soffici zampe.» disse poi, armandosi di carta e matita, pronto a ritrarlo.
«Sarai il mio prossimo soggetto, Nerone.»
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Writer's Corner: In questa storia, volevo far risaltare l'essere artista di Feliciano. |