Il giorno successivo era il
compleanno di Ban, il 17 Dicembre, così che Ginji era alla disperata ricerca di un regalo da fare all’amico. Ma
che cosa mai poteva desiderare Ban-chan?Non voleva chiedere consigli, infondo
lui sarebbe dovuta essere la persona che lo conosceva meglio...girava a vuoto
da ore nel quartiere di Shinjuku, ma la sua mente
non aveva ancora visualizzato nessun tipo di regalo adeguato. Senza notare che i soldi erano pochi, e il massimo che
poteva regalargli, era un biglietto d’auguri, e neppure di carta colorata. Ginji
si sedette scoraggiato...che vergogna presentarsi a ban senza nemmeno un
regalino microscopico. E pensare che mesi prima aveva deciso di conservare un po’
di soldi per quella data, voleva regalargli qualcosa di particolare, di
speciale,...unico ecco. E
invece si ritrovava il 16 Dicembre con ben pochi soldi e con nessun’idea in
testa per rimediare al danno. **Ehilà Ginji...**il
ragazzo si voltò e vide Kazuki. **Ciao
Kazu-chan!**esclamò mascherando la sua depressione totale.
**Sei solo?Ed io pensavo che fossi sempre con
Ban...**esclamò sedendosi a fianco. Ginji rise **A dirla tutta Ban-chan non sa
che sono qui... Stamattina sono andato via presto e gli ho lasciato un
bigliettino...dovevo...fare una cosa.** L’amico sorrise **Comprargli
un regalo,vero?**domandò sorridendo. Ginji annuì tristemente **Già,ma credo che domani Ban-chan riceverà solo un biglietto
d’auguri,da parte mia perlomeno...**esclamò mettendosi la testa tra le gambe.
Kazuki intuì immediatamente il problema, e come poteva lasciare Ginji in quello
stato? Semplice, non poteva. Così che porse all’amico delle banconote che Ginji
rifiutò da subito **No,no...Kazu-chan tu sei gentile
ma...non posso,davvero...**esclamò allontanando da lui la sua unica fonte di
salvezza. **Sei sicuro?Io credevo che volessi fare
qualcosa,qualcosa di speciale a Ban per
il suo compleanno...**Ginji deglutì **Infatti...,ma volevo farcela con sole le
mie forze...non volevo dipendere da nessuno...**Kazuki sorrise e gli prese la
mano mettendogli dentro solo qualche delle banconote. **Con
questi potrai prendergli almeno qualcosa...**esclamò per poi alzarsi. Ginji
alzò il volto per ringraziare,...ma Kazuki era già
sparito.
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Ginji non trovò lo stesso
nulla, sembrava che Ban-chan avesse già tutto, quando invece non aveva nulla. Il
biondino si diresse verso il bar di Pore,sicuro di
trovare un poco di caldo...e magari anche Ban.
**Ciao...**esclamò entrando ma vide che nessuno rispose al
saluto. Poi vide che attorno ad un tavolino c’erano seduti Pore, Natsumi, Hevn,
Shido, Himiko e Kazuki!
**Che ci fate qui?**domandò Ginji curioso. **Gin-chan!Che domande!Stavamo organizzando una
festa...**esclamò Hevn facendolo sedere. **Ciao
Ginji...**esclamarono Himiko e Shido all’unisono. **E
io dovrei concedervi lo spazio del bar gratuitamente?**esclamò Pore acido. **Beh, dovrai pur fare un regalo a Ban, no?Se ci lasci il bar,
faremo che sia quello no?Risparmi anche...**esclamò Hevn con cipiglio. **Un regalo?Per quel debitore incallito?MAI!**esclamò
incrociando le braccia. **Ma Master...è il suo
compleanno...sarebbe triste non fare niente, anche se è un debitore...è in ogni
caso un debitore affezionato!**esclamò Natsumi ridendo. **Non
è divertente...**esclamò Pore.** Insomma Pore!Ti pago va bene?Sei la persona
più insensibile che conosca!**esclamò furiosa Hevn. Tutti annuirono seri e lo
sguardo di Natsumi assunse un’aria talmente dolce e compassionevole che Pore
iniziava a sentirsi un vero cattivo. **Eh va bene!Ma
smettetela di guardarmi così!** esclamò alzandosi. Abbracci e frasi del tipo
“Ma chi è il nostro barista preferito?”si sprecarono. Ginji sorrise **Allora quando volete organizzare il tutto?**domandò
curioso. **Domani pomeriggio...allontaneremo il
serpente con qualche scusa...**esclamò Shido. Kazuki si avvicinò
a Ginji **Trovato qualcosa spero...Io mi occupo di avvisare Emishi e
Jubei...**esclamò uscendo. **Io penserò alle
vettovaglie e alle decorazioni!**esclamò entusiasta Natsumi. Hevn sorrise
**Ottimo, sino a domani chiudevi la bocca!Soprattutto tu Ginji,sappiamo che non riusciresti mai a mentire a
Ban...**esclamò con sarcasmo. Il biondino abbozzò un sorriso imbarazzato,ma ora dov’era Ban?In quella Ban entrò furioso **GINJI!DOVE
DIAMINE E’ FINITA QUELLA TORPEDINE??!!!**esclamò sbattendo la porta,e non
appena i suoi occhi lo videro si precipitò contro di lui e tentò di strozzarlo.
**CHE SIGNIFICA “VADO A FARE UN GIRO”,EH??E’ TUTTA LA
MATTINA CHE TI CERCO!**urlò. **Come al solito Ban si
preoccupa se non ha al suo fianco il suo Ginji,eh?**esclamò Pore di spalle. Ban
si fermò **Che cosa stai insinuando barista dei miei
stivali???**esclamò Ban lasciando per un istante Ginji. **Se
non lo sai tu non ho intenzione di dirtelo...debitore dei miei stivali!** Hevn
rise .**Andiamo Ban-chan...non fare così... **esclamò Ginji abbracciandolo
com’era consuetudine, sperando che l’arrabbiatura si placasse. Ban lo osservò
un attimo e poi sospirò **Non farmi più uno scherzo del genere...dannata
torpedine. **esclamò a bassa voce. Ginji sorrise, ora andava meglio.
Himiko sbuffò e poi tentò di
uscire con Shido, senza farsi notare...inutilmente.
**Che ci facevate voi qui?**domandò curioso. **Non sono affari che ti riguardano, ciao**esclamò Shido
svanendo dal locale. Himiko non era stata abbastanza rapida. **Ero
qui a prendere un caffè...ci vediamo**ed uscì. Ban guardò la
porta **C’è qualcosa di
strano...**tutti deglutirono pesantemente. Ginji per salvare la situazione
esclamò **Hevn non è che hai qualche lavoro da
affidarci?**domandò tranquillamente. La ragazza sospirò **Certo, altrimenti che
sarei qui a fare?L’incarico però ve lo darò domani
pomeriggio...vedete di esserci...**esclamò uscendo.
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Era sera e i due ragazzi si
stavano avviando alla loro Subaru. Ban fumava come al
solito mentre Ginji lo seguiva fedelmente, con la testa però da tutt’altra
parte...che regalo poteva fare?**Ginji...** Non c’era davvero nulla che potesse
fare caso a lui?
**Ginji?** Ban aveva mai espresso il desiderio di avere
qualcosa? **Ginji!** esclamò con tono più alto. Il
biondino nemmeno si fermò se non quando andò addosso all’amico che lo stava
osservando. **Oh, scusa Ban-chan ma...**si fermò, il
compagno lo osservava strano. **Cos’hai Ginji?Sei
pensieroso...**Ginji sussultò **No, no...niente...**mentì male, come sempre.
Ban lo guardò male **Mah...** e si avviò. **Ban-chan!**gli
si avvinghiò al braccio. **Sono solo stanco...non ti
sto mentendo...giuro...**Ban si fermò. Lo osservò con la coda dell’occhio.
Sorrise. **Andiamo a dormire Ginji...**esclamò aprendo
la portiera della Subaru. Il compagno annuì gioioso.
Era l’una, ma il sonno
tardava ad arrivare. Ginji si mise seduto e osservò Ban che dormiva beatamente.
Si era scordato di togliersi gli occhialetti, così che con molta delicatezza
glieli sfilò e tentò di non farli cadere, nonostante
le mani tremassero. Sfiorare quel volto...gli dava strane sensazioni. Gli
sistemò gli occhialetti in tasca e lo stette ad osservare. Il
respiro regolare, il torace che si muoveva regolarmente. Aveva un
tremendo desiderio di abbracciarlo, di sentire le sue braccia intorno a lui, di
percepire il calore del suo respiro sul suo capo. Voleva
sentire il profumo della sua pelle, voleva sentirsi a contatto con lui.
Chissà perchè in quel periodo n’aveva così bisogno, non poteva pensare di
trascorrere un solo giorno senza lui. E non poteva negare, che più volte aveva provato il
desiderio di baciare quelle labbra sottili e sognare di sentirsi stretto tra quelle braccia, proprio come in quel
momento.
Ginji notò che la coperta di Ban
era caduta così che con cura la sistemò intorno all’amico e gli sfiorò le
labbra con le dita, Ban emise un gorgoglio che lo fece ritrarre spaventato.
Ginji si sistemò alla meglio sul suo sedile e guardò fuori
dal finestrino, il cielo era come una coperta di stelle; senza accorgersene
s’addormentò.