Hurricane Bree.

di xbieberspanda
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Prologo


Gli sportelli dell’autobus si chiusero fischiando e producendo un leggero vento caldo che violentò i poveri capelli di Bree.
Si guardò intorno. A parte una coppia di vecchietti scesi con lei, la fermata era deserta.
Era sola, come sempre. Ormai non ci faceva più caso.
Chiuse gli occhi convincendosi che sarebbe andata bene.
Che avrebbe tenuto duro aspettando giorno per giorno, pazientemente, che l’anno passasse.
Un anno e sarebbe stata libera. Per sempre.
Con questi pensieri a confortarla Bree strinse a sé la borsa cominciando a camminare prima adagio poi, più frettolosamente fino raggiungere un’andatura regolare e sicura.
Arrivò davanti all’edificio imponente che la sovrastava.
Scuola. Una costruzione in mattoni marroni con delle doppie porte a vetri. Senza dubbio il migliore del posto.
Se non l’unico aggiunse amaramente  la ragazza.
Chiuse gli occhi per un istante cercando di isolare le figure confuse che correvano intorno a lei meticolose.
Quando li riaprì il cortile era vuoto. Entrò con cautela ma con decisione ripetendosi sempre la stessa cantilena.
Sei Bree Marshall cazzo. La ladra, la puttana, la pecora nera, la vergogna di una famiglia illusa e falsa.
Puoi superare anche questa a testa alta. Puoi superare anche questa a testa alta. Puoi superare anche questa a testa alta.
Delle grida sovrastarono i suoi pensieri innervosendola.
Fece scorrere lo sguardo intorno a sé.
Il corridoio brulicava di primini, nerd,  fumatori accaniti e spacciatori, cheerleader con i rispettivi ragazzi palestrati che fanno a gara per finire nelle copertine dei giornalini di Barbie che leggeva sua sorella.
Tutto totalmente banale e patetico.
Sentiva di essere osservata.
Era consapevole di non passare inosservata con quei lucenti capelli neri che le cadevano morbidi sulle e spalle e  con quegli  occhi felini che sfidavano chiunque a incrociarli.
Alta e flessuosa come poche ragazze a quell’ età, Bree Marshall rispecchiava il prototipo  della tipica ragazza della porta accanto.
Gli angoli della bocca le si alzarono involontariamente pensando che, forse era proprio il suo aspetto e il continuo attirare dell’attenzione altrui, ad averla cacciata nei guai.
Ma ormai aveva imparato la lezione.
Non avrebbe smesso di crearsi quella sorta di corazza di apparenze, né avrebbe messo da parte la sua sicurezza, solo avrebbe tentato di frenarsi e porsi dei limiti.
La posta in gioco era troppo alta per commettere sciocchezze o per soddisfare i propri sfizi personali.
Non avrebbe permesso a nessuno di tirare la parte peggiore di se, facendola sentire debole e umiliata.
Non avrebbe commesso gli stessi errori che l’avevano portata in questa ridicola città di campagna, concluse facendosi strada tra la folla che si era formata davanti a due figure.

Non sapeva quanto si sbagliasse.








Welocome to my space
Eccomi con un'altra ff che spero di finire cc
Non è il massimo ma se recensite un po' prometto di migliorare.
Come vedrete le cinque carote non sono ancora spuntate fuori perchè devono ancora maturare (?)
Ahahhaah no gfdhjx nel prossimo ci sarà un grande colpo di scena quindi non mi abbandonate uu
Sciao bellissimi, al prossimo capitolo :3
Love ya


 





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