Le tre di notte. Tende il braccio, nervoso, il primo armonico stridio seguito da altri. Die Forelle: per un momento c'è di nuovo un uncino nella sua carne. Chiude gli occhi e l'acqua scorre sotto le palpebre. Non è solito ricordare e soffrire. Dev'essere un'eccezione.
Le tre di notte. Scivola dalle lenzuola umide, rabbrividisce con la musica. Osserva Baker Street dalla finestra, non gli è mai parsa così tranquilla.
Si schianta ad ogni movimento dell'archetto e sente il vuoto. Gli occhi chiusi: forse razionalizza, forse attende. Attende, e finalmente arrivano. Labbra morbide e sottili, con gentilezza, da qualche parte attorno all'orecchio; una mano sulla schiena.
Lui è lì.
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