Revenge, Sweet Revenge di RachelWantsToGoToBroadway (/viewuser.php?uid=113889)
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Hey,
Efp, here I aaaam! I'll march my band out, I will beat my dru-...ok,
basta XD! Comunque, ci tenevo a dire che questa è la mia
ultima fanfiction del 2011 *si alza un coro di evviva ed
urrà* e che probabilmente sarebbe rimasta in una remota
cartella del mio pc senza l'aiuto idispensabile della mia dolcissima
Beth :3 (violanassi...le sue fanfiction meritano, sul serio)!
Vabbè,
dopo tutta questa pomposissima premessa, vi lascio alla storia (troppo
Achele per essere vera ;) )!
Buona lettura^^!
_ Buongiorno, Dianna! _.
Un vortice di boccoli corvini ed un lungo, svolazzante cappotto rosso
irruppero nel camerino immerso in una piacevole penombra, nella quale,
peraltro, Dianna Agron stava cercando di meditare prima delle riprese.
La bionda chiuse gli occhi, fingendo di non aver sentito entrare colei
con la quale divideva il camerino e rimase seduta sulla sua comoda
poltrona rosa confetto posta esattamente davanti allo specchio rotondo
incorniciato di lampadine, finendo così per dare le spalle a
Lea.
Dianna sapeva quanto questo la facesse arrabbiare. E Lea era
così carina quando si arrabbiava.
Un invitante profumo di caffè e di brioche alla
crema -le preferite della bionda- invase la stanza, inducendola ad
aprire gli occhi e, di conseguenza, ad essere accecata dalla luce
solare proveniente dalla grande finestra che, sicuramente, aveva aperto
Lea.
La bionda si voltò mettendosi in ginocchio sulla poltrona e,
poggiando i gomiti sulla morbida spalliera, guardò Lea ferma
accanto alla finestra, bellamente illuminata dai raggi del sole di
metà pomeriggio, con un gran sorriso stampato sul viso ed
una scatola di cartone proveniente da Starbucks tra le mani affusolate.
Insomma, una visione paradisiaca in tutti i sensi.
_ Lo sai, sì, che sei una stronza? Ti volti solo quando ho
del cibo in mano _, commentò rovinando tutte le fantasie di
Dianna e l'aura lucente che le si era creata attorno.
_ Sai, baciata dalla luce del sole sembravi quasi un angelo ed avevi
solleticato la mia immaginazione, ma poi hai aperto la bocca rovinando
tutto _, disse ironicamente la bionda sedendosi composta e spiando Lea
dal riflesso dello specchio mentre, con un gesto della mano, liquidava
il suo commento e si dirigeva verso il tavolo per il make-up
immediatamente sotto al suo specchio per depositarvi un bicchiere da
asporto contenente del caffè ed un cornetto avvolto in un
sacchetto di carta.
_ Ammettilo, vuoi farmi ingrassare per poter interpretare anche il mio
ruolo...posso immaginarmi la scena: una parrucca bionda ed il gioco
è fatto _, ridacchiò sorseggiando il
caffè bollente dal bicchiere da asporto e seguendo con lo
sguardo Lea che aveva appoggiato la scatola di cartone contenente la
sua colazione sul rispettivo tavolo make-up, posto a poca distanza da
quello di Dianna.
Ridacchiando, si tolse il cappotto, rivelando un bel vestitino corto e
blu stile California degli anni settanta, e lo appese sull'appendiabiti
vicino alla porta d'ingresso, tornando velocemente verso la sua
poltrona che, al contrario di quella di Dianna, era di un acceso verde
smeraldo e posta immediatamente sotto ad uno specchio a forma di stella
sulle cui punte spiccavano delle lampadine, il suo ennesimo capriccio
da diva.
I produttori cedevano alle sue richieste perchè il suo
straordinario talento riusciva ad eclissare il suo caratterino e le
richieste degne di Barbra Streisand.
Ma Lea poteva farlo, in fondo, era l'unica del cast che potesse
ostentare l'aggettivo “diva”.
_ Non ti ha mai sfiorato minimamente l'idea che mi possano piacere le
ragazze formose? _, domandò Lea gettandosi pesantemente
sulla poltrona alle sue spalle.
Quella ragazza non la smetteva mai di muoversi, era un uragano
continuo, trovava sempre nuove cose da fare e nuovi motivi per
camminare da una parte all'altra e, alla fine, si sorprendeva di essere
sempre stanca e di non ingrassare.
Oh, quanto la invidiavano per questo le ragazze del cast! Avrebbe
potuto divorare un intero portaerei zeppo di brioches alla crema senza
prendere un etto.
_ Non mi ha mai sfiorato l'idea che potessero piacerti altre ragazze
oltre a me _, rispose la bionda di rimando, addentando la propria
brioche alla crema con la consapevolezza che dopo non avrebbe smesso
per un secondo di maledirsi.
_ Non precludiamoci niente _, sorrise maliziosamente la mora posando i
piedi coperti da un paio di sandali Prada -tacco sette, ovviamente- sul
sedile della sedia e stringendo le ginocchia al petto, senza accennare
a voler mangiare il suo cupcake ai mirtilli.
_ Perchè non ti fiondi sul cupcake come ogni mattina? _,
chiese Dianna incuriosita ingollando un altro sorso di caffè
e lasciando la mezza brioche che aveva in mano sulla busta di carta
sopra al tavolo.
Lea le lanciò uno sguardo talmente lascivo ed accattivante
che sarebbe risultato impossibile fraintendere le sue intenzioni. Si
alzò dalla sedia con un sorriso malizioso stampato sul volto
ed avanzò verso la bionda con le mani dietro la schiena,
facendo frusciare la gonna del vestito.
_ Che intenzioni ha, miss Berry? _, chiese Dianna ironicamente quando
la mora le si mise a cavalcioni sulle gambe facendo scricchiolare
rumorosamente la sua povera poltrona.
Dolcemente, Lea prese le mani di Dianna intrecciandole alle proprie ed
avvicinò il proprio volto al suo lasciandole un bacio a fior
di labbra.
_ Penso che le mie intenzioni siano piuttosto trasparenti, miss Fabray
_, soffiò Lea sulle sue labbra prima di attirarla nuovamente
a sé.
Dianna premette nuovamente le labbra su quelle di Lea per approfondire
il bacio, mentre questa le aveva già posato le mani ai lati
delle cosce coperte dalla microgonna da cheerleader che faceva parte
del costume di scena.
_ Ragazze!_.
Quel grido improvviso ed acuto le fece sussultare per la sorpresa,
tanto che le loro fronti finirono per scontrarsi.
Si voltarono contemporaneamente verso l'intruso che se ne stava in
piedi davanti alla porta aperta del loro camerino e le guardava con
aria ironica, per non dire canzonatoria.
_ Chris!_, si lamentò Dianna massaggiandosi la fronte con
una mano mentre con l'altra continuava a premere Lea contro di
sé.
_ Bussare sarebbe davvero così problematico per te?_, chiese
acidamente Lea rivolta al suo migliore amico, senza accennare a
liberare Dianna dal proprio peso, _ cavolo! Io busso sempre quando tu e
Darren..._.
Chris si appoggiò allo stipite della porta ed
abbassò gli occhiali da sole sulla punta del naso, puntando
gli occhi azzurri come il cielo sulla mora, la quale sbuffò
rumorosamente.
_ Ok, ok! Ammetto di essermi dimenticata di bussare un paio di volte,
ma questo non ti autoriz-_, la bionda posò una mano sulla
nuca di Lea e le stampò un bacio passionale sulle labbra, in
seguito al quale, la moretta le lanciò uno sguardo
interrogativo.
_ Eri partita per la tangente_, spiegò Chris al posto suo
iniziando a ridacchiare, _ comunque, ero venuto per dirvi che siete
desiderate sul set, mie belle fanciulle_, il soprano fece per
andarsene, ma ritornò i suoi passi ed aggiunse: _ ah, Ryan
ha detto che se non vi muovete vi farà...come diamine ha
detto...qualcosa a proposito di un'intera serata con il karaoke dei
Journey_.
_ Santo cielo!_, esclamò Lea spaventata scendendo dalla
sedia di Dianna.
Chriss ridacchiò e se ne andò chiudendosi la
porta alle spalle.
La mora si tolse velocemente i sandali con il tacco, gettandoli
distrattamente sulla propria poltrona, poi si diresse a piedi nudi
verso lo stand colmo di vestiti addossato alla parete adiacente a
quella dov'era accostato il suo tavolo make-up e ne trasse il suo
costume di scena: un completino gonna e maglione a dir poco orribile.
_ Rachel, Rachel...quando imparerai che il giallo ed il tartan scozzese
stanno male insieme?_, disse la bionda prorompendo in una risata
cristallina.
Lea, dal canto suo, sentiva ogni offesa rivolta a Rachel Berry sulla
sua stessa pelle e Dianna lo sapeva bene, infatti il suo scopo della
mattinata era di farla arrabbiare.
Da tempo la sua vita e quella del suo personaggio tendevano a
confondersi e mescolarsi, inutile dire che Lea ne era uscita lievemente
provata e che, adesso, poteva dire di avere una certa
familiarità con le crisi d'identità.
La morettina lanciò la gruccia con il completino sulla sedia
dove poco prima aveva gettato le scarpe.
_ Quinn, ti dispiace aiutarmi con la lampo del vestito?_,
domandò Lea con un sorriso raggiante in volto sistemandosi
di schiena davanti alla poltrona sulla quale era seduta Dianna.
_ Sarà un vero piacere_, disse questa alzandosi e poggiando
entrambe le mani sulle spalle di Lea.
La mora spostò i capelli e Dianna, con una lentezza
esasperante, abbassò la lampo del vestito fino a
metà colonna vertebrale, così che la ragazza
riuscisse a toglierlo senza problemi. Prima che Lea avesse il tempo di
abbassare le spalline del vestito, la bionda le aveva circondato la
vita da dietro e le stava lasciando una lunga scia di baci a partire
dalla parte del collo lasciata scoperta dai capelli fino alle spalla.
Lea si voltò, perdendosi negli occhi verdi di Dianna prima
di mettersi in punta di piedi per baciarla, buttandole le braccia al
collo ed intrecciando le mani trai suoi lunghi capelli biondi.
Quando si staccarono, la bionda aveva le guance completamente arrossate
e non riusciva a smettere di guardare Lea che si mordicchiava il labbro
inferiore.
_ Chiudi gli occhi_, le sussurrò la mora a pochi respiri dal
suo orecchio.
Appena Dianna chiuse gli occhi, Lea saltellò verso la
poltrona dove poco prima aveva lasciato i vestiti di scena e li
riprese, afferrando poi la propria copia delle chiavi del camerino
cercando di fare il meno rumore possibile, infine, si infilò
velocemente le scarpe basse che avrebbe dovuto usare per le riprese.
_ Posso aprirli?_, chiese la bionda rimasta impalata vicino alla
propria poltrona.
_ Certo!_, sghignazzò Lea uscendo dal camerino e
richiudendosi la porta alle spalle.
_ Ma cosa...? Oh, non di nuovo! Lea!_, gridò Dianna
rendendosi conto di come la morettina era riuscita a fregarla.
Quest'ultima, intanto, aveva serrato la porta del loro camerino, ma
teneva l'orecchio premuto contro la porta per gustarsi al massimo la
sfuriata di Dianna.
_ Lea Michele Sarfati, fammi uscire da qui immediatamente!_,
continuò a sbraitare la bionda scuotendo furiosamente la
maniglia della porta.
_ Hey, la chiave ce l'hai anche tu, tesoro_, la canzonò la
morettina, rendendosi poi conto di essere in mezzo al corridoio degli
studios con la cerniera del vestito quasi completamente abbassata.
_ Sai che le ho lanciate da qualche parte qui dentro e che non riesco
più a trovarle!_, si lamentò l'altra, _ ti prego,
altrimenti Ryan ed Ian mi costringeranno a partecipare al karaoke!_.
_ Beh, il mio intento era quello! Io vado a cambiarmi nel camerino di
Chris, a dopo amore_, concluse Lea con un sorrisetto malvagio stampato
sulle labbra, dirigendosi verso il camerino del suo migliore amico con
il costume di scena e le chiavi tra le braccia. Era soddisfatta di se
stessa e stava gongolando dall'interno, pensando tra sé e
sé che, da quel momento in poi, Dianna ci avrebbe pensato
due volte prima di fare la stronzetta con lei.
“Any way you want it ,That's the way you need it,
Any way you want it “, cantò Dianna con
espressione annoiata reggendo il microfono finto del karaoke e seguendo
le parole che scorrevano sullo schermo.
_ Tanto non ci arrivi, Agron!_, la sbeffeggiò Heater seduta
sul lungo divano di casa Murphy accanto a Naya, Darren, Chris, Amber ed
il padrone di casa
Dianna roteò gli occhi senza nemmeno voltarsi verso la
bionda, la quale continuava a ridacchiare divertita, e
continuò a cantare: “She loves to laugh, She loves
to sing, She does everything”.
_ Attacca Lea! _, gridarono all'unisono Darren e Ryan ridendo come
matti dello sguardo omicida che la morettina, in piedi accanto a Diana
davanti al televisore, rivolse loro.
“She loves to move, She loves to grove, she loves the lovin'
thi-”, Lea si fermò pestando i piedi per terra, _
ma che questi testi non hanno senso non se ne accorge nessuno?!_.
_ Pensi che chiudere Dianna in camerino avesse più senso?_,
domandò Ryan seduto sul divano alzando un sopracciglio.
_ Già, che senso ha chiudere Dianna in camerino?_, chiese
scherzosamente la diretta interessata abbracciando Lea continuando a
tenere il microfono in mano.
_ Mi fai arrabbiare e godi nel farlo, è una spiegazione
più che sufficiente_, rispose la morettina imbronciata senza
rispondere all'abbraccio di Dianna, _ e, oltretutto_, aggiunse, _ fai
la spia se cerco di vendicarmi_.
_ Conosco diversi modi intriganti per farmi perdonare_,
mormorò la bionda prima di venir bruscamente interrotta da
Chris, il quale lanciò loro una manciata di popcorn che
ricaddero inesorabilmente sul tappeto scuro davanti alla televisione.
_ La canzone non è finita!_, ricordò il soprano
con aria divertita.
_ Me la pagherai!_, Lea lo fulminò con lo sguardo,
separandosi dalla bionda.
_ Credimi, lo farà sul serio e non sarà
piacevole_, lo avvertì Dianna facendogli l'occhiolino, per
poi riprendere a cantare.
Angolino di
"Comecavolosichiamavaquellalì?":
Mi congratulo con
tutti coloro che sono riusciti ad arrivare alla fine e se magari
lasciate un commentino mi fate ancora più felice...anche se
mi mandate a quel paese mi va bene, giuro che non me la prendo
ç-ç!
Comunque, so che il
plot ed il titolo sono piuttosto insulsi, ma è partito tutto
dalla parola Revenge e questa è la cosa più
intelligente che mi sia venuta in mente XD!
Ok, torno ad i miei
spartiti di West Side Story^^!
Alla prossima
<3.
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